OMAGGIO DEL COMUNE DI ROVERETO A SANDRO CANESTRINI NEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DEL DISASTRO DEL VAJONT

OMAGGIO DEL COMUNE DI ROVERETO A SANDRO CANESTRINI NEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DEL DISASTRO DEL VAJONT
Presente una rappresentanza delle comunità segnate dalla tragedia
I messaggi del Capo dello Stato, di Marco Paolini e della Fondazione Merlin

“Come si possono ricordare i morti senza esecrare i carnefici?” Se mai ci fosse ancora bisogno di capire la personalità lucida e sferzante di Sandro Canestrini, questa frase la racconterebbe meglio di qualunque biografia. Una battuta severa, in linea con quella dirittura morale e quell'impegno etico che l'avvocato Sandro Canestrini ha sempre manifestato, in tutta la sua vita.
Questo impegno gli è valso, nel 2003, la cittadinanza onoraria di Erto e Casso (uno dei comuni segnati dall'immane tragedia del Vajont, oltre a Longarone, Castellavazzo e lo stesso Vajont).
E oggi questa vita vissuta sempre all'insegna dell'estrema coerenza e del coraggio civico è stata al centro della cerimonia che il Comune di Rovereto ha voluto dedicare all'avvocato, nei giorni in cui ricorre il 50° anniversario della tragedia del Vajont. Canestrini, come è noto, fu avvocato di parte civile nel lungo e controverso processo che seguì il disastro, battendosi al fianco dei familiari delle vittime per il raggiungimento della piena verità storica e processuale.
La cerimonia ha visto la presenza di una rappresentanza dell'amministrazione comunale, del vicesindaco di Erto e Casso Lucio Carrara e di numerose autorità locali, rappresentanti delle istituzioni civili, cittadini. Una sala del Consiglio comunale affollata anche di bambini e giovani, con il Minicoro di Rovereto che ha aperto e chiuso la cerimonia sulle note di canzoni dedicate al Vajont e alla pace.
“Possiamo ben dirci molto fortunati per avere fra noi un personaggio come Sandro Canestrini. Possiamo ben dire che la storia locale (ma per certi versi anche quella nazionale) non sarebbe stata la stessa” ha esordito il sindaco nel suo saluto introduttivo alla cerimonia. “Canestrini ha insegnato a noi tutti – ha proseguito il sindaco – la necessità dell'indignazione. Indignarsi è già, esso stesso, un atto politico. L'indignazione contiene dentro di sé una carica “rivoluzionaria”, mi si passi questo termine che suona forse un po' antiquato e che invece è attualissimo. Mi riferisco a quel genere di “rivoluzione” che è tanto cara anche a Canestrini: la rivoluzione del cuore, non violenta, pacifista; l'ardore e la passione per le battaglie civili, per la difesa dei più deboli, per la promozione di un futuro più dolce, più mite, più solidale”.
In conclusione il sindaco ha letto un messaggio giunto ieri pomeriggio a firma del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano:
“Il presidente della Repubblica – si legge nel messaggio – esprime vivo apprezzamento per l'iniziativa che rende omaggio a un professionista che, con esemplare spirito di solidarietà e indiscusse capacità giuridiche, si pose al servizio di quanti erano stati drammaticamente segnati da quella immane tragedia. Con questi sentimenti, il Capo dello Stato rivolge agli amministratori comunali e a coloro che parteciperanno alla cerimonia un cordiale saluto”.
Altri messaggi sono stati letti durante la cerimonia: Marco Paolini, il noto attore autore della rappresentazione teatrale “Vajont”, ha fatto pervenire i suoi saluti, non potendo essere presente perchè impegnato in una tournee nazionale. Un saluto analogo è stato fatto pervenire dalla Fondazione Tina Merlin, dedicato alla nota giornalista e scrittrice che negli anni Sessanta si battè strenuamente al fianco delle famiglie delle vittime per ottenere giustizia e verità sulle cause e sulle responsabilità del disastro.
Dopo il saluto della presidente del consiglio comunale e della Provincia Autonoma di Trento, il clou della cerimonia ha visto la consegna all'avvocato Canestrini di una targa, a simboleggiare la gratitudine e la vicinanza della città.

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