Laura Garavini interviene in aula per il PD
“Il prossimo 25 maggio per la prima volta i partiti sorella affiliati a livello europeo propongono un unico candidato alla Commissione Europea. E’ un'innovazione politica di grande rilievo perché ci induce a ragionare in modo meno nazionalista e più europeo. Rende la politica europea più trasparente e più democratica. E' il primo passo per fare sì che l'Europa si trasformi in quell'Unione politica, economica, finanziaria e sociale che non siamo ancora riusciti a realizzare e che è invece quanto mai urgente, anche e soprattutto alla luce delle crescenti tendenze antieuropeiste a cui assistiamo”. Lo ha dichiarato Laura Garavini, componente dell’Ufficio di presidenza del PD alla Camera dei deputati, intervenendo in aula per il gruppo sulla mozione che impegna il Governo ad aggiungere i simboli dei partiti europei sulle schede elettorali alle prossime elezioni europee.
“Un Presidente della Commissione rafforzato da un voto non solo nazionale ma europeo, avrà più peso perché sarà espressione della maggioranza dei 500 milioni di cittadini europei che lo avranno votato”. La deputata ha proseguito: “Sarà un Presidente che per la prima volta parlerà a nome dell'Europa e non del singolo paese di provenienza. Le candidature uniche alla presidenza della Commissione Europea non sono più espressione di uno scontro fra interessi nazionalistici. Bensì sono frutto di una competizione politica fra schieramenti politici diversi, che con ricette europee concorrenti, competono tra loro per decidere in che direzione andrà l’Europa dei prossimi anni”.
“Ecco perché è importante che il Governo recepisca la raccomandazione approvata a larga maggioranza dalla Commissione europea, aggiungendo sulle schede elettorali anche i simboli dei partiti europei affiliati. E’ un piccolo, grande accorgimento che ci aiuterà ad agire di meno come singolo Stato e di più come un'Europa unita, compatta, risoluta. Un'Europa che faccia sentire politicamente la propria voce all'unisono, in politica estera, nella politica di difesa e sicurezza, nella politica economica e nella politica sociale”.