A Torricella Peligna, dal 23 al 25 agosto, tanti ospiti illustri e i figli dello scrittore, Dan e Victoria
TORRICELLA PELIGNA (Chieti) – Quest’anno ricorre il trentennale della morte di John Fante (Denver 8 aprile 1909 – Los Angeles 8 maggio 1983). Per questa ricorrenza abbiamo pensato di dedicare gran parte del programma dell’8° edizione del Festival alla sua figura e alla sua opera. Molte le anteprime nazionali, tantissimi gli eventi inediti e gli ospiti importanti, di livello nazionale ed internazionale.
Renderemo omaggio a John Fante, innanzitutto, attraverso la presenza della sua famiglia. I suoi figli, VICTORIA e DAN FANTE, parteciperanno alle tre giornate festivaliere, presenziando alla maggior parte degli eventi in programma. Venerdì 23 agosto, alle ore 19, in particolare, è previsto un loro reading. VICTORIA leggerà delle lettere sui bambini napoletani che il padre le scrisse nel 1957 quando era in Italia a lavorare come sceneggiatore per Dino De Laurentiis, e anche una riflessione che il fratello Jim, rimasto in California, ha preparato appositamente per il nostro Festival, dove scopriamo un John Fante più intimista. Mentre DAN leggerà alcune sue poesie dedicate al padre.
La sua raccolta di poesie “Gin&Genio”, appena tradotta in Italia dalla casa editrice Whitefly press, DAN FANTE la presenterà in anteprima nazionale sabato 24 agosto, alle ore 17:30. All’incontro parteciperanno anche Gabriella Montanari, poetessa, traduttrice e direttrice editoriale della Whitefly press, e Anna Ventura, poetessa di fama internazionale. DAN, ospite fisso della nostra manifestazione, è il secondogenito di John Fante e ha pubblicato diversi romanzi e racconti tradotti anche Italia, tra cui “Angeli a pezzi” (1999), “Agganci” (2000), “Buttarsi” (2010).
Collegato all’opera di DAN FANTE è anche un altro momento eccezionale del Festival. Sempre in anteprima nazionale proietteremo, venerdì 23 agosto, alle ore 22, il cortometraggio del giovane regista francese Charles Guérin-Surville dal titolo “Mae West”, tratto dall’omonimo racconto di Dan, con le musiche del celebre pianista jazz Jacky Terrasson. Nel cast, oltre allo scrittore americano e Cécile Cassel, anche l’attore francese di successo OLIVIER MARCHAL nei panni di Bruno Dante, il personaggio principale di diversi romanzi di Dan. Marchal, che sarà presente alla proiezione del film, è un ex-poliziotto, regista e sceneggiatore. Ha diretto e recitato in numerosi film, tra cui “36 Quai des Orfèvres” (2004) con Gérard Depardieu, Daniel Auteuil e Valeria Golino, “Les Lyonnais” (2011) e la famosa serie televisiva francese di genere poliziesco “Braquo” (2009).
FRANK SPOTNITZ è un grande estimatore dell’opera di Fante e per noi è un onore poterlo ospitare al nostro Festival in occasione del trentennale della morte dello scrittore. Sceneggiatore, regista e produttore hollywoodiano, Spotnitz è noto al grande pubblico per la sua storica collaborazione con la serie televisiva di culto “X-Files”, con cui ha vinto anche un Golden Globe. Ne ha diretto tre episodi e co-sceneggiati quaranta. Il suo ultimo lavoro, la serie televisiva “Hunted”, è andato in onda in Italia su Sky Uno. Dopo una laurea in letteratura inglese, Spotnitz inizia la sua carriera come giornalista, collaborando con Entertainment Weekly, la Associated Press e la United Press International. E’ in questo periodo che si appassiona a Fante. Ce ne parla venerdì 23 agosto, alle ore 21, mostrandoci anche alcune sue interviste video, Inedite, realizzate al grande attore americano Peter Falk, alias Tenente Colombo, grande estimatore dell’opera di Fante, in particolare di “Il mio cane stupido”, e al regista hollywoodiano Edward Dmytryk, che ha diretto due film sceneggiati dallo scrittore italoamericano: “Anime sporche” (in inglese A Walk on the Wild Side) del 1962, con Jane Fonda, e “Cronache di un convento” (in inglese The Reluctant Saint) sempre del 1962 con Maximilian Schell.
Un scrittore che osserva attraverso la lente dell’umorismo i vizi e le contraddizioni della nostra società non può che appassionarsi all’opera di Fante. È il caso di STEFANO BENNI, senza dubbio una delle personalità letterarie italiane più importanti e amate di questi ultimi decenni, conosciuto anche all’estero grazie alle numerose traduzioni dei suoi racconti e romanzi. Nel corso della sua più che trentennale carriera, Benni ha scritto anche per il teatro e la televisione e ha collaborato con numerose testate nazionali ed internazionali. Tra i suoi romanzi e raccolte di racconti più noti ricordiamo “Bar Sport” (1976), “Baol”( 1990), “Spiriti” (2000), “Saltatempo” (2001), “Achille piè veloce” (2003), “Margherita Dolcevita” (2005) e il suo ultimo romanzo “Di tutte le ricchezze“ (2012). Per il nostro Festival, Benni ha preparato un reading musicale inedito intitolato POLVERE, che si terrà sabato 24 agosto, alle ore 21:30, e che ci guiderà tra le pagine di John Fante che più hanno colpito il suo immaginario. Ad accompagnarlo al pianoforte, la bravissima pianista jazz, Rita Marcotulli, compositrice di successo che ha curato anche diverse colonne sonore di film, tra cui quella di “Basilicata Cost to Cost”.
Sempre all’insegna di John Fante, si esibirà in anteprima nazionale sabato 24 agosto, alle ore 22:45 la COMPAGNIA TEATRALE ARTERIE con lo spettacolo Chiedi alla polvere… quel che resta di loro, tratto dal capolavoro di John Fante pubblicato nel 1939. Una ricerca teatrale importante ed originale intorno all’opera dello scrittore italoamericano portata avanti da giovani artisti di Milano, Modena e Pescara affermati nel panorama teatrale internazionale. La regia è di Monica Ciarcelluti Jannoun e la direzione al movimento scenico di Elisabetta Di Terlizzi. Gli attori sono Mariangela Celi, Piera Gianotti, Marco Massarotti, Irida Mero, Francesco Rossetti. La produzione del Gruppo Arterie (Centro Interculturale Ricerche Teatrali), in collaborazione con Progetto Brockenhaus.
Un ospiti molto atteso quest’anno è senz’altro il giornalista francese PHILIPPE GARNIER. Ha collaborato al quotidiano francese Libération per più di venticinque anni e ha intervistato nomi importanti del cinema per la leggendaria trasmissione televisiva “Cinéma, Cinémas”. E’ l’autore di numerosi libri tra cui “Honni soit qui Malibu” sugli scrittori a Hollywood, e “Freelance” sul giornalismo alternativo degli anni Settanta. Ma Garnier, che vive a Los Angeles dal 1978, è soprattutto colui che ha fatto scoprire in Francia, e quindi in Europa, John Fante, Charles Bukowski, Harry Crews, James Salter e Donald Ray Pollock. La Francia, grazie all’intuizione giornalistica di Garnier e alla sua attività di traduttore, è stato il primo paese, oltre agli Stati Uniti, a riscoprire negli anni Ottanta l’opera di John Fante. A tale proposito egli afferma: “Per me la traduzione è sempre stata un’estensione del mio lavoro di giornalista e scopritore, un modo per far condividere il mio entusiasmo. Essendo capitato sui libri di John Fante grazie a Bukowski, ho scritto per Libération un articolo di tre pagine sull’argomento, in seguito al quale l’editore Christian Bourgois ha acquistato i diritti di tre dei suoi libri per pubblicarli in Francia. Ho scelto di tradurre solo il mio preferito, “Chiedi alla polvere”. L’incontro con Garnier si terrà domenica 25 agosto, alle ore 18:30, con Giovanna Di Lello, la direttrice del Festival.
Domenica 25 agosto, alle ore 11, ci sarà un altro momento importante per gli appassionati di Fante. Da non perdere è infatti la conferenza di LUCA BRIASCO, americanista ed editor di Einaudi, la casa editrice che pubblica le opere dello scrittore italoamericano in Italia. “Gli anni della fame. John Fante, Los Angeles e la Grande Crisi”, il titolo della conferenza in cui Briasco ci parlerà dell’influenza di Fante nella letteratura losangelina, di cui è spesso considerato il capostipite, e dell’attualità dei temi presenti nei suoi romanzi e racconti. Luca Briasco è il curatore per Einaudi, con Mattia Caratello, del dizionario “La letteratura americana dal 1900 a oggi” (2011).
In apertura di Festival, venerdì 23 agosto, alle ore 11, un omaggio a John Fante davvero speciale. Si presenterà un libro dal titolo alquanto evocativo, “L’ultimo viaggio di Arturo Bandini” (AGS Edizioni, 2012) di LUIGI ROSSI, studioso di letteratura dell’emigrazione e docente d’italiano in Germania. Si tratta di un romanzo saggio in cui Arturo Bandini, il protagonista fantiano per eccellenza, ci racconta dal suo punto di vista l’avventura umana e artistica del suo creatore, John Fante appunto, il figlio sognatore di Nick, un emigrante abruzzese giunto nel Nuovo Mondo per sfuggire la fame e la povertà che regnavano nella Penisola. Seducente l’idea che sia Bukowski a gestire l’ultimo incontro tra Johnnie e Arturo, quel Buk che aveva riscoperto la sua opera a fine anni Settanta. A presentare il libro di Rossi è il giornalista Gino Melchiorre, collaboratore del quotidiano Il Centro e docente d’inglese.
Come in ogni edizione, anche quest’anno non mancheranno le tesi di studenti universitari italiani sull’autore di “Aspetta primavera, Bandini”. Sabato 24 agosto, alle ore 10:30, Sara Savina ci presenterà il suo lavoro di fine studio elaborato per la sua Laurea magistrale all’Università La Sapienza Roma, “Un sacchetto di arance: ascesa e declino dell’American Dream nella saga di Arturo Bandini”, mentre Gaia Pignoletto, laureata in Lettere classiche all’Università di Palermo, ci parlerà della sua tesi “John Fante: il padre del romanzo di Los Angeles”.
Fantiana è anche la passeggiata organizzata per domenica 25 agosto, alle ore 14, nel centro storico di Torricella Peligna. Sarà Antonio Di Renzo a rievocare il passato del paese che ha dato i natali a Nick Fante, muratore che diventerà ben presto una fonte d’ispirazione per il figlio John. Mentre si giungerà alla vecchia dimora della famiglia Fante, l’attore DOMENICO GALASSO leggerà brani dello scrittore italoamericano. Con lui anche gli allievi del laboratorio di lettura interpretativa “Il respiro della scrittura” che Galasso terrà a Torricella Peligna nei giorni del Festival. L’attore e regista abruzzese, direttore della Compagnia Piccolo teatro Orazio Costa, che da qualche anno collabora felicemente con la nostra manifestazione, sarà protagonista anche di altri momenti di reading durante le tre giornate fantiane.
Un appuntamento molto atteso dal nostro pubblico è sicuramente il Premio John Fante, che già da qualche anno vede l’attribuzione del Premio John Fante Opera Prima a scrittori italiani esordienti. Un riconoscimento pensato per valorizzare chi intende muovere i primi passi nel panorama letterario italiano, sulle orme dell’irresistibile Arturo Bandini, un giovane squattrinato italoamericano di seconda generazione uscito dalle pagine di Fante che sogna di diventare lo scrittore più grande d’America. Quest’anno la giuria tecnica, composta da Francesco Durante (presidente del premio, critico letterario), Giulia Alberico (scrittrice) e Masolino D’Amico (critico letterario), ha scelto come finalisti: MATTEO CELLINI per il romanzo “Cate, io” (Fazi, 2013), GIOVANNI DI GIAMBERARDINO per “La marcatura della regina” (Socrates, 2012) e SIMONA BALDELLI per “Evelina e le fate” (Giunti, 2013). Una menzione va all’autore abruzzese STEFANO ANGELUCCI MARINO per il suo romanzo “Fascistelli” (Il Cerchio, 2013). La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 23 agosto, alle ore 18:30, preceduta dalla presentazione dei libri dei finalisti.
Il Premio John Fante si articola anche ne La Betoniera d’oro, riservato alle personalità italiane che si sono distinte all’estero, in una prospettiva di incontro tra culture diverse e di linguaggi contaminati. Quest’anno premieremo il fumettista abruzzese TANINO LIBERATORE, che da alcuni anni vive a Parigi e che ha realizzato in via del tutto eccezionale la splendida illustrazione omaggio a John Fante che contraddistingue l’immagine del Festival di quest’anno. Liberatore è sicuramente uno dei più grandi disegnatori italiani, apprezzato in tutto il mondo per i suoi personaggi, in particolare per il suo indimenticabile Ranxerox che creò insieme con Stefano Tamburini. Sua è anche la copertina dell’album “The Man from Utopia” di Frank Zappa e tanti altre illustrazioni apparse su riviste italiane di culto come “Cannibale” “Frigidaire” e “Il Male”, accanto ai disegni del suo amico Andrea Pazienza, e su numerose pubblicazioni internazionali. Da diversi anni lavora anche per il cinema. A rendercelo particolarmente “vicino” è anche la sua origine e identità comune: Liberatore è di Quadri (paesino del Sangro Aventino) e ha la nonna di Torricella Peligna. Al Michelangelo del fumetto il Festival ha già dedicato in passato una mostra monografica in omaggio.
Sempre nell’ambito del Premio John Fante, abbiamo pensato di istituire, in occasione del trentennale della morte dello scrittore, un Concorso di Racconti inediti ispirati al nostro nume tutelare. Quindici sono i finalisti: Paolo Ciafardone, Strati di polvere – Francesca Vinciguerra, Odissea di un nuovo wop – Gianluca Di Renzo, La vera storia di John Fante a Torricella – Valentina Baldelli, Battaglia – Gabriele Di Camillo, Wake up John! – Salvatore Guinci, Crocifissi – Andrea Rapino, Non aspetterai primavera – Davide Potente, Se fosse un film – Daniela Casciola, Maldischiena – Noemi Pulvirenti, Lettera di Camilla Lopez ad Arturo Bandini – Annalisa Giuliani, Chiedilo ad Arturo – Daniele Giammarini, Le cose che non colsi – Tiziana La Monaca, A Woodland Hills, lʼ8 maggio – Antonio Napoli, Il cagnolino rise – Lucilla Leone, Il profilo sconosciuto. Saranno assegnati due premi, uno della giuria tecnica, composta da Francesco Durante (presidente), Giulia Alberico, Alessio Romano, Mario Cimini, Giovanna Di Lello e dagli studenti dell’Università G. D’Annunzio Chieti/Pescara – Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze sociali, e uno dai lettori del quotidiano abruzzese Il Centro, il nostro media partner. La cerimonia si terrà domenica 25 agosto, alle ore 21.
Nella sezione sulla letteratura italiana, quest’anno abbiamo il piacere di ospitare ROMANA PETRI, finalista del Premio Strega 2013. Scrittrice, critica letteraria e traduttrice, Petri è una voce autorevole nel panorama italiano. Molte sono le sue opere premiate, tra cui “Alle case venie” (1998) e “Il Gambero Blu” (1990). Vive tra Roma e Lisbona, città dove dirige, assieme al marito Diogo Madre Deus, la casa editrice Cavallo di Ferro. Già autrice radio per la Rai, ha collaborato negli anni con diverse testate come L’Unità, Nuovi Argomenti, Leggere, e collabora attualmente con i quotidiani nazionali La Stampa e Il Messaggero. Al festival presenterà il suo ultimo romanzo “Figli dello stesso padre“ (Longanesi, 2013) con Maria Rosaria La Morgia, giornalista di RAI Abruzzo, amatissima dai telespettatori della nostra regione.
Un altro amico del Festival è sicuramente MARCO VICHI, conosciuto al grande pubblico per il suo commissario Bordelli. Vichi è un appassionato di Fante (lo cita anche nel suo “Donne donne”), così come di Torricella Peligna, tanto da inserire il paesino abbarbicato sulla Maiella in uno dei suoi romanzi gialli più noti “Morte a Firenze” (Guanda 2009). Lo scrittore toscano parlerà di tutto questo domenica 25 agosto, alle ore 17:30, con Alessio Romano, scrittore abruzzese, direttore artistico di Montesilvano Scrive, manifestazione con cui il nostro Festival collabora da diversi anni. Argomento di discussione di venerdì sarà anche le poesie della madre di Vichi, di cui lo scrittore ha scoperto l’esistenza poco prima della morte dell’anziana donna. È stato lui stesso a curarne la pubblicazione per Felice Editore (Paola Cannas, “Respiri e sospiri”, 2013). L’incontro sarà arricchito da numerose letture e musica, a cura della rocambolesca Compagnia della polvere, che più “fantiana” non si può. Componenti: Alessio Romano e Chistian Carano.
L’emigrazione è un tema presente nella nostra manifestazione sin dalle prime edizioni. È l’opera di John Fante che ce lo impone. Lui era un americano a tutti gli effetti ma la storia della sua famiglia è simile a quella di tanti altri connazionali costretti a lasciare l’Italia in cerca di fortuna. Una storia che ritroviamo nelle gesta di Nick Fante, Svevo Bandini, Henry Molise. Sabato 24 agosto, alle ore 11, presenteremo, in occasione del 70esimo anniversario delle Colonie Libere Italiane in Svizzera, il saggio di TONI RICCIARDI, “Associazionismo ed emigrazione” (Laterza, 2013). Nel suo libro Ricciardi racconta la presenza italiana in Svizzera a partire dal secondo dopoguerra e durante tutta la fase della Guerra fredda. Una presenza che sarà caratterizzata da stagionalità e precarietà, oltre che da un alto tasso di clandestinità, la pagina più buia e poco conosciuta dell’immenso mosaico dell’emigrazione italiana, con protagonisti migliaia di bambini. A presentarlo è il giornalista aquilano Goffredo Palmerini, da tanti anni impegnato sul versante degli italiani all’estero.
Uno sguardo sui nostri emigrati oltreoceano è anche quello che avremo con il reading musicale di FRANCESCO DURANTE, esperto di John Fante e di letteratura italoamericana, che in questi anni di Festival è sempre stato al nostro fianco e ci ha sempre sostenuti con la sua straordinaria cultura e la sua generosa presenza. Oltre alle varie presentazioni a cui parteciperà come presidente della giuria del Premio John Fante, Durante si esibirà in questo reading davvero speciale domenica 25 agosto, in chiusa della manifestazione, cantando, leggendo testi di scrittori che hanno fatto grande l’Italia all’estero e che lui ha raccolto nella monumentale antologia “Italoamericana”. E’ accompagnato al pianoforte da Federico Odling, componente del gruppo napoletano I Virtuosi di San Martino.
Non poteva mancare anche quest’anno nel nostro Festival uno spazio dedicato agli autori ed editori abruzzesi. GIOVANNI DI IACOVO è un giovane scrittore pescarese che con i suoi romanzi sta suscitando da anni l’interesse della critica nazionale. Amatissimi dai giovani, le sue opere, tra cui “Sushi Bar Sarajevo” (2007), “Tutti i poveri devono morire“, (2010) hanno vinto numerosi premi (la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, Sarajevo, 2001, il Premio Teramo, 2006, il premio Città di Sassari, 2012). E’ anche il direttore artistico del Festival Adriatico delle Letterature che si svolge ogni anno a Pescara. A presentare il suo ultimo romanzo “La sindrome dell’ira di Dio” (Zero91, 2013), domenica 25 agosto, alle ore 16:30, ci sarà un amico del Festival John Fante, il giornalista Oscar Buonamano.
Abruzzesi anche le due case editrici, Solfanelli e Ianieri, che presenteranno i loro libri sabato 24 agosto, alle ore 16, testimoniandoci quanto sia in fermento l’attività editoriale nella nostra regione. Ci parleranno di due romanzi ambientati in Abruzzo durante la Seconda Guerra Mondiale: “Scarpette bianche“ (Solfanelli, 2013) di ARTURO BERNAVA, con Mario Cimini, docente universitario, nonché da anni gradito giurato del Premio John Fante, e “Dove diavolo sei stato? Il generale Montgomery, l’Italia e la storia incredibile di un uomo in fuga” (Ianieri, 2013) dell’americano TOM CARVER, giornalista della Bbc USA e pronipote del noto feldmaresciallo britannico Bernard Montgomery. A presentare il libro, che narra la storia vera del generale in fuga dai campi di prigionia italiani e rifugiato presso una famiglia di contadini di Gessopalena, saranno la traduttrice Federica D’Amato e il giornalista di Gessopalena Gino Melchiorre.
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