MOVIMENTO FORENSE SOSTIENE IL REFERENDUM PER L’ABROGAZIONE DELLA LEGGE DI REVISIONE DELLA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA

Alla Regione Lazio In tutta Italia in questi mesi si è data attuazione ai decreti legislativi n. 155 e 156 del 2012 che, in virtù di delega conferita nel 2011, hanno sancito la cd. “revisione della geografia giudiziaria” disponendo la soppressione di numerosi Tribunali e Procure, delle sezioni distaccate dei Tribunali e di centinaia di uffici del Giudice di Pace. Con provvedimenti successivi, anche giudiziari, alcuni Uffici sono stati esclusi dalla scure del provvedimento di soppressione, ma in tutta Italia si è aperto un dibattito, sfociato anche nella protesta accesa che ha visto partecipi coloro che abitualmente esercitano la professione nell’ambito del sistema Giustizia, esponenti delle rappresentanze locali e, soprattutto, i cittadini. Come le rappresentanze dell’Avvocatura avevano previsto, purtroppo in questi giorni si è assistito ad una situazione di caos in molti Uffici Giudiziari. Al riguardo il Movimento Forense ritiene che il metodo adottato dal Governo per procedere alla revisione della Geografia Giudiziaria, perseguendo il già noto solco dei “tagli orizzontali”, non sia meritevole di essere condiviso.Infatti, una simile riforma avrebbe, quanto meno, dovuto essere concertata con tutti le forze operanti nel sistema della Giustizia (Avvocatura, Magistratura, rappresentanze dei funzionari e degli impiegati degli Uffici Giudiziari). Ed in secondo luogo avrebbe dovuto fondarsi esaminando le singole realtà territoriali (aprendo quindi un dialogo anche con le rispettive rappresentanze) su cui andava ad incidere, valutando, in concreto, caso per caso.Si sarebbe potuto, in tal modo riflettere adeguatamente sul modo più opportuno per perseguire un’esigenza di riordino della geografia giudiziaria, senza tuttavia nemmeno correre il rischio di creare zone di caos, e quindi, di assenza di Giustizia. Il Movimento Forense, dunque, non è contrario in generale al riordino della Geografia Giudiziaria, bensì esprime il dissenso con riguardo a QUESTA Revisione della Geografia Giudiziaria, in primis per le modalità come è stata attuata, ed in secondo luogo per gli episodi di grave disagio che ha causato, e che si sarebbero potuti evitare se si fosse perseguita, da parte delle Istituzioni governative, la via del dialogo e dello studio approfondito della materia e della realtà che si andava a trattare.

Considerato che in data

30/09/2013, 18 delegati di 9 Regioni (Marche, Puglia, Calabria, Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Liguria) hanno proposto, ex art. 75 Cost., un referendum abrogativo su iniziativa regionale della Legge 148 del 14/09/2011 avente ad oggetto la revisione della Geografia Giudiziaria,il Movimento Forense, invitala Regione Lazio ad aderire a tale referendum, evidenziando come il sostegno della Regione con il maggior numero di Avvocati in Italia ed in Europa, rappresenti un chiaro segnale politico, volto ad ottenere una riforma della geografia giudiziaria più rispettosa dei diritti dei cittadini, basata su criteri obiettivi di territorialità, popolazione, efficienza ed organizzazione.Movimento Forense Il PresidenteMassimiliano Cesali Centro studi del Movimento ForenseMarco Appetiti, Barbara Dalle Pezze, Monica Ricci

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