Contro morti da amianto operai uniti a Bologna contro il silenzio, il commento della Cinti

La responsabile dell'Italia Dei Diritti per l'Emilia Romagna: “La paura del silenzio, dell'indifferenza e della profonda solitudine di fronte alla morte, anch'essa silenziosa, che avvolge i lavoratori a contatto con l'amianto, è quanto più colpisce delle parole e dei gesti espressi da parte di questi dipendenti e dei loro familiari, i quali ogni giorno, per anni, sono stati a contatto diretto o indiretto con quello che è stato definito da un delegato sindacale “un killer in circolazione che nessuno può fermare”

Bologna, 29 aprile 2014 – In occasione della giornata mondiale delle vittime da amianto, a Bologna, in Piazza Nettuno, si è tenuta la manifestazione dei lavoratori delle Ogr (Officine Grandi Riparazioni), alla presenza di numerosi dipendenti e con il sostegno dei Sindacati Cgil, Cisl e Uil. Tutti uniti in un corteo che, all'ora di pranzo, si è ritrovato davanti a quello che è stato ribattezzato “il muro del pianto”, ovvero di fronte all'entrata dell'edificio che ospita l'azienda, dove una lunga catena di quadri bianchi ha ricordato nome e cognome delle oltre 200 vittime registrate nel corso del tempo. Silvia Nerozzi, figlia di Valter, capotecnico presso le Officine, e morto lo scorso anno di mesotelioma, è intervenuta non solo per sostenere l'importanza di restare uniti per combattere contro il senso di solitudine che avvolge queste morti, ma anche per ribadire che ” il diritto alla salute è un diritto di tutti, dei lavoratori ma anche dei cittadini. Ha poi aggiunto che, “se il cittadino pensa che sia solo qualcosa che riguarda i lavoratori dell'amianto, purtroppo si sta illudendo”. Il Sindaco Virginio Merola, dal canto suo si è impegnato a portare avanti la proposta di un piano nazionale contro l'amianto che riguardi tanto la bonifica dei siti contaminati, quanto la cura degli ammalati. Egli ha inoltre avanzato l'idea di uno sportello unico, da realizzarsi attraverso un'opera di coordinamento che riesca a mettere d'accordo tutti i centri e le realtà che si occupano di amianto. Oltre a ciò, il Sindaco ha portato all'attenzione il problema del futuro dell'azienda in oggetto, poichè questa ogni anno perde dipendenti ed è pertanto destinata, entro il 2016, alla dismissione.
Luana Cinti, responsabile dell'Italia Dei Diritti per l'Emilia Romagna, in merito alla vicenda ha dichiarato: “La paura del silenzio, dell'indifferenza e della profonda solitudine di fronte alla morte, anch'essa silenziosa, che avvolge i lavoratori a contatto con l'amianto, è quanto più colpisce delle parole e dei gesti espressi da parte di questi dipendenti e dei loro familiari, i quali ogni giorno, per anni, sono stati a contatto diretto o indiretto con quello che è stato definito da un delegato sindacale “un killer in circolazione che nessuno può fermare”. Una immagine inquietante, che trasmette chiaramente il senso di angoscia crescente e ineluttabile che avvolge intere comunità di persone, in molti casi completamente ignare della presenza di amianto nei luoghi e all'interno degli edifici comunemente frequentati per le proprie attività. Il problema della non sufficiente attenzione e precauzione poste nel corso degli anni, pur a fronte di tante morti, e seguite da pianificate e sistematiche opere di prevenzione e bonifica dei siti ad alto rischio e non solo, è ciò su cui i lavoratori continuano ad insistere, poichè pienamente e drammaticamente consapevoli dell'importanza di intervenire quanto prima, con lucidità e la volontà di porre un rimedio che rappresenti anche un cambio di rotta negli intenti, da parte di chi ha di volta in volta avuto la responsabilità di trovare delle soluzioni credibili e finalmente valide. I numerosissimi e inaccettabili decessi registrati sino ad oggi nei diversi territori del nostro Paese, dovrebbero essere il punto di partenza di una presa di posizione che su diversi fronti, e attraverso studi accurati che coinvolgano più figure, traccia un percorso nuovo di intervento, offrendo nel contempo una speranza reale di ridimensionamento progressivo della portata del dramma che da sempre attanaglia famiglie e lavoratori nel settore in questione. Maggior sicurezza, impegno nel progettare e portar tenacemente avanti campagne di informazione ai vari livelli e nei diversi ambiti del vivere sociale, sostegno ai dipendenti per mezzo anche di un punto d'ascolto e interesse vero nel programmare iniziative compartecipate di supporto al lavoro all'interno delle aziende come quella delle Ogr in difficoltà, sono parte integrante di un interesse vero per la salute, il benessere e la serenità dell'intera comunità di cittadini. Dunque nessun comparto separato o isolato rispetto agli altri, nessun senso di solitudine o abbandono che si traduce, nel sentire chi non direttamente coinvolto, in disinteresse per le sorti degli “altri”, bensì piena condivisione che sgorga come modello di buon comportamento dall'alto e ricorda a ciascuno – ovviamente attraverso azioni concrete – quelli che sono e restano diritti imprescindibili per cui continuare a lottare, tutti insieme”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagna
italiadeidiritti@yahoo.it
http:/www.italiadeidiritti.it

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