«Io non rappresento “poteri forti” ma solo il potere delle mie idee» Piazza Verdi a La Spezia: Sgarbi querela sindaco Federici

«Dovrà rispondere delle sue offensive illazioni che hanno l’unico scopo di screditare un interlocutore che ha trovato piena conferma delle sue posizioni nel ministro per i Beni e le Attività culturali»

LA SPEZIA – Vittorio Sgarbi ha dato mandato al suo legale di fiducia, l’avvocato Giampaolo Cicconi, di querelare il sindaco di La Spezia Massimo Federici per le dichiarazioni espresse durante il suo intervento nella seduta del Consiglio Comunale di venerdì 12 luglio.

Com’è noto, il critico d’arte, assieme a Italia Nostra e a un comitato spontaneo di cittadini, nelle scorse settimane ha portato alla ribalta della cronaca nazionale un bizzarro progetto (voluto dall’attuale amministrazione) di presunta «riqualificazione» di Piazza Verdi; progetto che, se realizzato, oltre a stravolgerne l’attuale conformazione urbanistica, causerebbe lo sradicamento di secolari alberi.

Nei giorni scorsi in Consiglio Comunale il sindaco ha rivolto a Sgarbi pesanti accuse.
Adesso il critico d’arte annuncia «un’azione legale, non essendo possibile contrapporre una largamente condivisa, per ragioni non politiche, posizione sui principi della tutela della città, a una visione irrispettosa della storia e distruttiva che considera comicamente “regressione antidemocratica” la conformazione della forma urbis della città in nome di velleitarie operazioni pseudo artistiche»

«E’ intollerabile – spiega Sgarbi – che alle critiche il sindaco risponda con insulti personali contraddetti dall’evidenza. Io non rappresento “poteri forti” ma solo il potere delle mie idee, che corrispondono alla mia fondamentale funzione di storico dell’arte e Sovrintendente.
Il giudizio sulla mia attività espresso dal sindaco è contraddetto da una quantità di pubblicazioni e di mostre che hanno ottenuto vasto consenso, documentabile in saggi e articoli, in perfetto contrasto con la lesiva considerazione di una generalizzata disistima del mondo culturale e artistico italiano»

«Il sindaco – aggiunge Sgarbi – parla per sentito dire e si appoggia all’autorità di Alessandro Mendini cui si deve un progetto devastante come quello di Piazza Verdi alla Villa Comunale di Napoli, sul quale è stata aperta un’inchiesta dalla Procura. Mendini e Buren, amati dal sindaco, dovrebbero agire in luoghi e in aree non storicamente definiti»

«Tra “il sentito dire” e il “si narra”, il sindaco – dice Sgarbi – allega un’altra inaccettabile e diffamatoria menzogna: che io mi muova “solo su lauto compenso”. Lauti compensi sono quelli garantiti a distruttori come Buren. Io ho agito in nome delle mie convinzioni e chiamato a onorare, gratuitamente, Amedeo Lia»

«Il sindaco – conclude Sgarbi – dovrà rispondere delle sue offensive illazioni che hanno l’unico scopo di screditare un interlocutore che ha trovato piena conferma delle sue posizioni nel ministro per i Beni e le Attività culturali Massimo Bray»

«Infine nessuna bugia sull’interlocuzione con Buren affidata a una telefonata, su mia richiesta, della giornalista del “Corriere della Sera” Francesca Pini, amica dell’artista. A fronte di questa azione palesemente diffamatoria, il sindaco sarà chiamato a risponderne all’autorità giudiziaria»

l’Ufficio Stampa
Nino Ippolito

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