I fatti di questi giorni, in particolare la decisione di sospendere per un giorno i lavori parlamentari su richiesta del PDL, si prestano ad alcune riflessioni.
La richiesta di sospensione è stata presentata da una parte politica come un’esigenza di riflessione, come in numerosi altri casi è avvenuto. Non c’è dubbio, tuttavia, che a ridosso del pronunciamento definitivo della magistratura sulla interdizione di Silvio Berlusconi, l’atto acquisti una valenza politica.
Penso, tuttavia, che votando favorevolmente abbiamo dato la migliore risposta politica: non abbiamo accettato ricatti (se ne erano stati presentati non sono stati annunciati in aula), non abbiamo dato un peso eccessivo ad una legittima richiesta di sospensione, soprattutto non abbiamo fornito alibi a chi volesse lavorare per far cadere il Governo. Sul piano delle larghe intese dobbiamo continuare a far prevalere la logica del bene comune. Su questa base abbiamo fatto nascere il Governo, su questa base deve concludere la sua vita, se altri decideranno di farlo cadere.
Per questo, credo sia inopportuna la posizione di alcuni esponenti del PD, per fortuna pochi, con in testa i renziani, che volevano trasformare la crisi interna al PDL in una crisi delle larghe intese per tornare al voto. Sarebbe errato e ingiusto mutare le responsabilità di una crisi annunciata, che oggi avrebbe unicamente il PDL come autore, in una sorta di crollo “psicologico” del Partito Democratico, incapace di trovare soluzioni e di dare risposte politiche.
E non commentiamo le sentenze! Se avremo la forza di confermare questa linea di fermezza politica riusciremo da un lato ad avere una forte e coerente posizione del PD e dall’altra a far ricadere le responsabilità dove sono veramente.
Ambasciatori di nomina politica
Tra gli ambasciatori americani di nuova nomina figura John Phillips, destinato a Roma, di origine italiana. Il New York Times dedica un interessante articolo al tema degli ambasciatori di nomina politica. La ripartizione è del 70/30, con il settanta percento di diplomatici ed il 30 percento di nomine politiche. In questo caso però tre ambasciatori designati per meriti politici, tra cui Phillips, sono anche i principali finanziatori/donatori della campagna presidenziale del Presidente Obama.
Tra i primi a congratularsi proprio Matteo Renzi. Coerente posizione giacché, anche in Italia, ci si appresta ad avere partiti che dovranno funzionare unicamente con i contributi dei privati, come sostiene lo stesso sindaco di Firenze. Seguirà anche per l’Italia una serie di nomine politiche di finanziatori/donatori in importanti ambasciate nel mondo?
On. Marco FEDI
Camera dei Deputati
7 Piano, Palazzo Marini II
Via Poli 13
00187 ROMA
Tel. +39 06 67605701 uff.
Fax. +39 06 67605004
+39 334 6755167 cell. Italia
+61 412 003 978 cell. Australia
fedi_m@camera.it
mfedi@bigpond.net.au