Osservatorio Politico Nazionale



Cari amici,
LOsservatorio socio-politico di Lorien torna a interrogare i cittadini sui principali fatti di attualità. Emerge la fotografia di una Italia in profondo disordine. Alle difficoltà e al caos economico si è fatta ancora più profonda la crisi politica fino a coinvolgere la sfera istituzionale.

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I cittadini sono ancora fortemente colpiti dai fatti dell’ultima settimana: alle liti anche violente in parlamento si aggiungono rivelazioni e si insinuano dubbi sulla condotta di Napolitano. Cala la fiducia nel Presidente e nelle istituzioni democratiche. (Parlamento, Governo ma anche la Magistratura) cresce, invece, la fiducia nel motore produttivo del Paese (Piccole e Medie imprese in primis).

LA CIRSI ISTITUZIONALE
Il 69% degli italiani non ritiene credibile il Parlamento. Oltretutto, dopo le vicende dell’ultima settimana il 53% dichiara che il livello di credibilità del Parlamento come istituzione sia addirittura peggiorato (a cui si aggiunge un ulteriore 28% che sostiene essere rimasto negativo).

Le vicende sono note (dalle prese di posizioni di Grasso a quelle della Boldrini) e l’agitazione che ne è seguita in parlamento ha colpito profondamente l’opinione pubblica. In molti (79%) comunque hanno criticato nei metodi il M5S nonostante sulla “ghigliottina” imposta dalla Boldrini il paese si sia diviso: il 53% ne condivide la scelta e il 40% è contrario.
SULLA LEGGE ELETTORALE: GIUDIZIO POSITIVO MA SERVONO LE PREFERENZE
Metà del Paese dichiara di non aver ben compreso la proposta della Legge elettorale, certamente una materia troppo tecnica e piuttosto ostica ai più. Tuttavia viene interpretata principalmente come una mossa tattica di Renzi e Berlusconi per far fuori i partiti minori e avere una competizione serrata e centrata su loro stessi… insomma, per giocarsi una partita a due. Inoltre sono nettamente di più coloro che la ritengono una scelta necessaria e un compromesso importante rispetto a chi la ritiene inutile.


Per la netta maggioranza degli italiani la possibilità di esprimere preferenze è importante (60%)
e un 21% le considera addirittura irrinunciabili in quanto dovrebbero segnare la vera differenza dalla legge attuale. E’ chiaro come di fronte ad una politica in crisi i cittadini reclamino il più ampio potere di scelta. Sulla stessa linea l’enorme accordo che raccoglie lo strumento delle primarie (preferite dal 76% per scegliere il candidato premier e dal 71% anche per i singoli candidati dei collegi).
Infine è estremamente positivo il giudizio anche sulla riforma del Senato. Resterà da vedere se il parlamento sarà in grado di ridurre il proprio potere ed rinunciare ad una posizione economica così importante. Proprio su questo potrebbe giocarsi l’ultima fetta di credibilità rimasta.
IL VOTO: UDC DETERMINANTE PER IL “RIBALTAMENTO DEL FRONTE”

Innanzitutto, cala repentinamente la quota dei dichiaranti il voto. Certamente i cambi occorsi nel panorama politico e il ripensarsi delle alleanze in funzione della nuova legge elettorale lasciano una quota importante dei cittadini “in attesa” che si delinei meglio la situazione.
Di fatto le intenzioni di voto mantengono alcuni trend già evidenziati: il forte calo del centro, il ridimensionamento del centrosinistra e la lenta ripresa del M5S.
Data la nuova struttura delle alleanze e il progressivo delinearsi dei meccanismi della legge elettorale Lorien Consulting ha voluto testare anche un’ipotesi di scenario elettorale con tre grandi partiti/ o coalizioni.

Se nell’attuale conformazione e operando una semplice somma dei valori delle liste il centrodestra con l’aggiunta dell’UDC di Casini riesce a sopravanzare il centrosinistra di un punto e mezzo, viceversa nello “scenario secco” e con i nomi dei leader candidati alla premiership la coalizione di Renzi otterrebbe maggiori consensi. Importantissimo sottolineare (in questo secondo caso) l’altissima quota dei rispondenti (80%), anche superiore a quella che potrebbe essere l’affluenza attesa per le elezioni politiche.

Infine sono nette le indicazioni di eventuali primarie che dovrebbero scegliere quali leader dovrebbero guidare gli schieramenti. Gli elettori di centrodestra preferirebbero senza alcun dubbio Alfano così come nel centrosinistra continuerebbero ad affidarsi a Renzi. Viceversa nel M5S la partita sarebbe più aperta e, escluso Grillo incandidabile, al momento si dividono tra i sostenitori di Di Maio e quelli di Di Battista, entrambi fedeli alla linea comune del Movimento ma, come si è visto in questi giorni caldi, con approcci e uno “stile politico” sicuramente differenti.

PER LA PUBBLICAZIONE DEI RISULTATI O PER ULTERIORI CHIARIMENTI NON ESITATE A CONTATTARCI.
Matteo Pietripaoli
Lorien Consulting – Public Affairs
Mail
m.pietripaoli@lorienconsulting.it
Tel. 02 58 145 214

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