Pubblichiamo di seguito la lettera aperta che il giornale Euronews.org ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi

Pubblichiamo di seguito la lettera aperta che il giornale Euronews.org ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi in merito a una grave violazione dei diritti costituzionali riguardante i più poveri e che condividiamo interamente.

Questo è IL PAESE DEI DIRITTI “A VALLE” NON “A MONTE”. Il rischio già corso svariate centinaia di volte è quello di ridicolizzarne sia il concetto, sia l'opportunità del suo esercizio corretto. Salvatore Viglia

Roma 30 marzo 2014

Egregio Dott. Matteo Renzi
Presidente del Consiglio dei Ministri

A seguito di uno studio inviato al nostro giornale telematico dal Gruppo politico Convergenza Socialista (firmato dal suo coordinatore Manuel Santoro) abbiamo iniziato una battaglia giornalistica in merito a un problema che Lei da ex Sindaco conosce sicuramente molto bene e che rappresenta una gravissima violazione costituzionale nei riguardi della popolazione più povera e sfortunata del Paese. Ci riferiamo alle persone che non avendo una casa, perché costrette per motivi economici a vivere per strada o nelle automobili, non riescono a ottenere almeno una ‘residenza formale’. E senza questo certificato gli sfortunati connazionali non possono:

a) Ricevere prestazioni previdenziali e assistenziali spettanti all’INPS;
b) Accedere all’assistenza Sanitaria;
c) Presentare domanda per l’accesso all’edilizia popolare;
d) Iscrivere i propri figli a scuola;
e) Firmare un contratto;
f) Aprire una partita Iva;
g) Avviare una propria attività;
h) Godere del più elementare dei diritti previsti dalla Democrazia: il Diritto di Votare
(senza la residenza non si può avere la scheda elettorale).

In sostanza, ad essi viene negata ogni possibilità di uscire dalla loro tragica situazione.

E’ vero che diversi casi personali vengono risolti mediante alcuni Istituti religiosi e assistenziali che (grazie anche al contributo pubblico) sono disponibili a fornire una residenza formale. Ma non sembra che questa sia la soluzione corretta. Ogni cittadino dovrebbe avere il diritto, andando semplicemente all’anagrafe del Comune prescelto, di avere immediatamente una residenza ‘formale’. Si tratta di una questione di dignità e di rilevanza nazionale, che non può essere assoggettata alla benevole discrezionalità dei Sindaci.

Su questo argomento Le chiedo, quindi, cosa la Presidenza del Consiglio può fare per obbligare i Comuni a rispettare le garanzie previste dalle leggi e dalla Costituzione. Sarà nostra cura, naturalmente, pubblicare e rendere noto ai lettori il suo autorevole chiarimento. Lo stesso faremo con altri rappresentanti del suo Governo, dei partiti, delle amministrazioni locali, dei sindacati e delle varie forze politiche e sociali, nell’intento di arrivare quanto prima a una soluzione definitiva del problema (chi è malato gravemente purtroppo non può aspettare).

Nel confidare sulla Sua sensibilità umana e politica, auguro un buon lavoro a Lei e al suo Governo.

Dott. Rainero Schembri

Direttore Responsabile
www.euronews.org
Via M. Peroglio 2
OO144 ROMA
Cell. XXXXXXXXXXX

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