Mentre il Presidente della Repubblica attiva incontri
per somministrare agli italiani un altro Governo che NON hanno scelto
quando sono stati chiamati a esprimere il loro voto alle passate elezioni,
si stanno per aprire le porte dei carceri,
rimettendo in circolazione delinquenti che non hanno scontato la pena.
Come cittadini l’unica azione democratica possibile è quella di dimostrare
chi è stato eletto alle cariche istituzionali cosa si deve e si può fare.
Il nostro modesto contributo è l’editoriale di NUOVE DIREZIONI numero 20
che sotto vi inviamo affinché lo inviate a quanti hai in rubrica email.
“SVUOTA CARCERI”, OVVERO: COME PROCURARCI LA REITERAZIONE DI EPISODI MALAVITOSI
Ogni giorno, da più parti, viene sollecitato l’indulto “svuota carceri” come unica e indispensabile soluzione al problema del sovraffollamento delle carceri italiane ma che, invece, rappresenta un espediente per sopperire all’assenza di un corretto intervento da parte delle istituzioni.
Uno “svuota carceri” che testimonia da un lato l’incapacità dei Governi di allestire le necessarie infrastrutture per la detenzione di criminali, tenendo conto del loro grado di pericolosità e della possibilità di recupero nella vita civile, dall’altro l’inefficienza dei Tribunali che trattengono in carcere con tempi inaccettabili troppi imputati “in attesa di giudizio”. Uno “svuota carceri” pericoloso, poiché rimetterà in circolazione criminali che (come il passato insegna) torneranno a delinquere colpendo, in particolare, le indifese abitazioni di chi si reca al lavoro; e nuovamente sarà messa a rischio la vita degli operatori delle forze di polizia che dovranno ricatturare i criminali che sono stati rilasciati prima di aver scontato la pena dovuta. Uno “svuota carceri” che colpirà i veicoli in sosta, in particolare le autocaravan. L’articolo “Furti, una piaga da arginare” (inCAMPER n. 157, pag. 8-11, consultabile aprendo: http://www.incamper.org ) evidenzia i traumi economici e sociali procurati da questi eventi malavitosi. A tutto questo si aggiunge il rammarico nel leggere notizie sullo scarso trattamento economico degli appartenenti alle Forze di Polizia e/o ai Vigili del Fuoco, persone che rischiano la vita per la sicurezza dei cittadini.
Per fare un esempio, una per tutte la notizia apparsa sul Corriere Fiorentino.it del 5 aprile 2013 ( http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2013/5-aprile-2013/concordia-tar-sblocca-pagamenti-straordinari-vigili-fuoco-212509587082.shtml ) dove si è letto: È stato sbloccato il pagamento degli straordinari effettuati dai Vigili del Fuoco per gli interventi relativi all'emergenza della Costa Concordia. Per ottenere il pagamento è stato necessario un ricorso, sostenuto dall'Unione sindacale di base (Usb) dei vigili del Fuoco al Tar della Toscana, che ha dato ragione ai pompieri di Grosseto i quali, dopo un anno, si vedranno riconosciuta la retribuzione del lavoro straordinario svolto più gli interessi legali sul ritardato pagamento.
Non dobbiamo perdere la speranza ma agire.
Per questo serve inviare una vostra email al Governo, con la quale chiedere di:
. NON varare il decreto “svuota carceri”;
. attuare in EMERGENZA l’allestimento di infrastrutture provvisorie per ospitare i
reclusi in attesa di giudizio e/o i condannati a pene lievi;
. varare, nel contempo, una norma per la quale a chi evade venga raddoppiata la pena e, come avviene negli Stati Uniti d’America, ai recidivi giunti al terzo reato siano immediatamente aperte le porte del carcere e la chiave… buttata.
Pier Luigi Ciolli
La rivista è in libera lettura aprendo www.nuovedirezioni.it