Roma 2013: M5S a favore delle famiglie rimaste senza acqua

Che fretta c'era?

Siamo intervenuti oggi in Consiglio a favore dei cittadini rimasti senza acqua per aver aderito alla c.d. campagna “Obbedienza Civile”, lo abbiamo fatto con un ordine del giorno ben dettagliato.
La campagna, promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua per sensibilizzare autorità e cittadini sull'applicazione dei risultati referendari in tema acqua pubblica, prevede un'auto-riduzione delle bollette da pagare per un importo pari al valore della componente tariffaria “Remunerazione del capitale investito”, dichiarata illegittima dal referendum. Alcune imprese idriche, più per principio che per necessità, considerano questo pagamento parziale una morosità meritevole di distacco della fornitura.
Il problema non è da poco visto che nel nostro municipio ben dodici famiglie sono state private dell'acqua potabile, nonostante avessero pagato gran parte degli importi richiesti (decurtati solo della quota dichiarata illegittima dal referendum).
Le imprese idriche difendono il loro operato, forti di aver applicato una tariffa approvata da un ente terzo (autorità per l'energia elettrica e il gas), il Forum dell'acqua sostiene di contro, che la nuova metodologia applicata ha solo trasformato la voce “Remunerazione del capitale investito” nella somma di due nuove componenti tariffarie, quelle chiamate “Oneri fiscali e “Oneri finanziari” la cui somma è circa la stessa della precedente.
La questione è in mano alla Giustizia Amministrativa che dovrà dipanare la matassa.

Che fare nel frattempo?

Va ricordato che il Comune di Roma, presieduto dal Sindaco Marino e la sua Giunta, ha una quota di proprietà del 51% di ACEA SpA che a sua volta controlla circa il 96% di ACEA ATO 2, l'impresa che ha tolto l'acqua agli abitanti lidensi.
Il M5S coerentemente ai punti del suo programma proseguirà in tutte le sedi opportune la battaglia sul tema dell'acqua pubblica, ma la riflessione che facciamo oggi si rivolge a tutti i cittadini di Roma è la seguente: tenuto conto che la maggioranza dei romani ha espresso nel referendum il suo punto di vista sulla questione, non poteva il Comune di Roma, proprietario di maggioranza dell'ACEA Spa, intervenire quanto meno per attendere il giudizio della Magistratura Amministrativa prima di far procedere al distacco di quelle dodici famiglie? Oggi con quest'atto abbiamo impegnato il municipio ad intervenire presso il Sindaco di Roma perché questa situazione venga ripristinata così come milioni di italiani hanno voluto dichiarare con referendum già votato.

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