Giorno dopo giorno l’antico borgo marinaro di S. G. li Cuti perde irrimediabilmente le proprie peculiari e storiche caratteristiche paesaggistiche e architettoniche (e la stessa gente del borgo). Anno dopo anno possiamo notare le varie e sempre crescenti deturpazioni umane che sfregiano in modo spesso irreversibile quello che è stato, assieme ad Ognina, il borgo marinaro più caratteristico e più bello della nostra città. Eppure le deturpazioni sono visibili a chiunque e dunque dovrebbero esserlo anche per quegli amministratori comunali e per quei Sovrintendenti ai beni culturali e paesaggistici che invece hanno da sempre fatto finta di niente dando via libera a iniziative personali, ovviamente non autorizzate (e quello che spero!), che spesso si sono tramutate in vere e proprie speculazioni. Non mi pare che esista un vero e proprio vincolo urbanistico e paesaggistico, oltre che come bene culturale, specifico che possa prevenire ogni deturpamento e ogni trasfigurazione del proprio assetto urbanistico e ambientale ( e se ci fosse in tanti dovrebbero andare davanti al giudice!). Non mi pare che esista un piano di recupero e di restauro del borgo, o meglio per quello che rimane dell’antico borgo. Non mi pare che esista una vera e propria sorveglianza da parte delle autorità competenti in materia di accesso alle auto e moto (esiste da anni un divieto, tranne che per i veri residenti, ma non viene rispettato), di sicurezza e pulizia, di insegne pubblicitarie, di abusi commerciali ed edilizi, di privatizzazione di fatto della costa e della scogliera etc. Sembra che tutto sia lasciato al libero arbitrio e alla coscienza di quei cittadini che hanno a cuore le sorti del borgo dal punto di vista della sua conservazione e della sua vivibilità. Spero che questa amministrazione e la stessa Sovrintendenza siano più sensibili e più attente rispetto al passato e che diano quel “la” che da tanto tempo la città e i suoi cittadini più attenti alla salvaguardia del borgo, o meglio dei due borghi marinari, si aspettano da tanto tempo, quel tempo che ne ha stravolto l’immagine storica e la bellezza intrinseca.
Alfio Lisi
Catania
