Non si placano le proteste contro i tagli all’ Istruzione di fronte alla preoccupante situazione nelle scuole, il commento della Cinti

La vice responsabile dell' Italia Dei Diritti per la Scuola e l' Istruzione: ” I Dirigenti scolastici si stanno facendo portavoci e referenti di una protesta che attiene direttamente al diritto allo studio, per tutti e senza distinzioni, all' importanza di riconoscere come indispensabili e prioritari spazi, strumenti, in una parola risorse, affinchè la Scuola sia davvero e continui ad essere luogo di formazione della persona, di crescita e sperimentazione di metodologie didattiche, di attività educative, di progetti che siano inclusivi e utili a ciascun bambino o adolescente nel proprio percorso di costruzione serena della socialità e di preparazione all' età adulta, nella quale dovranno affrontare particolari responsabilità”

Roma, 21 ottobre 2013 – A Bologna e non solo, i Dirigenti scolastici sono nuovamente tornati a protestare, a causa dei nuovi tagli ai fondi scolastici, i quali ricadono direttamente sul funzionamento dei laboratori con le relative attrezzature e strumenti – di fatto mancanti o assolutamente carenti – ma anche delle attività extrascolastiche normalmente programmate all' interno dei singoli Istituti, in merito alle quali ci si trova attualmente in una situazione di congelamento in diverse realtà del territorio. Sono state inoltre portate alla luce le grosse criticità legate alla perdurante presenza di cantieri relativi al post terremoto – come avviene ad esempio presso l' Istituto Belluzzi – e la effettiva non disponibilità dei registri elettronici, per cui si continua a scrivere utilizzando ancora carta e penna. Senza poi dimenticare la drammatica questione della mancanza di denaro per pagare regolarmente i supplenti e l' assenza di spazi adeguati per svolgere serenamente il proprio lavoro quotidiano di insegnamento. Il mondo della Scuola è rimasto dunque fermo, vittima dei tagli e dell' incertezza riguardo le poche risorse rimaste a disposizione. Gli insegnanti e i Dirigenti sono esasperati dalla situazione, tanto che Giuseppe Pedrielli, presidente dell' associazione scuole di Bologna AsaBo, ha dichiarato: ” Siamo in difficoltà soprattutto perchè ad oggi non sappiamo ancora su quante risorse potremo contare, anzi si parla di un ulteriore taglio, così è a rischio l' autonomia delle scuole”. Ed insieme a Pedrielli hanno fatto sentire la propria voce numerosi Dirigenti, che in coro hanno commentato: “Insostenibile”, e Mario Maria Nanni, dell' istituto Comprensivo 21, ha affermato: “E' tutto affidato alla buona volontà dei Docenti, io lo chiamo volontariato a rischio: fai le attività e non sai se e quando sarai pagato”. Il pericolo quindi, non è soltanto la penuria di fondi riconosciuti, bensì la probabilità che ad essa si aggiungano ulteriori tagli, i quali ridurrebbero in effetti allo stremo le singole scuole. Presso il Quartiere Pilastro, il fondo di Istituto è già passato da 85mila a 49mila euro in soli due anni, e tutto il resto rimane congelato, pertanto inutilizzabile. A questo punto vi è chi ipotizza il coinvolgimento dei privati, ma Sergio Pagani, Preside dell' Istituto Comprensivo 11 da cui è partita la mobilitazione, ha tenuto a sottolinerare che è necessario tutelare la Scuola pagata dallo Stato, e che se ci si decidesse a “chiedere l' elemosina” a questi nuovi possibili soggetti, si andrebbe nella direzione di “azzerare l' autonomia scolastica e aprire la scuola ai privati”.
Luana Cinti, esponente dell' Italia Dei Diritti e vice responsabile per la Scuola e l' Istruzione, in merito ha dichiarato: ” Come non condividere il grido d' allarme dei Presidi, uniti in coro assieme ai numerosissimi insegnanti precari che popolano il panorama delle singole realtà scolastiche nazionali e si vedono privati del diritto a disporre degli strumenti e delle risorse indispensabili a mettere a frutto con bambini e ragazzi il proprio potenziale di esperienze e abilità acquisite, spesso a fronte di un lungo percorso di studi?
La Scuola sta rischiando davvero di affondare sotto il peso di tagli incomprensibili, mal gestiti ed accumulatisi nel tempo, cui pare non ci sia nell' immmediato una soluzione che non solo ripristini una situazione accettabile, ma porti con sè un decisivo e necessario capovolgimento della situazione attualmente e sino ad ora subita, di fatto non di certo condivisa. I Dirigenti scolastici si stanno facendo dunque portavoci e referenti di una protesta che attiene direttamente al diritto allo studio, per tutti e senza distinzioni, all' importanza di riconoscere come indispensabili e prioritari spazi, strumenti, in una parola risorse, affinchè la Scuola sia davvero e continui ad essere luogo di formazione della persona, di crescita e sperimentazione di metodologie didattiche, di attività educative, di progetti che siano inclusivi e utili a ciascun bambino o adolescente nel proprio percorso di costruzione serena della socialità e di preparazione all' età adulta, nella quale dovranno affrontare particolari responsabilità. La paura più forte e tangibile, che non si può sottovalutare, ma da prendere in seria considerazione, è quella di non sapere, nel breve periodo, quale sorte toccherà alle singole scuole presenti sul territorio, con l' effettiva incapacità di predisporre piani di intervento necessari ad arginare la situazione. L' emergenza, il timore di un futuro prossimo buio e popolato di crescenti incertezze per la realtà scolastica, tanto da ipotizzare l' affidamento ad un contributo diretto da parte dei privati per salvaguardare quanto rimasto della Scuola statale, non possono che destare la volontà di trasmettere un segnale forte, di impegno a lungo termine a favore di un nuovo percorso. Non abbiamo più tempo”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Scuola e Istruzione
italiadeidiritti@yahoo.it
http:/www.italiadeidiritti.it

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