Trento Film Festival 2014

Si concluderà a Bolzano il 7 maggio, la 63° edizione del TrentoFilmFestival, apertasi il 25 aprile all’Auditorium S.Chiara, con “The epicf Everest”, film inglese realizzato con filmati original del capitano John Noel, che documentano la tragica e tuttora misteriosa scalata a di Mallory e Irvine del 1924.
L’edizione di quest’anno ha visto un ricco programma ed un pubblico molto numeroso, che ha gremito non solo le tre sale del cinema Modena, ma annche quella ristrutturata del centralissimo cinema Vittoria, storica sala di proiezioni di Trento.
L’edizione, poi, si è arricchita di un gran numero di incontri alpinistici, mostre, spettacoli ed altri eventi, come la rassegna MontagnaLibri, il Parco dei Mestieri per i più piccoli e gustosi angoli di gastronomia.
Centrale la sezione “Destinazione”, dedicata al Messico, proprio nell’anno in cui Confindustria colloca questo Paese al primo posto nell’elenco dei mercati emergenti: “Anche la cultura è economia”, ha affermato in proposito Roberto De Martin, Presidente del Festival, “e la dimostrazione sta nel fatto che ogni euro investito nella nostra manifestazione ne produce altri tre di ricaduta”. Un tema caldo. In un momento in cui dal mondo dell’arte a quello del teatro, amministrazioni, fondazioni, kermesse e associazioni, stringono sui conti e ragionano sui dati dell’impatto economico territoriale, dell’indotto turistico e del tasso di sviluppo, connessi alla cultura.
Tra i nomi di spicco di questa edizione: Alex Honnold, celebre arrampicatore e alpinista statunitense, special guest corteggiatissima, presente nel parterre della giuria; Reinhold Messner, forse l’alpinista ed esploratore italiano più noto, con cui si discuterà di alpinismo al femminile e Mauro Corona, anche lui scrittore e provetto scalatore.
Fra i film presentati, una particolare menzione va a Beyond the Edge, che ricostruisce la spedizione vittoriosa di Hillary e Tenzing del 1953; un film di montagna per il grande pubblico, High and Hallowed, sulla spedizione americana del 1963 ed High Tension, che documenta le incredibili vicende capitate a Simone Moro e Ueli Steck la scorsa stagione nel loro campo base.
Per quanto riguarda i premi, la giuria, composta da Jabi Baraizarra, direttore del MENDI Festival Internacional Cine Montaña di Bilbao, dalla scrittrice inglese di viaggi e montagna Maria Coffey, dal regista austriaco Nikolaus Geyrhalter, dal celebre climber statunitense Alex Honnold e dal regista italiano Andrea Pallaoro – dopo aver visionato i 27 film in programma ha assegnato, il 4 maggio, il premio più ambito, la Genziana d’oro, al regista tedesco Sebastian Mez per il film Metamorphosen, un'opera che mette in scena con rigore ed attraverso un linguaggio cinematografico impressionante e coerente, raccontando la vita della popolazione di una remota e vasta zona degli Urali contaminata alla metà degli anni '50 da un'esplosione nucleare, aAbbandonata a sé stessa lungo il fiume Techa, nel bel mezzo di un placido inferno radioattivo.
Al regista polacco Bartek Swiderski è andata la Genziana d'oro del Club Alpino Italiano per il miglior film di alpinismo; Sati, film inusuale e toccante ricordo di Piotr Morawski, conquistatore di sei Ottomila, morto in Himalaya nel 2009.
Invece, la Genziana d'Oro della Città di Bolzano per il miglior film di esplorazione e avventura è andata al documentario Janapar: love on bike del regista inglese James Newton, racconto di un lungo viaggio in bicicletta che diventa un'avventura di vita, mentre il premio della giuria se l’è aggiudicato Happiness del francese Tomas Balmès, storia di monaco bambino che vive con sua madre a Laya, un villaggio del Bhutan abbarbicato sulle alture himalayane. Un documentario che costituisce uno straordinario scorcio sulla società bhutanese e sui cambiamenti che sta affrontando, creato con rispetto e amore.

Quanto alle Genziane d’argento, per il miglior documentario: Le lampe au beurre de yak, del regista Hu Wei e per il miglior contributo tecnico artistico al documentario The creator of the jungle del regista spagnolo Jordi Morató,incen trato su un eccentrico personasggio, il signor Garrel, fedele alla sua visione artistica, malgrado ogni condizionamento.
Vale la pena ricordare, in questa 62esima edizione, la proiezione, il 3 maggio e a conclusione di un percorso tra cinema, letteratura e fotografia, per commemorare il centenario della Prima Guerra l’anteprima internazionale, del film: “La montagna silenziosa, ” del regista austriaco Ernst Gosser, ambientato all'epoca della Grande Guerra nelle Dolomiti, un racconto storico emozionante, incentrato intorno alla guerra che ha diviso il Tirolo, segnando la fine della monarchia austroungarica , ma al contempo, gettando le premesse per la seconda Guerra mondiale.
Nel cast del film figurano Eugenia Costantini, William Moseley, star delle Cronache di Narnia, la leggendaria Claudia Cardinale, Fritz Karl e numerosi attori e attrici del Tirolo e dell’Alto Adige, per una splendida e riuscita operazione, sostenuta dalla Trentino Film Commission.
Prima del film è stato presentato un altro progetto sostenuto dalla Trentino Film Commission: la prima italiana di Trento Symphonia del collettivo di artisti e filmmaker Flatform, attivo tra Milano e Berlino, le cui opere video sono state in grandi eventi come la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, oltre che in numerosi musei di arte contemporanea.

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