Piano regionale per la gestione dei rifiuti solidi urbani

Bari, 02 luglio 2013 – Le dichiarazioni rilasciate alla stampa da parte di qualche componente la V Commissione del Consiglio regionale non corrispondono a quanto davvero sostenuto da Confindustria Puglia in sede di audizione in merito al nuovo Piano regionale per la gestione dei rifiuti solidi urbani.

E’ quindi opportuno ribadire, in sintesi, la posizione di Confindustria Puglia.

Il Piano adottato dalla Giunta Regionale, ed oggi all’esame della competente Commissione consiliare, di fatto ignora il forte impegno in questi anni profuso dagli impianti privati per dare uno sbocco alla produzione di materiali da Raccolta Differenziata.

Per contro la proposta di Piano sostiene la riesumazione di impianti pubblici, spesso ormai fatiscenti, fermi da anni per l’evidente inidoneità delle scelte sia tecniche che di gestione pubblica, per le quali furono finanziati e realizzati.

Il Piano, peraltro, ignora anche la forte ed articolata proposta di nuovi impianti privati per il trattamento sia delle frazioni secche, che umide, da raccolta differenziata, avanzate dalle aziende del DIPAR (Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo, fortemente partecipato e sostenuto da Confindustria) e la contestuale e coerente proposta di addivenire ad uno specifico Accordo di Programma ex LR n.23/2007, nell’ambito del quale condividere e stabilire i termini sia tecnici che economici delle gestioni.

Si evince quindi chiaramente che Confindustria Puglia non sostiene affatto una termovalorizzazione “spinta”, ma certamente spinge per scelte razionali, che siano sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.

In quest’ottica Confindustria, insieme con altri autorevoli rappresentanti del partenariato presenti in sede di audizione, ha voluto evidenziare una palese limitazione presente nella delibera di adozione del Piano, quella cioè di “assumere come opzione prioritaria per la gestione del CSS (Combustibile Solido Secondario) prodotto in Puglia il recupero di materia”.

Nulla da eccepire sul recupero di materia, stigmatizziamo invece con forza la scelta di fare recupero di materia a valle di un processo di lavorazione, non banale, che si conclude con la realizzazione di un prodotto, il CSS appunto, che può e deve avere la sola funzione di sostituire combustibili fossili nei processi industriali o per la produzione da energia.

Non parliamo di opzioni preferenziali, quindi, ma solo di logica e della necessità di ottimizzare l’utilizzo di danaro pubblico in una fase dell’economia nazionale e regionale pugliese che suggerisce la massima attenzione nella gestione delle risorse.

Le aziende aderenti a Confindustria Puglia, così come quelle aderenti al DIPAR, auspicano, in definitiva, un virtuoso ripensamento da parte del Governo regionale, che tenga in conto il forte impegno già profuso dalle imprese e dai lavoratori operanti in questo settore in Puglia e che lo stesso Governo prenda atto delle potenzialità di sviluppo e innovazione da esse prospettate e che verrebbero evidentemente mortificate se venissero confermate le scelte del Piano ad oggi adottato.

Con cortese richiesta di pubblicazione

Dr.ssa Eleonora Dimola

Area Comunicazione

Confindustria Puglia

Via Tridente, 22 – 70125 Bari

comunicazione@confindustriapuglia.it

Tel. 080.5010600 – Fax 080.5648762

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