TENTATIVI DI RINNOVAMENTO

A conti fatti, la nostra Repubblica ha quasi 68 anni. Per i primi cinquanta, i mutamenti politici sono stati lenti. Per mezzo secolo, tra ricostruzione, boom economico e congiuntura negativa, i partiti sono rimasti gli stessi. Negli uomini e nei programmi. L’evoluzione socio/politica ci ha abituato a vivere la realtà del “momento”. Ce ne siamo resi conto tutti; anche se in tempi differenti. Con gli anni ’90, l’Italia non sarebbe più stata la stessa. Dopo il tramonto della Prima Repubblica, la Seconda avuto vita assai più breve; poco più di una decina d’anni. Ora, il Paese soffre per una transizione da analizzare con molta attenzione. Con alle spalle due Esecutivi, di cui uno meramente “tecnico”, è difficile fare raffronti politici. Col Governo Renzi, la Repubblica si trova ad affrontare uno dei periodi più complessi della sua esistenza. Tra luci ed ombre, un sistema politico si è logorato. Comprendere la situazione della Penisola è difficile. Quando s’evidenziano problemi di sopravvivenza, c’è poco da riproporre la “filosofia” della intese. Governare il Bel Paese è più difficile che nel secolo scorso. Se si tornasse alle urne, con una legge elettorale più consona alle nostre esigenze, il Paese potrebbe trovarsi ad una svolta. L’Italia, in ogni caso, è già cambiata. Cambiata in maniera irreversibile. Forse, siamo diventati più “europei” ma, certamente meno ”possibilisti”. Meno partecipi della nostra cultura, ma più informati sui sacrifici male accettati, perché imposti e, spesso, inutili. Gli eventuali effetti positivi, se ci saranno, potranno essere verificati con la prossima Legislatura; che pensiamo diversa dall’attuale. L’Esecutivo Renzi non durerà sino al 2018. Il futuro, almeno quello prossimo, ci riserverà altre amarezze. Se oggi ci troviamo dove siamo, nel bene come nel male, non resta che guardarci indietro. I cambiamenti politici non nascono dal nulla. Il loro seme era già presente a fine 1900. Col Nuovo Millennio, sono venuti a mancare interlocutori capaci di garantire il rinnovamento dello spirito repubblicano che era nel cuore dell’Assemblea Costituente nel lontano 1947. La nostra sensazione, per la carità, non vuol essere mal celata nostalgia per tempi che non torneranno più. Solo intendiamo essere più compartecipi con la vita della Repubblica nella quale poniamo la nostra integrale fiducia. Anche se non tutti i suoi uomini, d’apparente spicco, la meriterebbero. Con La XVIII Legislatura, varata con le regole che si vorrebbero cambiare, s’andranno a rivivere tanti atteggiamenti politici nazionali che ci hanno scompigliato. L’era Renziana potrebbe durare solo sino alla fine d’anno. Giusto il tempo per sciogliere il “nodo” della nuova Legge Elettorale e, forse, varare una diversa normativa fiscale. In ogni caso, già sarebbe molto.

Giorgio Brignola

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