Mercoledì 18 dicembre (ore 17.00) presso il Teatro Comunale di Massafra, si terrà in importante incontro organizzato dal Leo Club Massafra-Mottola “Le cripte” con il patrocinio del Comune di Massafra, Lions Club Massafra-Mottola “Le Cripte” e con la collaborazione della locale sezione della FIDAPA; l’Associazione Federcasalinghe e l’Associazione Pari Opportunità.
Il Leo club Massafra-Mottola “Le Cripte” con questo incontro vuole esprimere la sua voce per dire “No, alla violenza contro le donne”. Con questo incontro che ha voluto intitolare “Donna: la cultura del coraggio. Un viaggio tra la filosofia, il diritto e l'educazione” è il titolo dell’incontro.
Dopo i saluti del Sindaco, dott. Martino Tamburrano, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Massafra Antonio Cerbino, del Presidente Lions Club Massafra-Mottola “Le Cripte” Presidente Lions Club Massafra-Mottola “Le Cripte”, interverranno i relatori Antonio Incampo (ordinario di filosofia del Diritto presso l’Università degli Studi di Bari “A. Moro”), Marcella Battafarano (dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “E. De Amicis” di Massafra) e Salvatore Cosentino (Magistrato della Procura della Repubblica di Locri).
Coordinatrice dell’evento è il presidente del Leo Club Massafra-Mottola “Le Cripte”, Annalisa Turi, che si è avvalsa del sostegno operativo del lionista Loris Rossi.
Per l’occasione Nicola Andreace ha curato la grafica, progettando manifesto, programma e cartolina.
L’immagine visiva, che l’artista ha creato, è densa di simbologie e di figure geometriche, che, potenziando la comunicazione dell’evento, diffondono idee e riflessioni. Infatti Andreace con una sintesi concettuale, fatta di rapporti equilibrati dimensionali, esprime il suo stato d’animo di fronte al destino sofferto dalla donna, comunica la voglia del cambiamento, suggerisce di ascoltare ed aiutare chi è minacciato . Il linguaggio raffinato dell’artista, fatto di segno e di colore acceso, manifesta anche la forza delle sue ricerche e delle sue rielaborazioni meditate dei movimenti d’avanguardia risolte in trasfigurazioni, ricche d’intimismo partecipativo. Andreace alla sua creazione aggiunge le seguenti note esplicative: ” La composizione grafica elegantemente essenziale è una sintesi concettuale della condanna della violenza. Su un quadrato verde, simbolo del territorio e della solidità, tra due semicirconferenze iridate, sistemate su piani diversi, il nome della manifestazione-evento, “Donna: la cultura del coraggio”, scritte su due rette parallele oblique, crea una barriera tra il presente drammatico per i danni di una cultura maschilista e la speranza di un prossimo futuro, in cui si ascolti concretamente la denuncia e la richiesta d’aiuto, si elimini il fenomeno diffuso, che non conosce età, strato sociale o livello culturale e si conceda alla donna, con il rispetto della sua dignità , una vita solare e serena (giallo-rosa) senza la contaminazione delle scorie cruente della sopraffazione. Il femminicidio non continui ad esistere!”.
Le evidenti connessioni nel Manifesto e nel testo chiarificatore, tra realtà e aspirazione ad un mondo di concorde tranquillità, ci relazionano con il presente ed, insieme, ci trasportano in un futuro, che vorremmo stregato dall’amore, il quale, come dice Andreace, “non è insana brutalità impulsiva, ma turbamento sottile, passione, fremito inebriante, che, poi, col tempo, si trasforma in dolce complicità, tenero attaccamento, intelligente comprensione”. Nella foto la cartolina-invito creata da Nicola Andreace.