Legge contro l’omofobia. Se fossi un confessore

Ecco, in questo momento mi piacerebbe proprio essere un confessore. Se fossi un confessore, infatti, e al confessionale mi capitasse uno di quei cristiani che si preoccupano tanto di una legge contro l’omofobia, manifestando il timore che possa limitare la loro libertà d’espressione, magari a una Sentinella in Piedi, o a un giornalista di Tempi o di Avvenire, domanderei: “Sei sicuro che sia solo questo il motivo che ti spinge ad agitarti tanto, e non ci sia invece dell’altro? Non so, magari una segreta intolleranza verso le persone omosessuali perché sono omosessuali?”. Magari negherebbe immediatamente, giacché spesso l’intolleranza verso gli omosessuali è inconsapevole, ma forse tornando a casa… chissà? Magari alla seconda confessione mi direbbe: “Sì, caro padre, lei ha ragione. Giacché la legge Mancino contro il razzismo non desta preoccupazioni riguardo alla libertà d’espressione, perché dovrebbe preoccuparmi una legge analoga contro l’omofobia? Forse c’è molto altro” .
Attilio Doni

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