Si apre oggi a Roma con un culto del presidente dell'Unione battista Raffaele Volpe
Il programma presentato nel corso di una conferenza stampa
Roma, 5 settembre 2013 (NEV-CS61) – Si apre questa sera a Roma, con un culto presieduto dal pastore Raffaele Volpe, presidente dell'Unione cristiana evangelica battista d'Italia (UCEBI), il Festival per i 150 anni di presenza battista in Italia. Il programma dell'evento – che si terrà fino a domenica 8 settembre presso il comprensorio dell'istituto Taylor nel quartiere di Centocelle, via delle Spighe 8 – è stato illustrato questa mattina in una conferenza stampa, tenutasi presso la sala stampa della Camera dei Deputati, alla quale hanno partecipato il già citato presidente Volpe, la teologa battista Elizabeth Green e il deputato Luigi Lacquaniti. “La storia dei battisti nel nostro Paese inizia nel 1863, due anni dopo la proclamazione dell'Unità – ha ricordato Volpe -. Questo significa che i battisti hanno una loro cittadinanza in Italia, vissuta nella fede evangelica ma anche nel sogno di una democrazia compiuta, rispettosa dei diritti degli ultimi e delle libertà delle persone, tra cui la libertà di religione e di coscienza”.
La pastora Green ha illustrato più in particolare il programma dei quattro giorni del Festival battista. “Vogliamo ricordare la nostra storia per interrogarci sul nostro presente sulle sfide dell'oggi”, ha spiegato Green che ha proseguito: “Allo stesso modo partiremo dall'esperienza delle nostre comunità locali per passare all'ambito della nostra collaborazione con le chiese metodiste e valdesi, e alla dimensione della testimonianza battista nel mondo”. “Sabato sarà la giornata clou del festival – ha concluso Green – nella quale parleremo delle sfide della nostra società: immigrazione, ambiente e politica”.
“Come valdese ed evangelico italiano – ha detto l'onorevole Lacquaniti – sento che questa festa battista appartiene anche a me”. Lacquaniti ha quindi ricordato come i 150 anni dei battisti italiani cada a pochi giorni dalla ricorrenza dei 50 anni dalla Marcia su Washington e dal sogno del pastore battista Martin Luther King. “Una Marcia intrapresa per la libertà e il lavoro – ha precisato Lacquaniti -, due temi di grande attualità, come importantissimo per l'oggi è l'impegno per la pace e la nonviolenza del pastore King”.