La responsabile dell'Italia Dei Diritti per l'Emilia Romagna: “Le preoccupazioni del Procuratore Giovannini sono certamente fondate, soprattutto perchè sottolineano che un drammatico fatto come questo appena riportato dalle cronache cittadine, nel quale un posto a sedere diventa il motivo bastante affinchè si scateni una violenta aggressione ad un giovane innocente, rendono indispensabili forme di monitoraggio nei locali diversi da quelli sin qui posti in essere, con un accento nuovo sulle possibili strategie da adottare per tutelare in maniera più efficace l'incolumità degli studenti stessi e di quanti hanno il diritto di passeggiare per le strade della zona universitaria ed entrare in un locale senza il timore che al suo interno o fuori possa scatenarsi una rissa dalle conseguenze come in questo caso imprevedibili”
Bologna, 7 febbraio 2014 – Non un caso isolato, purtroppo, ha dichiarato il Procuratore di Bologna Valter Giovannini. Un ragazzino di 17 anni è stato aggredito sabato sera in zona universitaria da una coppia di ventenni, un ragazzo originario di Palermo ed un bolognese. La lite era scoppiata per un posto a sedere conteso al bar Caffeina in Via dei Bibiena. Intanto è scattata una denuncia per lesioni aggravate e non si eclude che la Procura possa richiedere l'applicazione di misure cautelari. Il giovane bolognese, colpevole insieme all'altro giovane, ha già una denuncia per aggressione con lesioni in una discoteca, ed è stato proprio lui a sferrare il colpo con il collo di bottiglia che ha rischiato di accecare la vittima. Secondo Giovannini “è sconcertante come per delle banalità si aggredisca con violenza persone sconosciute identificate in quel momento come dei nemici. Ci vorrebbe il Daspo anche per i locali pubblici”. Per ora la prognosi per il ragazzino è di trenta giorni, ma per ora non si può scongiurare il pericolo che vi siano ulteriori conseguenze a causa della ferita. Al momento sono una realtà le denunce scattate per lesioni aggravate da futili motivi e dall'uso di strumento atto ad offendere. E' però probabile che che l'imputazione si aggraverà in lesioni gravi, pertanto la Procura potrebbe richiedere al gip misure cautelari per colui che si è macchiato di tale reato.
Luana Cinti, esponente dell'Italia Dei Diritti e responsabile per l'Emilia Romagna, in merito ha commentato: “La zona universitaria e la sicurezza, tanto per le strade quanto all'interno dei locali frequentati regolarmente da moltissimi giovani che quotidianamente qui si incontrano. Si tratta indubbiamente di una questione ampia e complessa, che da tempo alimenta da più parti confronti tra Amministrazione, Quartiere, studenti e comitati di residenti, ma forse ancor più polemiche e scontri di opinione. Da un lato si difende legittimamente l'idea di un'area da riqualificare ed arricchire di attrattive e momenti organizzati che facilitino il positivo incontro tra ragazzi, dall'altro si punta a rafforzare la convinzione di un luogo nel quale spesso eccessi, rumore, figure poco raccomandabili difficilmente identificabili e pericoli per la sicurezza dei normali cittadini in particolare in ora tarda, rendono urgenti interventi mirati e piani concreti di controllo. Questo a partire dalla constatazione, grave, ma di fatto reale, di una serie di tristi episodi che nel tempo si sono succeduti, e che hanno avuto come elemento caratterizzante la violenza tra giovani, le aggressioni per futili motivi e scontri tra residenti e studenti a seguito di aspri confronti riguardo alla mancanza di rispetto delle norme via via approntate dall'Amministrazione per arginare ad esempio le criticità legate alla chiusura notturna dei locali, all'eccessivo consumo di alcool dopo una certa ora e al sovraffollamento degli stessi bar, in barba ai regolamenti in materia di sicurezza. Le preoccupazioni del Procuratore Giovannini sono certamente fondate, soprattutto perchè sottolineano che un drammatico fatto come questo appena riportato dalle cronache cittadine, nel quale un posto a sedere diventa il motivo bastante affinchè si scateni una violenta aggressione ad un giovane innocente, rendono indispensabili forme di monitoraggio nei locali diversi da quelli sin qui posti in essere, con un accento nuovo sulle possibili strategie da adottare per tutelare in maniera più efficace l'incolumità degli studenti stessi e di quanti hanno il diritto di passeggiare per le strade della zona universitaria ed entrare in un locale senza il timore che al suo interno o fuori possa scatenarsi una rissa dalle conseguenze come in questo caso imprevedibili. Il dialogo proficuo tra tutti i protagonisti dello spazio cittadino universitario non può interrompersi e va alimentato in chiave costruttiva, incentivando il mantenimento di una rete di informazioni e conoscenze che restino alla base di un confronto che tenga conto delle diverse esigenze dei suoi attori e nel contempo miri a trovare soluzioni anche migliorabili, allontanando progressivamente il pericolo di uno scontro imminente tra le parti che si concluda con l'emanazione di direttive di tipo esclusivamente sanzionatorio, poco utili se non dannose, e comunque dagli effetti a breve termine. I suggerimenti e gli spazi di espressione delle opinioni possono e devono essere messi al centro di un dibattito serio ed approfondito, che non dimentichi, e all'opposto rafforzi l'idea di una soluzione compartecipata, di intenti condivisi, dunque un piano a lungo termine nell'interesse di tutti”.
Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagna