Si è tenuta oggi presso la Corte di Giustizia delle Comunità europee l’udienza in merito al rinvio pregiudiziale del CNF sulla questione “abogados” (cause Torresi C-58/13 e C-59/13), volto a chiedere alla Corte se rappresenti eventuale abuso del diritto comunitario la pratica di acquisire la laurea in giurisprudenza in Italia, trasferirsi in Spagna per ottenere il titolo di abogado e poi tornare in Italia e chiedere la iscrizione “automatica” all’elenco speciale degli avvocati stabilitici costituisca “abuso del diritto” alla luce dei principi del Trattato Ue.
L’udienza davanti alla Gran Chambre della Corte è stata approfondita e molto partecipata (come osservatori anche una delegazione di giudici della Suprema Corte Usa, in visita istituzionale a Lussemburgo).
I giudici comunitari hanno rivolto molti quesiti a tutte le parti intervenute.
L’auspicio è che la Corte Ue confermi il suo precedente indirizzo in tema di abuso del diritto, come articolato nella sentenza Cavallera (2009), adottata con riguardo alla direttiva qualifiche.
In quella occasione la Corte di Giustizia UE ha applicato il principio del divieto di abuso del diritto concludendo che le disposizioni della direttiva qualifiche “non possono essere invocate, al fine di accedere ad una professione regolamentata in uno Stato membro ospitante, da parte del titolare di un titolo rilasciato da un’autorità di un altro Stato membro che non sanzioni alcuna formazione prevista dal sistema di istruzione di tale Stato membro e non si fondi né su di un esame né su di un’esperienza professionale acquisita in detto Stato membro».
La posizione del CNF, volta a verificare se la direttiva comunitaria cosiddetta “di stabilimento” osti a una valutazione caso per caso delle richieste di iscrizione da parte dei Consigli dell’Ordine eventualmente opponendo un diniego in caso comportamento abusivo, è stata sostenuta davanti alla Corte anche dal Governo Italiano e da Austria e Romania.
D’altra parte, la rilevazione effettuata dall’ufficio studi del CNF presso tutti gli Ordini forensi per “censire” il fenomeno degli avvocati “stabiliti” in relazione alla loro nazionalità ha dimostrato che il 92% degli avvocati iscritti nell’elenco degli avvocati “stabiliti” sono italiani.
Di questi, l’82% ha conseguito il titolo in Spagna; il 4% in Romania. In numeri assoluti, su un totale di avvocati stabiliti pari a 3759, 3452 sono di nazionalità italiana.
Gli Ordini forensi che contano il maggior numero di avvocati “stabiliti” di nazionalità italiana, iscritti nell’elenco speciale, sono Roma (1058), Milano (314), Latina (129) Foggia (126).
Ora non rimane che attendere la decisione della Corte di Giustizia delle Comunità europee. Le conclusioni dell’Avvocato generale sono previste per il 10 aprile. Dopo di ché verrà emessa la sentenza.
Leggi il Comunicato Stampa Rilevazione CNF Abogados
Scarica il Dossier US n. 1/2014-Estratto- Avvocati stabiliti e abuso del diritto dell'Unione europea-La raccolta dati
La questione Abogados su Rai News 24
Un mercato fiorente ma poco chiaro quello della compravendita di abilitazioniE’ quello che ha indagato Serena Nesci nel servizio di Rai News 24 “La via spagnola per diventare avvocato”.
Il 19 febbraio la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario forense. Si parla anche delle riforme per la razionalizzazione del sistema giustizia, proposte dal CNF
Si terrà giovedì 19 febbraio nella sede giurisdizionale del Consiglio Nazionale forense in via Arenula, alle 17.00, la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario forense.
Sarà presente il ministro guardasigilli, oltre alle altre autorità governative e ai presidenti degli Ordini forensi.
Il presidente Guido Alpa terrà la relazione sull’attività del CNF nell’anno 2013 e sull’andamento dei procedimenti disciplinari.
Ma la cerimonia sarà anche l’occasione per rappresentare al Ministro della Giustizia le proposte già avanzate dal CNF, e condivise da tutta l’Avvocatura, per la razionalizzazione del sistema giudiziario civile; sistema ritenuto strategico per il rilancio del Paese ma ancora investito da riforme parziali, di carattere esclusivamente procedurale, avulse da un progetto organico.
Le proposte dell’Avvocatura per la introduzione della negoziazione assistita, la istituzione di Camere arbitrali presso gli Ordini, e la translatio judicii a queste ultime delle cause pendenti da tempo su svelta unanime delle parti, unitamente a un eventuale impegno diretto di un folto numero di avvocati nello smaltimento dell’arretrato civile, tramite la redazione delle sentenze, consentirebbero di aprire ad una prospettiva diversa nell’organizzazione del servizio giustizia, evitandone lo smantellamento e garantendo con l’impegno dell’Avvocatura professionalità e competenza.
Il CNF ha anche redatto un testo di legge per l’inserimento in pianta stabile dell’Avvocatura nell’Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia. Attualmente la legge preveda la facoltà del ministro di nominare avvocati; ma tale discrezionalità non viene mai esercitata. La bozza prevede che eventuali costi derivanti da tali nomine siano a carico del CNF stesso, e dunque senza oneri per lo Stato.
Queste proposte, tutte sul tavolo, attendono un riscontro che il CNF si augura possa venire in questa sede. Lo richiede tutta l’Avvocatura in un momento di particolare disagio.
La cerimonia sarà trasmessa in streaming dal sito istituzionale www.consiglionazionaleforense.it
In mattinata, sempre il 19 febbraio, presso la sede amministrativa di via del Governo vecchio si terranno due importanti incontri, già annunciati nella Newsletter precedente: il primo con i presidenti degli Ordini sopprimendi a seguito della revisione della geografia giudiziaria.
Il secondo per la doverosa presentazione del nuovo codice deontologico forense a tutti i presidenti degli Ordini.
Riforme e Unione europea, il CNF alla Commissione Ue: con il nuovo ordinamento professionale Avvocatura in linea con i principi di una corretta concorrenza
Il Consiglio Nazionale Forense ha ospitato presso la sede di Via del Governo Vecchio una delegazione della Direzione Servizi della Commissione europea (Direzione generale del Mercato Interno).
L’incontro si inserisce nel quadro di una visita istituzionale della Commissione (“fact finding mission”) nell’ambito della procedura del cd. “semestre europeo”, che mira a favorire un coordinamento delle politiche economiche nell’Eurozona e nell’UE.
L’obiettivo della Commissione è quello di fornire elementi per una discussione preventiva sulle politiche di bilancio, in vista della presentazione da parte dei Governi ai Parlamenti nazionali dei piani di sviluppo economico.
Per il CNF hanno partecipato all’incontro il vicepresidente con delega agli Affari internazionali Carlo Vermiglio, il coordinatore dell’Ufficio Studi Giuseppe Colavitti e la referente del CNF a Bruxelles Gaia Pandolfi.
Nel corso dell’incontro il CNF ha illustrato ai funzionari UE gli elementi portanti della nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che, da un lato, riconosce – in linea con la tradizione delle altre giurisdizioni UE – la specialità dell’avvocatura nell’ambito delle altre professioni, preservandone la funzione e l’indipendenza, e, dall’altro, non trascura le esigenze dell’apertura del mercato professionale, con criteri di valorizzazione del merito e con il riconoscimento di forme di esercizio della professione più moderne.
Il CNF ha anche informato la delegazione della Commissione europea della creazione dell’Osservatorio permanente sulla giurisdizione, organismo dell’Avvocatura previsto dalla legge di riforma dell’ordinamento forense con compiti di analisi e di proposta, e illustrato i dati elaborati sulla giustizia civile, entrambi di recente presentati alla Camera dei Deputati.
“Con questo incontro bilaterale si apre una nuova fase di dialogo collaborativo con l’UE, che vede il CNF posizionarsi quale interlocutore privilegiato delle istituzioni europee, anche per il tramite dell’attività di raccordo e coordinamento affidata all’ufficio del CNF a Bruxelles”, ha commentato Vermiglio.
Piattaforma E-learning CNF: rilasciati due nuovi corsi on-line in materia di diritto tributario e diritto penale
Buona la perfomance della piattaforma Formazione e-learning Avvocatura, il portale dedicato alla formazione on line a cura del CNF in collaborazione con la Fondazione dell’Avvocatura italiana.
Dalla data di attivazione, fine giugno 2013, fino a dicembre 2013 ha registrato circa 12.500 utenti partecipanti ai corsi disponibili. Il tasso di completamento dei corsi è stato di circa il 70%.
Ogni utente che si è registrato al portale ha partecipato ad almeno due corsi. Il livello di soddisfazione, misurato con punteggio crescente da 1 a 5, è stato valutato in maggior parte tra il 4 e il 5.
Un buon riscontro dunque, che ha spinto il CNF ha rafforzare l’offerta normativa con altri due corsi affidati a professori qualificati: diritto tributario (l’accertamento tributario) e diritto penale (I reati contro la pubblica amministrazione), operativi sul portale
Iscriversi al nuovo portale e-learning del Consiglio Nazionale Forense, raggiungibile dal sito istituzionale, è facile!
Il processo d'iscrizione è articolato nelle seguenti fasi:
1. creazione del proprio account sul portale
2. iscrizione al corso prescelto
Basterà seguire le semplici istruzioni contenute nell'area Help desk, che guideranno nella creazione dell'account.
L'area Help-desk, inoltre, è consultabile per qualsiasi ulteriore necessità di supporto tecnico all'utilizzo dell'ambiente.
Oltre ai due corsi di nuova attivazione, sono disponibili i corsi in diritto civile
Garanzie, autonomia e sussidiarietà), diritto processuale civile (l’interruzione del processo), previdenza forense, diritto processuale penale (la crisi del giudicato)
Sempre in tema di formazione continua, in attesa delle nuove regole adottate sulla base della riforma forense, le Statistiche 2013 sull’andamento degli accreditamenti degli eventi formativi su scala nazionale da parte del CNF mostrano un aumento delle istanze di accreditamento e delle iniziative formative proposte dagli enti che offrono tali corsi; ma il tasso di accreditamento è stato inferiore a quello registrato nel 2012.
Quanto alla modalità di formazione in e-learning, le istanze sono aumentate al 38%. Delle 227 istanze (pari a 568 iniziative formative) ne sono state accreditate l’81%. Nella valutazione è stata posta grande attenzione ai sistemi di monitoraggio della effettiva e continua partecipazione degli utenti dei corsi on line.
Scarica le per la registrazione e iscrizione portale Formazione E-learning Avvocatura
Statistiche Accreditamenti CNF Formazione continua
Statistiche della Corte europea dei diritti dell’Uomo: la ragionevole durata dei processi è una chimera per 35 dei 47 Stati che appartengono al Consiglio d’Europa
E’ vero che la percentuale di condanne subite dall’Italia a Strasburgo per eccessiva durata dei processi è da podio, ma scorrendo le statistiche generali dell’attività della Corte europea dei diritti dell’uomo dalla data della sua operatività (1959) fino al 2010 (ultimi dati disponibili), si vede che per ben 35 dei 47 stati appartenenti al Consiglio d’Europa la giustizia lenta rappresenta un problema.
Certamente l’Italia ha collezionato più condanne (57%) preceduta solo dalla Ungheria, che detiene il record (82%) e dalla Slovacchia (63%).
Ma a ruota seguono la Germania (51%), la Danimarca (50%), la Grecia (48%), la Finlandia (40%) la Francia (30%), addirittura il piccolo Liechtenstein (33%). E via via scendendo fino alla Romania, con il 7% di condanne per violazione dell’articolo 6. (le percentuali sono calcolate sul numero complessivo di condanne subite da ciascun paese per le diverse fattispecie di violazione della Carta europea dei diritti umani).
L’occasione per scorrere le Statistiche è stata la presentazione dell’annuale rapporto sull’andamento dell’attività della Corte, lo scorso 30 gennaio.
Con riferimento al 2013, gli Stati che hanno subito il maggior numero di condanne sono stati la Russia (119), la Turchia (118), la Romania (83), l’Ucraina (65), l’Ungheria (40), l’Italia (34) e la Grecia (32).
Delle 34 sentenze di condanna all’Italia, 16 hanno riguardato la lentezze dei processi; 13 la difesa del diritto di proprietà.
Alla fine del 2013 pendevano presso la corte 99mila900 casi, la maggior parte dei quali riguardanti la Russia (16,85), l’Italia (14,45%), L’Ucraina (13,3%) e la Serbia (11.3%).
Vai alle Statistiche della Corte europea dei Diritti dell’uomo
Grande risalto ai dati raccolti presso gli ordini forensi sugli avvocati stabiliti, le anticipazioni sul Codice deontologico forense, le interviste sui rapporti tra economia e diritto e sulla mediazione, ancora l’Osservatorio sulla giurisdizione: la voce dell’Avvocatura sui Media
La rilevazione dei dati sugli “abogados” italiani ha avuto notevole riscontro sui media. Il Sole 24 Ore ha pubblicato un intervento del coordinatore dell’Ufficio Studi
Rassegna stampa Rilevazioni dati abogados
ItaliaOggi ha ben colto lo spirito che ha ispirato il CNF nella redazione del nuovo codice deontologico forense: tutto proiettato verso il cittadino
Rassegna stampa Nuovo codice deontologico forense agg. 10_2_2014
La crisi economica e gli interventi sulla giustizia. Mascherin interviene su IL Manifesto
Il Manifesto, CNF: L’economia prevale sul diritto
Mediazione alla ribalta: intervista al coordinatore della commissione Fabio Florio. E approfondimento sulle Faq CNF
ItaliaOggi, Florio: Numeri in crescita per i cittadini ma c’è ancora molto da fare
Guida al Diritto, I temi della mediazione sotto la lente del CNF
Continuano ad avere grande eco i dati sulla giustizia civile e la istituzione dell’Osservatorio permanente sulla giurisdizione
Rassegna stampa Osservatorio permanente sulla giurisdizione agg. 10_2_2014
La riunione con i delegati della Commissione Ue e la partecipazione del CNF al progetto GOL! Giustizia on-line
Rassegna stampa CNF_Commissione Ue
Rassegna stampa CNF-GOL!
Testo Articolo 7
A cura dell’Ufficio Comunicazione e Media