Secondo rapporti ricevuti dall’interno dell’Iran, Danaifar, ambasciatore del regime clericale a Baghdad, ha ordinato a gruppi iracheni affiliati alla terroristica ‘Forza Qods’ iraniana di attaccare ancora una volta Camp Liberty con razzi prima della fine del Ramadan (l’8 di agosto).
La scorsa settimana, Danaifar – che è anche un comandante della ‘Forza Qods’ – ha convocato i capi di Asaib al-Haq e di Hezbollah dell’Iraq, nonché funzionari di alto livello della sicurezza irachena e elementi del Comitato per la Soppressione dei campi Ashraf e Liberty presso il Primo Ministro iracheno, all’ambasciata del regime iraniano. Durante l’incontro, l’ambasciatore ha detto a Asaib al-Haq e a Hezbollahdi attaccare Camp Liberty primadella fine del Ramadan. In cambio, ha promesso loro razzi da 107 mm e mitragliatrici di nuova generazione.
In coordinamento con autorità irachene, l’ambasciata del regime vuole pianificare l’attacco in relazione temporale con la crisi di sicurezza a Baghdad.
Inoltre, durante l’incontro, l’ambasciatore del regime ha detto agli elementi del Comitato per la Soppressione di aumentare le pressioni su Camp Liberty per rendere le sue condizioni intollerabili per i residenti.
Circa sei mesi dopo l’attacco del 9 febbraio, il governo dell’Iraq impedisce la fornitura di strumenti essenziali per la sicurezza a Camp Liberty, anche a spese degli stessi residenti. Centinaia di incontri, lettere e telefonate con funzionari degli Stati Uniti, iracheni e delle Nazioni Unite in proposito non hanno condotto ad alcun risultato.
Il 5 aprile 2013, il Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iranha rivelato: «Il Moslehi(Ministero dell’Intelligence) in un rapporto all’Ufficio di Khamenei ha affermato:“Maliki e Faleh al-Fayaz hanno assicurato che la ricollocazione di muri a ‘T’di protezione, l’estensione dell’area di Camp Liberty, costruzioni al suo interno e l’introduzione di sacchi di sabbia, che l’OMPI ha richiesto per aumentare il livello di sicurezza a Camp Liberty, saranno proibiti”».
In un incontro della direzione del campo il 23 luglio, il rappresentante del governo iracheno ha informato i residenti che il governo si oppone alla ricollocazione di muri a ‘T’,così come al trasferimento di giubbotti e elmetti protettivi e di attrezzature mediche da Ashraf a Camp Liberty. Egli si è anche opposto all’introduzione di 200 vanghe e picconi per scavare rudimentali trincee. Tutto rivela la preparazione di un altro massacro.
L’11 febbraio, l’ambasciata degli Stati Uniti in Iraq ha dichiarato che attacchi simili a quello del 9 febbraio possono accadere ancora. La stessa ambasciata il 26 luglio ha avvertito: «Attacchi terroristici hanno provocato diverse centinaia di vittime dal febbraio 2013, e tali attacchi possono accadere in un qualsiasi momento».
Evidenziando la responsabilità degli Stati Uniti e delle Nazioni Unite per la protezione dei residenti di Camp Liberty, e poiché è stato con garanzie da parte loro che essi vi sono stati trasferiti, la Resistenza Iraniana rivolge un appello per un’azione immediata volta a prevenire un nuovo massacro e perché siano forniti a Camp Liberty strumenti essenziali per la sicurezza. Impedire queste forniture è considerato un crimine di guerra e un crimine contro l’umanità.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza dell’Iran
27 luglio 2013
Mahmoud Hakamian
3776850726
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