Per la prima volta il moderatore della Chiesa valdese al Meeting di Sant'Egidio
Interverrà il 30 settembre nel panel “Dio ama i poveri”
Il pastore Eugenio Bernardini ha espresso apprezzamento per
“l'attenzione nei confronti di una piccola comunità protestante quale la chiesa valdese,
da secoli presente e radicata in Italia ma troppo spesso ignorata
nei grandi eventi ecumenici internazionali che si svolgono a Roma”
Roma, 27 settembre 2013 (NEV-CS65) – Il moderatore della Tavola valdese, pastore Eugenio Bernardini, sarà uno dei 400 partecipanti alla XXVII edizione dell'incontro internazionale per la pace “Uomini e religioni” promosso dalla Comunità di Sant'Egidio da svolgersi a Roma dal 29 settembre al 1° ottobre sul tema “Il coraggio della speranza: religioni e culture in dialogo”.
“Ho accolto volentieri l'invito della Comunità di Sant'Egidio – ha dichiarato Bernardini all'Agenzia NEV – apprezzando l'attenzione nei confronti di una piccola comunità protestante quale la chiesa valdese, da secoli presente e radicata in Italia ma troppo spesso ignorata nei grandi eventi ecumenici internazionali che si svolgono a Roma, in base al pregiudizio per cui il protestantesimo è un fatto del centro o del nord dell'Europa, magari degli USA, che però non ha rilevanza nel contesto dei paesi latini. Non è così, tanto più nel quadro della globalizzazione anche delle religioni. Ho anche apprezzato – prosegue il moderatore della Tavola valdese – il tema che mi è stato proposto, e cioè la sfida della povertà. Valdo fece della povertà il primo elemento della sua predicazione e della sua testimonianza: anche per noi valdesi, la sfida è comprendere e tradurre nel mondo di oggi il senso di quella scelta e di quella radicalità evangelica”.
Il moderatore Bernardini interverrà lunedì 30 settembre alle 16.30 nella Sala Conferenze di Palazzo Leopardi, Vicolo Santa Maria in Trastevere 23, Roma.
I valdesi derivano il proprio nome da Valdo (o Valdesio), un mercante di Lione morto attorno al 1215, fondatore di un movimento pauperistico laico detto dei “poveri di Lione”, che si diffuse poi come movimento di protesta ecclesiale in Italia e in Europa. Nel 1532 i valdesi sopravvissuti alle persecuzioni nelle valli del pinerolese aderirono alla Riforma protestante nella sua forma calvinista.
Presenti nel paese fin dal Medioevo, hanno sofferto secoli di repressione e persecuzione dai poteri civili e religiosi. Dal XVI al XIX secolo la loro predicazione era consentita solo in una zona ben delimitata delle “valli valdesi”, che costituì così un vero e proprio ghetto al di fuori del quale ogni manifestazione religiosa non cattolica era severamente proibita. Solo nel 1848 ottennero i diritti civili e iniziarono a diffondersi in tutto il paese.
Oggi le chiese valdesi in Italia sono integrate con le chiese metodiste in un unico Sinodo e formano la “Chiesa evangelica valdese – Unione delle chiese metodiste e valdesi”. L'organo esecutivo è la “Tavola valdese” composta da sette membri. Il moderatore della Tavola valdese viene eletto ogni anno dal Sinodo, massimo organo decisionale della chiesa.