Costruire un ponte virtuale tra le Americhe e l’Abruzzo

Costruire un ponte virtuale tra le Americhe e l’Abruzzo

La volontá di mettere a disposizione della Regione il cumulo di esperienze, di contatti, di saperi e di risorse materiali dei conterranei che risiedono all'estero é la ragione che ha portato un gruppo di abruzzesi residenti in Argentina a riunirsi nella sede della centenaria Associazione Nazionale Italiana di Buenos Aires, per una giornata di dibattito e riflessione.

A convocarli, il Centro Abruzzese di Buenos Aires (CABA) a partire dal viaggio a Buenos Aires di Dom Serafini, giornalista, editore e imprenditore del settore televisivo,dal 1982 é direttore di VideoAge, revista leader per la TV con sedi a New York, Los Angeles e Milano.Negli USA collabora con i periodici :AmericaOggi e L’Italo-Americano, in Canada con il Cittadino Canadese e in Italia Il Sole 24 Ore, Il Messaggero (dorso Abruzzo), CorriereAdriatico, venuto nella capitale argentina per partecipare alla convention mondiale degli operatori privati di tv.

Infatti, oltre al suo business delle reti televisive,Serafini ha un hobby, o meglio, una passione per l'Abruzzo,(nato a Giulianova, provincia di Teramo) nel 1968 emigró verso gli Stati Uniti e per cui cerca di promuovere le relazioni con la Regione e quando va in altri paesi dove ci sono comunitá di abruzzesi, come é il caso dell'Argentina, non perde l'occasione di incontrare i corregionali per conoscere le loro storie e per parlare della terra d'origine. Non con nostalgia, ma con lo sguardo rivolto al futuro, per rispondere alla semplice domanda di chi é innamorato della propria regione: cosa posso fare per te?

Partendo da questa domanda e con alcune proposte da offrire, ha preso contatto con due apprezzati abruzzesi dell'Argentina che si danno tanto da fare: Walter Ciccione giornalista e presidente del CABA e Domenico Di Tullio, avvocato e imprenditore di successo, coi quali ha concordato di riunire un gruppo di abruzzesi o amici dell'Abruzzo che si sono distinti in vari settori in questa terra di adozione. A loro volta hanno coinvolto Marco Basti, direttore della TRIBUNA ITALIANA di Buenos Aires e figlio di ortonesi, fiero delle proprie radici.

Tra i presenti vi erano impresari, L’ing. Alberto Alberici, Pino Russo, imprenditore promotore dela Camera di Commercio Abruzzese in Argentina, Daniele Santeusanio, del settore gastronomico; Silvano Alfini, del settore edile. Medici, come il prof. Franco Del Casale, psichiatra, professori universitari, Gustavo Di Filippo, docente dell’UTN;, Maria D’Alessandro, docente universitario e scrittrice. il regista di cinema e tv e professore universitario Rocco Opedisano, avvocati come le dott.sse Patrizia C. Giallorenzi; Gabriela Migliazzo; Antonio Isotti e presidenti di associazioni, del Circolo Ricreativo Abruzzese di Berazategui, il più antico dell’Argentina, Onorio Di Nenno;I dirigenti della Famiglia Abruzzese di Rosario, Marcelo Castello ed Héctor Fonzo, che hanno risposto alla convocazione fatta per parlare, appunto, di cosa fare in favore dell'Abruzzo in un periodo in cui, al pari dell'Italia, attraversa una crisi che sta mettendo a dura prova la sua gente forte e gentile..

Dom Serafini ha spiegato che l'Abruzzo vive in buona misura dell'export verso paesi nei quali risiedono comunitá di corregionali e potrebbe essere ancora piú importante. Ma nella Regione non c'é consapevolezza di questa ricchezza, di questa risorsa e delle possibilitá che potrebbero svilupparsi a partire da esse.

Ricordando quanto scrisse per il Messaggero, ha spiegato che l'ABC dell'economia abruzzese é rappresentata dal turismo ed esportazioni principalmente grazie ad abruzzesi in Argentina, America, Brasile e Canada.

Per far conoscere questa realtá, Serafini ha da poco iniziato a scrivere una rubrica su Il Messaggero edizione per l'Abruzzo, per mostrare tante storie di successo degli corregionali nel mondo e realtá di comunitá che fanno onore alla terra natia.

Ma, come ha spiegato l'ospite, potrebbe esserci un cambiamento sostanziale di questa realtá se nel governo regionale, ci fosse il posto per un abruzzese residente all'estero al quale fossero affidati proprio lo sviluppo di rapporti e opportunitá offerti da imprese e compaesani residenti in altri paesi. In particolare Ciccione – che ha coordinato i lavori – ha fatto presente che ci sono vari progetti regionali per far votare i residenti all’estero. Ciccione ha parlato anche del “ 2014, come l’Anno del Ritorno,” o “Destinazione Abruzzo”per far confluire nella regione tanti abruzzesi residenti nei vari paesi di accoglienza. Questo, oltre ad un programma di “Turismo Genealogico”, sfruttando il desiderio delle nuove generazioni di scoprire le loro origini.

L’avv. Di Tullio, ha detto che ritiene, che “bisogna lavorare con il nuovo, visto che il vecchio non funziona”. ha anche suggerito di organizzare un convegno in Abruzzo invitando i rappresentanti delle Americhe, specialmente Canada e Usa, indipendentemente dai politici, per trovare un modo di avere una voce attiva nel sistema politico della Regione anche utilizzando l'influenza degli imprenditori locali desiderosi di trovare appoggi per aprire mercati all'estero.

Si é fatto presente che in vista delle prossime elezioni in Abruzzo, i candidati dovrebbero essere piú interessati a darci una voce all'estero, non solo perché rappresentano una risorsa da sfruttare, ma anche perché possono influenzare il voto tramite i loro parenti e conoscenti inella regione. Ciccione ha aggiunto che questo potrebbe creare un precedente per altre regioni italiane.

Seppur alcuni partecipanti fossero scettici sulla volontá politica di creare un Assessore per l'Estero, in generale il gruppo si é detto consapevole che l'unico modo per stabilire un dialogo produttivo con la Regione, con benefici economici per l'Abruzzo e riconoscimenti per il contributo degli abruzzesi all'estero, é di impegnarsi all'interno delle istituzioni da “insider” e non da “outsider”. “Con un cavallo di Troia dentro il Consiglio regionale”, ha affermato Ciccione, “sará piú facile poi attuare progetti per l'Abruzzo”.

Marco Basti ha fatto presente che se gli abruzzesi in generale non si rendono conto del contributo economico apportato alla regione dagli emigrati é perché nessuno lo ha fatto a loro presente.

Il messaggio finale della riunione e stato: “Siamo convinti che se noi abruzzesi e discendenti residenti all`estero ci uníamo, siamo in condizioni di contribuire, allo sviluppo reciproco fra la nostra Regione ed i singoli paesi delle Americhe, e di sicuro ci sentiremo ancora piu fieri e orgogliosi delle nostre radici e della nostra cultura”.

Walter Ciccione

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