MA L’ARAUCARIA DI OGNINA E’ (ERA) DI DESTRA?

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Ma l’araucaria è di destra o di sinistra? La monumentale e vigorosa ‘Araucaria di Ognina’ si era salvata dalle amministrazioni di centro-destra (e quello che hanno sortito le vive proteste) ma ha finito i suoi giorni dolorosamente e inaspettatamente ‘grazie’ alle moto seghe della giunta di centro-sinistra in una città con il più basso livello di verde pro-capite. E’ il mondo che perde la testa sotto i colpi inesorabili dell’effetto serra o è la sensibilità ambientalista ingiallita del centro-sinistra che cerca di assumere aspetti culturali/politici che forse non gli appartengono? Non mi pare di aver ascoltato le proteste, ma spero di essere smentito subito, coloro che avrebbero negli anni precedenti difeso a spada tratta tale stupenda pianta con lo ‘slogan’ di Lao Tse: ‘Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce » rimasta suo malgrado in mezzo alla strada a causa dell’ennesima isola spartitraffico che non ha tenuto in alcuna considerazione la sua presenza, e anche per questo divenuta suo malgrado un simbolo dell’accanimento contro la natura.

Abbiamo assistito in questi ultimi anni ad una crescita esponenziale di isole di forme diverse per , così dicono, razionalizzare e velocizzare il traffico veicolare, invece , dico io, di limitare l’uso insensato e irrazionale del mezzo privato a beneficio dei mezzi pubblici. Ma mentre i mezzi privati sono cresciuti anch’essi in modo esponenziale, siamo la città con più numero di auto per abitante in Italia, sono diminuiti contestualmente e in modo sempre più evidente i mezzi pubblici, oltre all’assenza di corsie preferenziali per chi vorrebbe spostarsi in bici e alle iniziative volte a limitare lo smog che uccide e ammala i cittadini più esposti di questa città (dai bambini ai commercianti…). Mi dico, ma con tutte le numerose e inestricabili, e qualche volta inutili e pericolose, isole spartitraffico e le svolte da un senso di marcia all’altro, così come nella veloce circonvallazione, che restringono all’improvviso la carreggiata con tutti i rischi connessi per chi transita – e per i pedoni che dovrebbero attraversarla- come dimostrato dai numerosi e gravi incidenti, perché non si è scelto di fare una piccola isola spartitraffico longitudinale con la segnalazione del caso restringendo in parte quella esistente, al fine di salvare la vittima sacrificale di turno, l’Araucaria di Ognina?

Alfio Lisi

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