Offrire in olocausto è retaggio della cultura patriarcale, pastorale e guerriera. L'offerta di vittime sacrificali al dio, per mezzo del fuoco sull'ara, è infatti descritta come inizio della religione nella stessa bibbia, con le offerte di animali fatte dal pastore Abele al suo dio e conseguente antagonismo e guerra con Caino, rappresentante del mondo agricolo. Secondo i fatti descritti noi discendiamo tutti da Caino in realtà il mito olocaustale di Abele è rimasto come simbolo di “civiltà”. Basti vedere l'altro esempio, quello di Abramo che sostituisce sull'ara il capro espiatorio al primogenito.
Nella civiltà patriarcale l'offerta in olocausto è una simbologia inequivocabile della tendenza a dominare, sottomettere ed uccidere le altre specie viventi ed i conquistati per ingraziarsi la divinità. Ad esempio il tempio di Gerusalemme era un enorme macello in cui venivano sgozzati giornalmente centinaia di armenti in modo rituale mentre la parte “olocaustale” veniva poi svolta “in privato” dall'offerente, ovvero la carne già dedicata al dio veniva abbrustolita e consumata….
Quando due culture di matrice patriarcale, con forte aderenza all'origine etnica, si contendono un predominio politico e sociale ecco che ne nasce una competizione cruenta. Ed i più deboli soccombono. Questa è la regola in tutti gli scontri di civiltà descritti nella storia da cinquemila anni a questa parte. E la stessa cosa è avvenuta in Germania durante la prima metà del secolo scorso. I nazisti, grandi cultori della razza ariana, si scontrarono ideologicamente con gli ebrei, definentesi la razza eletta, e la conseguenza fu la persecuzione ed eliminazione fisica della compagine minoritaria. Gli ebrei, ma non solo essi, finirono nei campi di detenzione e lavoro e metodicamente eliminati e “olocaustizzati” nei forni crematori. Questi i fatti che vengono ricordati “nel giorno della memoria” del 27 gennaio. La shoah, insomma, è l'ennesimo episodio di una cultura antropocentrica e violenta protagonista di una continua guerra dell'uomo contro l'uomo e contro ogni altro essere vivente.
Come già proponiamo da alcuni anni, noi di European Consumers e del Circolo Vegetariano VV.TT., vorremmo portare l'attenzione sulla continuazione di questa malefica tendenza a sottomettere tutto ciò che è vita “altra” da noi attraverso criteri “appropriativi” e di sfruttamento sistematico. Vedesi ciò che facciamo ai nostri fratelli animali, rinchiusi in gabbie ed in lager, e poi brutalmente sgozzati e successivamente ceduti per l'olocaustizzazione (cucinatura) agli acquirenti. L'esempio del tempio di Gerusalemme è ormai un fatto universale e magnificato. Migliaia e migliaia, anzi milioni e milioni di animali innocenti vengono brualmente sfruttati e uccisi ogni giorno per soddisfare la nostra sete di dominio ed ingordigia. Per questa ragione sarebbe opportuno e corretto che “il giorno della memoria” ricordasse anche questi sacrifici, in modo da evitare che vengano perpetrati e ripetuti e che pian piano escano dalla consuetudine. L'antropocentrismo e la stupidità umana, sotto qualsiasi bandiera si manifestino, debbono essere superati se vogliamo che la specie umana progredisca ed esca dalla rovinosa barbarie della guerra e della distruzione del pianeta che ci ospita.
Paolo D'Arpini – Circolo Vegetariano VV.TT.
Vittorio Marinelli – European Consumersers
Per fornire un buon esempio, il 26 gennaio 2014, proponiamo una passeggiata nella natura con visita agli animali che liberamente la popolano. La semplice osservazione sarà sufficiente. Si svolge lungo il Panaro, sul Sentiero Natura, con inizio dalla rotonda di Via Gibellini a Spilamberto (Mo), appuntamento alle h. 14.30. L'indomani, la sera del 27 gennaio (alle h. 20.30), invece offriremo canti e una meditazione silenziosa a cui seguirà la condivisione di un “prasad” vegetariano da ognuno portato.
Per appuntamento ed informazioni: 333.6023090