IL PUNTO N. 457 del 5 settembre — di MARCO ZACCHERA

SOMMARIO: BENVENUTI IN ITALIA/2 – IPOCRISIE SULLA SIRIA – BERLUSCONI – RENZI E IL PD – INVITO

BENVENUTI IN ITALIA – 2° puntata

Su un numero di inizio agosto de IL PUNTO sottolineavo l’inopportunità del fatto che – arrivando in Italia dalla Svizzera lungo la statale del Lago Maggiore e proprio all’esterno del gabbiotto della Guardia di Finanza che in mezzo alla strada dà il benvenuto nel nostro paese – non ci sia un “welcome” in diverse lingue, ma la vistosa pubblicità luminosa di un “Compro oro, pago contanti” di un negozio di Brissago, l’ultimo paese svizzero prima del confine (tra l’altro con la stessa insegna di una catena di “compro oro” italiani).

Non so se a seguito della mia segnalazione, sta di fatto che adesso c’è una novità. Non è sparita la pubblicità, per carità, ma sotto compare una nuova scritta “Dichiaratelo in dogana” . Non si capisce bene che cosa si debba dichiarare visto che un italiano che fosse andato a vendere oro a Brissago ormai con sé non ce l’ha più, ma l’inizio è promettente. Aggiungo che ho chiesto lumi ad un giovane finanziere di servizio chiedendogli se ritenesse positiva questa pubblicità e lui – molto cortesemente – mi ha risposto “Non siamo noi a farla, è di una ditta specializzata”. Meno male, ci mancava anche che la Guardia di Finanza pubblicizzasse in proprio il “Compro oro, pago contanti…”

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SIRIA: TRA DUBBI ED IPOCRISIE

Ho incontrato personalmente Bashar Al Assad a Damasco alcuni anni fa, alla vigilia dell’attacco alleato contro Saddan Hussein in Iraq. Dedicò tre ore per incontrare la nostra delegazione della Commissione Esteri della Camera sostenendo tra l’altro che l’occidente, abbattuto Saddam, si sarebbe trovato in condizioni peggiori per una completa instabilità dell’area: i fatti gli hanno dato purtroppo ragione.

A Damasco nevicava (era gennaio) e ricordo bene quella specie di assurdo e gelido mausoleo in cima a una collina che è il palazzo presidenziale, così come la vivacità della città ma mi colpì soprattutto la chiarezza, la logica, la preparazione e anche la determinatezza di quel giovane presidente (cresciuto in occidente e specializzato in medicina a Londra) che pur già allora governava il suo paese con ben poca democrazia.

Nel pieno della crisi di oggi vi sono aspetti che per me non quadrano e anche per questo credo che USA e Occidente dovrebbe pensarci bene prima di lanciare una nuova offensiva militare “dimostrativa” perché rischierebbero poi di ritrovarsi in una situazione ancora peggiore. Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: Assad è di fatto un dittatore, come lo era suo padre e lo erano Saddam, Mubarak o Gheddafi. Sicuramente si è macchiato di crimini orrendi, i suoi seguaci uccidono e torturano ma – in una situazione di tragedia – i suoi avversari non sono da meno. Come sempre in una guerra civile quando si comincia il conteggio reciproco delle accuse e dei morti significa che siamo al disastro.

Il problema è che in passato ogni intervento nell’area è stato alla fine un altrettanto se non peggiore disastro: Saddam ci era stato dipinto come un pazzo criminale, ma oggi in Iraq muoiono più persone in una settimana per attentati che non in un anno sotto il suo regime (ma non fa notizia dirlo e quindi non ne parla nessuno). In Egitto è calato il silenzio dopo la “restaurazione” dei militari: in una settimana siamo passati dalle news in prima pagina al silenzio totale, ma pochi hanno capito e preso atto che un anno di presidenza Morsi e dei “Fratelli Musulmani” avevano economicamente distrutto il paese iniziando troducendo di fatto una sorta di progressiva dittatura religiosa islamica. In Libia Gheddafi è stato eliminato (il paese faceva gola per il suo petrolio a tante nazioni occidentali, a cominciare dalla Francia) ed è tuttora una indistinta nebulosa.

In Afghanistan l’occidente ha profuso uomini e mezzi per dieci anni ma non ha risolto assolutamente nulla e spiace dirlo dopo che abbiamo perso sul campo oltre 40 nostri militari. Dopo un decennio i “successi” sono stati nulli e quando gli occidentali se ne saranno andati il paese starà purtroppo molto peggio di quando sono arrivati. Qualcuno ricorda poi perché ci si era andati? Perché Bush sosteneva e doveva dimostrare che lì c’erano le basi terroristiche, però nessuno le ha trovate (Bin Laden era in Pakistan, nascosto in un paese formalmente amico degli USA). Politicamente non si è risolto nulla, il corrotto Karzai governa solo una piccola parte del suo paese con solo tanti affari per i signori della guerra, ma nessuna vera crescita democratica.

In Siria – dopo anni di guerra strisciante e con armi russe ed occidentali fornite ad entrambe le parti – improvvisamente a smuovere le coscienze arriva un eccidio a base di gas attribuito al regime (e probabilmente è stato proprio così) ma è abbastanza strano che proprio Assad lo abbia ordinato impegnando armi chimiche nei sobborghi della propria capitale e scatenandosi così contro l’odio del mondo. Un eccidio che militarmente non serviva e non è servito a nulla, ma allora che senso aveva ordinarlo, visto che logicamente ha fatto il gioco solo dei suoi oppositori?

E’ difficile in poche righe sintetizzare problemi così complessi e il rischio è quello della superficialità, ma se oggi l’opzione è “intervento si – oppure no” io non partirei con una nuova guerra sulla base dell’esperienza di un occidente che fa le guerre dicendo di voler scacciare i tiranni e di così esportare democrazia, ma sostenendo concetti che – va amaramente preso atto – sono sconosciuti in molte parti del mondo.

Forse un dittatore controllato e contenuto a livello internazionale è allora – purtroppo !- il “male minore” a meno che si consideri positiva la successiva, logica presa di potere da parte degli estremisti musulmani che hanno un “loro” concetto della libertà e della democrazia molto diverso dal nostro, visto che – prima di tutto – hanno nel fanatismo religioso e nell’apartheit verso le donne dei concetti dominanti. E’ democratica la sharia? Per me no, così ovunque una donna sia considerata un oggetto o poco più, per legge senza veri diritti civili. Dobbiamo pur avere il coraggio di farci delle domande, di uscire dalla ipocrisia, di riflettere anche su queste cose.

Esempi? Reza Palhavi era lo scià di Persia, stava al potere anche grazie alla sua feroce polizia segreta, ma oggi le cose vanno molto meglio in Iran, oppure peggio? Così come in Iraq c’erano milioni di cristiani liberi e tutelati durante il regime di Saddam ed oggi sono solo una sparuta e dispersa minoranza, schiacciati in un folle conflitto tra sciiti e sunniti, così come in Egitto dove i cristiani copti hanno subito di tutto negli ultimi mesi. Lo stesso, purtroppo, avviene in Siria. Circa l’Afghanistan ricordiamoci che negli anni ’60 c’era un volo trisettimanale Roma-Kabul dove le donne andavano in giro libere, vestivano come volevano e studiavano all’università ma oggi sono purtroppo tornate al medioevo. Intendiamoci: tutti siamo a favore di una opposizione democratica a qualsiasi regime dittatoriale, una opposizione che propugni (e voglia sinceramente) la libertà e il pluralismo in tutti i paesi, ma quando mai si è poi realizzato questo in un Medio Oriente dove l’unico paese in cui le elezioni sono una cosa seria si chiama Israele, paese che poi per molti – in un incredibile rovesciamento della realtà dei fatti – è invece il “male assoluto”?

Perché un conto sono una minoranza di oppositori e fuoriusciti colti, politicamente impegnati, che parlano bene in TV e rappresentano una nobile, pluralista e più che rispettabile “intellighenzia” araba, un altro milioni di esaltati e disperati che invocano la guerra santa.

Circa l’iniziativa di Papa Francesco credo che pregare, riflettere e meditare sulla situazione sia una cosa comunque positiva e da appoggiare, ma oltre al digiuno credo che ogni persona dovrebbe risparmiare sabato almeno l’equivalente di un pranzo e devolverlo a favore dei profughi siriani che soffrono senza colpa alcuna, dando quindi anche un segno di aiuto concreto. Io lo farò, anche perché non so se domani – tolto di mezzo Assad – molti di loro potranno mai tornare nel proprio paese, perchè in Siria ricomincerà comunque una guerra civile al contrario, dove ad essere sgozzati saranno milioni di siriani che ancora oggi lo appoggiano. Anche su questo bisogna riflettere perchè se un dittatore sanguinario non ha un minimo di appoggio popolare prima o poi crolla, ma se la famiglia di Assad è al potere da decenni, se non è stato sconfitto in due anni di guerra allora con lui – meditiamo anche su questo – non possono esserci solo mercenari.

“Guerra chiama guerra”, insomma, non cominciamone un'altra e piuttosto l’Europa (assente), l’ONU (assente), la Lega Araba (assente) lavorino insieme per costringere Assad e i suoi oppositori a venire a patti tra di loro: il compromesso e il controllo internazionale sono – come in Libano – l’unica soluzione per cercare lentamente di costruire una pace. Anche perché – in caso di attacco USA – avremmo un nuovo ed ineguagliabile primato dell’ipocrisia: una guerra decisa e diretta proprio da Barak Obama, illustre premio Nobel per la pace.

BERLUSCONI

Ho cercato di leggere articoli e documenti, prese di posizioni giuridiche e politiche e mi sono convinto che la decadenza di Berlusconi da senatore non abbia fondatezza giuridica essendo una norma penale, pur accessoria, che non può essere retroattiva: è un basilare e pacifico concetto del diritto. Il tutto diventa allora una opinabile scelta e una decisione politica, ma se la legge è (o dovrebbe essere) uguale per tutti non può essere allora stravolta, questa volta alla rovescia, solo perché – per quanto possa essere antipatico a molti – l’imputato si chiami Silvio Berlusconi.

RENZI, FRANCESCHINI E IL CONGRESSO DEL PD

Matteo Renzi sarà dunque il prossimo segretario del PD ? Auguri e vedremo se a una faccia accattivante e a tante banalità (ma dette bene) ci sarà dietro davvero una effettiva e positiva concretezza politica. Segnalo comunque l’opportunismo di chi sale veloce sul carro del vincitore non appena si fiuti il suo successo, come sempre è stato e sempre sarà. Record di voltagabbanilismo acuto va comunque riconosciuto all’on. Dario Franceschini che in soli 37 giorni è passato dal volere un congresso PD in cui a scegliere il segretario fossero i soli iscritti (e quindi di fatto “uccidendo” Renzi) a suo convinto sostenitore. Magnifica e granitica prova di coerenza.

RECITAL BENEFICO

Domenica 22 settembre alle ore 20.30 presso l’ Arena del Camping Continental di Verbania Fondotoce si svolgerà il recital musicale “Una fiaba per…Chiara” organizzato dalla Scuola Progetto Danza di Martina Gagliardi. L’ingresso è a offerta libera e sarà devoluto per assistere una bambina della nostra zona afflitta da una grave patologia. Grazie a chi vorrà intervenire.

Un saluto a tutti !

MARCO ZACCHERA

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