La responsabile dell'Italia Dei Diritti per l'Emilia Romagna: “
Bologna, 7 gennaio 2013 – In pieno giorno, e in una strada centrale di Bologna come Via Indipendenza, un ragazzo di quindici anni è stato aggredito e rapinato da un gruppo di coetanei. La vittima è stata poi condotta all'Ospedale Maggiore con contusioni al volto, all'addome ed un lieve trauma cranico. Il giovane, residente a Castelfranco, è stato avvicinato da alcuni nordafricani che con la scusa di dover effettuare una chiamata di emergenza gli hanno sfilato l'iphone 5 per poi fuggire. Nel frattempo uno di loro gli ha chiesto trenta euro in cambio della restituzione del telefonino. Il quindicenne si è di nuovo fidato, ma non ha di fatto ricevuto nulla in cambio. Come se non bastasse, un altro membro della gang gli ha spruzzato in faccia dello spray al peperoncino, e successivamente gli ha sferrato pugni al viso e sul corpo. Ancora una volta, dunque, un triste episodio di violenza che ha come protagonisti giovani adolescenti italiani o stranieri e ragazzi i quali, come nel caso in questione, passeggiano tranquillamente in un pomeriggio di chiacchiere e shopping. Purtroppo si tratta di riscontrare quanto le problematiche connesse alla sicurezza in città siano di grande attualità, poichè risse, rapine, atti di bullismo ed aggressioni sono stati registrati in diverse occasioni tra le strade del centro cittadino e ai danni di ignari passanti. Già a metà dicembre un ventenne era stato picchiato e derubato da quattro giovani stranieri in piena notte e, in occasione del Capodanno, almeno quaranta ragazzi sono arrivati pesantemente alle mani in Via Manzoni. Soltanto l'intervento della polizia ha risolto la maxi rissa posta in atto. Intanto una delegazione di commercianti della stessa strada e di Via Galliera ha deciso di produrre un esposto, questo al termine di un percorso costituito di denunce isolate che evidentemente non hanno portato a nulla di concreto. “La situazione è ormai insostenibile” – dice Andrea Paci, uno dei soci del Caffè letterario di Palazzo Fava in Via Manzoni. E poi ha proseguito: “Fra residenti della zona, commercianti, responsabili del Museo medioevale, della Fondazione Dal Monte e altre istituzioni, siamo almeno cento persone. C'è una oggettiva situazione di rischio, con risse, furti, lanci di bottiglie, spaccio. Una specie di 'simil Bronx' e uso questo paragone perchè qui è davvero pericoloso”. A quanto è emerso dalle sue parole, poi, “la risposta delle forze dell'ordine non è stata adeguata, anche a causa di un'eccessiva tolleranza da parte nostra, che a volte non abbiamo denunciato perchè è più comodo e più sicuro lasciar correre e non esporsi”.
Luana Cinti, esponente dell'Italia Dei Diritti e responsabile per l'Emilia Romagna, in merito al tema in questione ha commentato: “Certamente il problema della sicurezza in città, con specifico riferimento alla tutela dell'incolumità di tutti i cittadini e a favore del rispetto delle regole di convivenza civile, rientra in un campo più ampio, al centro delle riflessioni di tutti coloro che, a partire dai quartieri e nell'ambito anche di specifici tavoli di confronto, sono quotidianamente impegnati nella difesa della legalità e dei suoi tanti aspetti. La questione del degrado e del diffondersi, nelle diversi luoghi delle nostre città, di rilevanti criticità legate ad esempio all'increscioso problema del vandalismo grafico, dello spaccio di sostanze stupefacenti con modalità sempre più accorte di attuazione e, come in questo caso, di vere e proprie gang di giovanissimi italiani e stranieri dediti ad azioni violente ai danni di innocenti, merita una attenta analisi e valutazioni congiunte e partecipate. Tali valutazioni devono necessariamente basarsi su di un confronto tra le diverse parti, dunque fra cittadini residenti nelle aree maggiormente a rischio, negozianti, Amministrazione e Forze dell'Ordine, nell'ambito di un dialogo sistematico e continuativo, che trasmetta il chiaro messaggio di un interesse condiviso nella gestione ed efficace risoluzione delle problematiche, così come nella messa in atto di piani di controllo e monitoraggio che coinvolgano costantemente la cittadinanza, come segno distintivo di un impegno vigile che non entri in gioco o tenti di arginare situazioni sempre più spesso al limite dell'irreversibile. Serve pertanto poter contare su determinate risorse ed energie, in contrasto alle politiche dei tagli, su figure professionali quali gli agenti della Polizia municipale e non solo, che contribuiscano a contrastare questo ed altri pericolosi fenomeni e loro degenerazione, nell'ambito di un piano di azione fondato su una concezione nuova di difesa della legalità”.
Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagna