Gli attivisti cinque stelle catanzaresi hanno studiato attentamente gli atti dell'isola ecologica, che – secondo i parlamentari calabresi del Movimento – suggeriscono «attenzione sull’iter amministrativo, iniziato sei anni fa e definito nel 2010». «Anche se – prosegue la nota – la documentazione esaminata non ha permesso di comprendere come siano state concesse alcune autorizzazioni, nonostante i vincoli ambientali».
Secondo gli attivisti e i parlamentari grillini, «un’isola ecologica in cui stoccare i materiali già differenziati può incrementare le quantità di rifiuti destinati al riuso, senza dover attingere a risorse naturali e ingrossare gli invasi, ormai stracolmi, delle vecchie discariche». «Non nascondiamo – proseguono i Cinque Stelle – le nostre perplessità per l’eventualità che l’opera sia adoperata per finalità non consone. Le colpe di tutte le amministrazioni regionali in fatto di rifiuti sono gravissime e non saranno dimenticate». I Cinque Stelle temono che la Regione Calabria usi l’isola ecologica “Battaglina” per sopperire alla mancanza di programmazione che ha causato il riempimento della discarica di Pianopoli e di Alli. «In definitiva – concludono i parlamentari e gli attivisti M5S – davanti a un iter amministrativo concluso e vista la regolarità formale degli atti, riteniamo che sia più utile sorvegliare e controllare che l’opera ultimata nel pieno rispetto della legge e dell’ambiente».
I parlamentari, in sintonia con il Meetup di Catanzaro, chiedono un incontro congiunto con la proprietà dell’isola ecologica e con il Comune di San Floro, per la creazione di un comitato che vigili sull’esecuzione dei lavori.
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Paolo Parentela
Portavoce alla Camera dei Deputati
Eletto nella Circoscrizione Calabria
Membro della XIII Commissione Agricoltura