La responsabile dell' Italia Dei Diritti per l' Emilia Romagna: “A livello internazionale vi è a tutt' oggi il bisogno di un confronto concreto e finalmente costruttivo, di fatto non più procrastinabile, che chiami in causa l'intera società civile e il piano delle Istituzioni, allo scopo di incentivare una presa di posizione il più possibile condivisa, che rompa tabù secolari e faccia rete, facilitando dunque il passaggio di informazioni e rendendo ciascuno ogni giorno più consapevole delle problematiche che da sempre avvolgono ed avvelenano il dibattito sull' importanza di accogliere e accettare le esigenze e i bisogni legittimi di ciascun cittadino, sia esso eterosessuale o omosessuale, pertando contemplando tra questi anche le scelte nella sfera della sessualità”
Bologna, 4 settembre 2013 – L' occasione per opporre un fermo no alla legge contro i gay in Russia è rappresentata dall' incontro del G20 che si terrà a San Pietroburgo il 5 e il 6 di settembre prossimi, quando, secondo l' opinione del presidente del circolo Arcigay Cassero di Bologna Vincenzo Branà, il Governo Letta dovrà esprimere “una posizione chiara”. Nei giorni passati diverse città nel mondo, tra le quali Londra, Milano, Napoli e Rio de Janeiro, hanno portato il proprio sostegno alle associazioni impegnate a tutela dei diritti degli omosessuali, attraverso manifestazioni nelle quali ci si è uniti in un fronte comune. A Bologna, in Piazza Nettuno, si sono simbolicamente indossate magliette rosse, posto un nastro adesivo sulla bocca e mostrati cartelli recanti la scritta: ” L'amore vince sempre”. Lo stesso presidente del Cassero Branà ha dichiarato: “Se sarà necessario scenderemo in Piazza anche tutti i giorni. Le minoranze hanno diritto ad essere felici”. Come affermato da una delle manifestanti impegnate nella protesta: “Se il dibattito lì viene censurato dalla legge, da noi è del tutto inesistente”. Intanto la campagna di sensibilizzazione internazionale “Global Speak out for Russia”, promossa dal movimento All Out, è nata e di fatto continua attraverso il ricorso ai social network, dove conta già migliaia di iscritti.
Luana Cinti, esponente del movimento Italia Dei Diritti presieduto da Antonello De Pierro e responsabile per l' Emilia Romagna, in merito commenta: ” La volontà di unirsi e portare avanti in maniera compatta una battaglia seria e sentita a tutela dei diritti imprescindibili degli omosessuali, è assolutamente condivisibile e doveroso. A livello internazionale vi è a tutt' oggi il bisogno di un confronto concreto e finalmente costruttivo, di fatto non più procrastinabile, che chiami in causa l'intera società civile e il piano delle Istituzioni, allo scopo di incentivare una presa di posizione il più possibile condivisa, che rompa tabù secolari e faccia rete, facilitando dunque il passaggio di informazioni e rendendo ciascuno ogni giorno più consapevole delle problematiche che da sempre avvolgono ed avvelenano il dibattito sull' importanza di accogliere e accettare le esigenze e i bisogni legittimi di ciascun cittadino, sia esso eterosessuale o omosessuale, pertando contemplando tra questi anche le scelte nella sfera della sessualità. Insegnare a superare le barriere della legge che, come nel caso della Russia, pensa di imporre una scelta precisa in tale ambito, mettendo da parte e opponendosi con forza alle opinioni diverse e contrastanti poste in essere, è l' obiettivo primo cui tendono i manifestanti di tutto il mondo impegnati nella campagna globale di sensibilizzazione. La costruzione di una base nuova di dialogo efficace, generalizzato, che sappia coinvolgere e trasmetta il senso vero dell' inclusione a discapito dell' esclusione, è e sarà parte integrante di un percorso di cambiamento che i manifestanti uniti, da Bologna a Rio de Janeiro desiderano creare, ma soprattutto preservare ed arricchire ogni giorno di più”.
Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Emilia Romagna
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