La vice responsabile dell'Italia Dei Diritti per la Scuola e l'Istruzione: “Un polo universitario attrezzato che, nei piani a medio termine previsti per poter effettuare i primi e decisivi passi alla messa in opera, punti a rilanciare ulteriormente l'immagine di Bologna come città degli studi, accogliente, fornita di giusti ed immancabili servizi per gli studenti. In particolare, però, ciò su cui occorre insistere, è il concetto del diritto allo studio da riconoscere ed attribuire a ciascun giovane, imprescindibile e basilare in ogni progetto che riguardi tanto piani di edilizia scolastica quanto progetti rivolti al potenziamento degli strumenti didattici e dei mezzi offerti dallo Stato per consentire a tutti, senza distinzioni, di accedere al mondo della formazione ai suoi vari livelli e percorrere un cammino di istruzione connesso ai propri sogni ed aspirazioni”
Roma, 30 gennaio 2013 – Tra Ateneo di Bologna e Comune è stato raggiunto l'accordo che permetterà di realizzare, nel 2018, un nuovo studentato e nuove aule per gli studenti universitari. Si pensa nasceranno presso una fermata intermedia della navetta People Mover, nell'area del comparto universitario Bertalia – Lazzaretto. Si parla di oltre 25.000 metri quadrati per un investimento di 25 milioni di euro, di cui 18 finanziati dal Ministero dell'Università e destinati all'edilizia universitaria. Tanto la Giunta Merola, quanto il cda dell'Alma Mater Studiorum hanno dato il via al progetto, il quale interessa tre aree di proprietà del Comune di Bologna, ma già attenzionati da parte dell'Ateneo attraverso protocolli di intesa precedenti. Secondo le parole del Rettore Ivano Dionigi e del Sindaco Merola, questo sarà “un investimento finalizzato agli studenti”, dunque “una bella notizia per la città”. All'interno della nota congiunta, inoltre, entrambi hanno sottolineato che “il diritto allo studio è un valore primario da tutelare, che i servizi agli studenti sono elementi decisivi nella scelta universitaria e anche gli indicatori su cui sempre più l'Ateneo sarà valutato”. A conclusione del discorso, infine, Dionigi e Merola hanno poi dichiarato: “Con questo nuovo insediamento, in cui l'Università secondo la tradizione si integra nel tessuto urbano, l'Alma Mater e il Comune diano un messaggio rassicurante nei confronti degli studenti universitari e per il futuro di Bologna”. Si apprende, in aggiunta, che oltre alle aule e agli alloggi, verranno poste in essere anche “consistenti opere di urbanizzazione a servizio del nuovo comparto”, quindi strade, parcheggi e aree verdi, le quali si realizzeranno con il contributo diretto dell'Università, per un valore di circa 7 milioni di euro. L'accordo è stato raggiunto ” nei tempi brevissimi imposti dal Ministero per l'erogazione dei finanziamenti – tenendo conto dei tempi tecnici e procedurali che definirà il Ministero, dei tempi previsti per la gara d'appalto che sarà indetta dall'Università e della notevole entità dei lavori, è possibile prevedere di giungere all'avvio dei cantieri nel corso del 2015 e alla conclusione degli edifici delle opere di urbanizzazione entro la fine del 2018″.
Luana Cinti, esponente dell'Italia Dei Diritti e vice responsabile per la Scuola e l'Istruzione, in merito ha affermato: “Un progetto al via ricco di ottimi presupposti, soprattutto a favore di uno sviluppo che si auspica da diversi punti di vista utilissimo alla città, sia negli obiettivi del Comune, il quale già precedentemente aveva messo a disposizione aree per gli interventi di cui sopra, sia da parte dell'Alma Mater, impegnata nell'accrescere e potenziare legittimamente l'immagine e il carattere attrattivo dell'antichissima Università bolognese, da sempre fonte di grande interesse da parte di migliaia di ragazzi a livello nazionale. Si tratta indubbiamente di un piano nel quale il dichiarato proficuo lavoro condotto dalle parti in questione per giungere ad un accordo riguardo alle realizzazioni prioritarie nell'ambito dello specifico comparto universitario, alle modalità e ai tempi di realizzazione, oltre che agli investimenti necessari, ha giocato un ruolo fondamentale, senza il quale non sarebbe stato possibile neppure ideare un siffatto progetto, concepito per offrire un ampio e completo range di servizi nuovi agli studenti, venendo incontro alle esigenze che il loro percorso di studi contempla, con le problematiche attuali ad esso connesse, quali alloggio, spazi di studio adeguati e aree di incontro e socializzazione. Dunque un polo universitario attrezzato che, nei piani a medio termine previsti per poter effettuare i primi e decisivi passi alla messa in opera, punti a rilanciare ulteriormente l'immagine di Bologna come città degli studi, accogliente, fornita di giusti ed immancabili servizi per gli studenti. In particolare, però, ciò su cui occorre insistere, è il concetto del diritto allo studio da riconoscere ed attribuire a ciascun giovane, imprescindibile e basilare in ogni progetto che riguardi tanto piani di edilizia scolastica quanto progetti rivolti al potenziamento degli strumenti didattici e dei mezzi offerti dallo Stato per consentire a tutti, senza distinzioni, di accedere al mondo della formazione ai suoi vari livelli e percorrere un cammino di istruzione connesso ai propri sogni ed aspirazioni. Quel che ora si attende, a partire dall'idea di realizzare, nell'arco di almeno quattro anni, questa vasta area universitaria al centro del dialogo tra Comune, Governo e Alma Mater, è che si tenga fede ad un accordo importante, seguendo le tappe richieste perchè esso vada in porto in modo costruttivo ed organico, dimostrando che nelle intenzioni dei suoi protagonisti vi è l'impegno a segnare un nuovo passo nel modo di concepire ed incentivare il mondo degli studi nel nostro Paese, e dunque a rappresentare un modello positivo”.
Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Scuola e Istruzione