In un momento in cui v’è la tendenza sempre crescente di espropriare i lavoratori del diritto di partecipazione, la neo dirigenza di Ferrovie della Calabria ha invece messo in moto un processo di democrazia discorsiva e familiare con il proprio capitale umano.
E’ quanto si legge in una nota diffusa dall’Associazione Bene Comune Calabria (da sempre vigile sulle vicende dell’Azienda e dei suoi lavoratori) in merito alla richiesta espressa al Presidente di FDC Giuseppe Pedà e da questi nell’immediatezza accolta, di incontrare personalmente una delegazione di ex dipendenti in attesa del Tfr, al fine di ragguagliarli in ordine alla problematica.
L’incontro fissato dal Presidente, avrà luogo il prossimo lunedì, 21 ottobre, alle ore 12,00, a Catanzaro, presso la Direzione Generale di Fdc.
Tuttavia, – continua la nota – non è la prima volta che la Presidenza di Fdc, a pochi giorni dal suo insediamento, presta ascolto alle istanze dell’Associazione Bene Comune.
Di recente, difatti, l’Associazione ha provveduto a sottoporre all’attenzione del Presidente Pedà problematiche concernenti alcuni dipendenti, alle quali si è in gran parte ovviato.
Oggi, con la nuova gestione, Ferrovie della Calabria possiede, dunque, un elemento trainante, che vale a contraddistinguerla dalle altre imprese e che merita di prevalere su questioni di qualsiasi natura, anche nel caso in cui queste dovessero riguardare notevoli disagi economici, e che consiste nella nascita di una comunicazione sociale tra la presidenza dell’azienda e le sue risorse umane.
Un vero e proprio bilancio sociale, quello che sta realizzandosi in seno a Ferrovie della Calabria, e che dev’essere interpretato come il mezzo con cui l’azienda instaura il dialogo diretto con i lavoratori, capace di dispiegare nel tempo i propri effetti benefici non soltanto nei riguardi delle loro individualità, ma delle loro famiglie, e finanche rispetto, in ultima istanza, alla comunità civile che compongono e alla quale appartengono.
Nessuno potrà infatti negare quello che è un dato reale, colto dagli stessi lavoratori: le amministrazioni attraverso le quali è passata Ferrovie della Calabria, si sono limitate a considerare le maestranze come meri e semplici apportatori del fattore produttivo lavoro.
Oggi, invece, – conclude la nota – essi diventano, ancor prima di qualsiasi rappresentanza sindacale o associazione che li tuteli, i “primi interlocutori”, in quanto “destinatari naturali e meritevoli” della caratterizzazione economica e sociale dell’azienda.