IL PUNTO

N. 449 del 31 maggio 2013 – di MARCO ZACCHERA
SOMMARIO: PRESENTATO “CIAO, SINDACO!” (è offerto in omaggio ai lettori) SCONFITTA ELETTORALE – EUROPA – RIMBORSI AD ELETTI E PARTITI – “COSTITUENTE” PER UNA NUOVA DESTRA ?
E’ USCITO “CIAO, SINDACO!”, un omaggio per i lettori di IL PUNTO: RICHIEDETEMELO AL PIU’ PRESTO !
Cari amici,
come già annunciato la scorsa settimana visto che molti di voi mi hanno scritto o telefonato in occasione delle mie recenti dimissioni da sindaco di Verbania ho raccolto in un volumetto – che ho intitolato “CIAO,SINDACO!”e che proprio oggi ho presentato alla stampa – alcune decine di queste vostre (e altre) testimonianze che volentieri offro in lettura ai lettori de IL PUNTO insieme a qualche mia considerazione su quanto è successo a Verbania in questi ultimi mesi.
Per avere il volume (che ha un modesto prezzo di copertina, ma volentieri lo invio come omaggio) basta PASSARE A RITIRARLO AL MIO STUDIO DI VERBANIA PALLANZA IN VIA CASTELLI 30/A oppure comunicandomi il vostro indirizzo postale scrivendomi via mail a: marco.zacchera@libero.it
Con l’occasione (tanto le spese postali sono identiche!) chi non avesse ancora letto il mio recente libro INVERNA ne approfitti per richiedermelo, e avrò il piacere di fare un unico invio. Visto il buon successo, l‘ho infatti ristampato e volentieri pure lo offro ai lettori de il Punto, ricordando che l’eventuale introito per i due volumi è comunque devoluto in beneficenza al “Verbania Center”, collegato alla Fondazione Comunitaria del VCO. .
Insomma, contattatemi su: marco.zacchera@libero.it senza problemi !

AMMINISTRATIVE: E’ STATA SCONFITTA, NON RACCONTIAMOCI STORIE!
E’ normale che alle elezioni nessuno ammetta di aver perso, ma per lealtà va detto che il turno elettorale di domenica scorsa è stato tutt’altro che entusiasmante per il centro-destra che ha incassato una nuova sconfitta a livello amministrativo. Con tanti auguri ad Alemanno (ma sarà dura recuperare a Roma) solo a Brescia e Iglesias PDL ed alleati possono concretamente sperare in una riconferma, perché in tutti gli altri capoluoghi la sconfitta è stata secca, inequivocabile, con un pesante arretramento rispetto al 2008. Si potrà obiettare che in diverse città a febbraio era andata anche peggio, ma mi sembra volersi nascondere dietro ad un po’ di ipocrisia. A Roma e a Brescia cresce “Fratelli d’Italia” mentre pesanti – anche di più del PDL – dono stati gli arretramenti subiti dalla Lega Nord e dal movimento M5S di Grillo mentre il PD ha resistito e, almeno a livello percentuale, riguadagnato consensi, un aspetto questo che non va sottovalutato. Nel voto qualcuno ha voluto vederci un primi giudizio sul governo Letta, ma credo invece che questo aspetto sia stato del tutto insignificante perché era un voto amministrativo e piuttosto abbia invece contato di più il fatto che la classe dirigente di centro-destra a livello di Enti Locali è purtroppo complessivamente modesta e poco radicata, oltre che ad avere una spiccata tendenza a litigare e a dividersi, come è puntualmente avvenuto in molti centri.
Scontate infine le critiche a Grillo per il suo “flop”, ma se il comico genovese pensa di imporsi scegliendo i candidati a sindaco via web proponendo illustri “signor nessuno” dopo sondaggi cui partecipano ben pochi simpatizzanti non può illudersi di recuperare grandi risultati. La crisi del M5S di Grillo è poi accentuata da una quotidiana ed esasperata polemica contro tutti, ma senza mai fare alcuna proposta concreta soprattutto a livello locale. In un mondo dove le mode passano alla svelta, se Grillo non diventa un po’ più serio e concreto rischia di passare come una meteora di prossimo e veloce spegnimento tenuto anche conto del progressivo aumento dell’area del “non voto” , il segnale inequivocabile di vera critica verso tutti e della disaffezione generale.
RIMBORSI & PARTITI
In molte regioni (e anche in Piemonte) è scoppiato lo scandalo dei rimborsi-spese a gruppi politici e singoli consiglieri regionali, mentre feroce è la polemica sui contributi versati ai vari partiti, a tutti i livelli. Credo che in materia sia ora di fare chiarezza, ma senza cadere nella facile e un po’ scontata demagogia. Chiarezza, per esempio, sarebbe che le presidenze di Camera e il Senato dicessero chiaramente e finalmente a tutti gli italiani quanto riconoscono a diverso titolo ai singoli gruppi parlamentari. In 18 anni di Montecitorio io non sono mai riuscito a saperlo e se è vero che è la Camera stessa ad approvarsi il proprio bilancio interno in autonomia finanziaria c’è da dire che le somme sono così variegate e disperse nei vari capitoli che una quadro completo è quasi impossibile (volutamente) da capire. Circa invece la “diaria” e i rimborsi spese ai singoli parlamentari (si tratta di alcune migliaia di euro al mese) da anni il rimborso era forfetario e solo per questo non sono usciti scandali sul loro utilizzo come è invece avvenuto a livello regionale. Queste somme una volta servivano effettivamente per mantenere le strutture del singolo deputato e del suo partito nel collegio o nella circoscrizione di competenza, ma poi – venendo meno i partiti – queste spese sono diminuite o sparite quasi del tutto, ma l’indennità (pur un po’ ridotta) è restata. Il problema infatti è sempre quello: se un eletto si comporta correttamente ed effettivamente lavora sul territorio spende quegli importi per fare politica e tenere i contatti con gli elettori; In questo caso trovo giusto che incassi dei rimborsi, ma se non fa nulla è assolutamente (come è la situazione di molti eletti) allora è del tutto ingiusto che i contributi gli vengano versati ugualmente. Stessa solfa per chi era stato per molti anni – come me – l’unico eletto o quasi in una intera regione e si faceva quindi migliaia di chilometri al mese (io da solo coprivo 7 province piemontesi) rispetto a chi invece se la prendeva comoda, straffottendosene allegramente. Da allora le cose sono peggiorate: se oggi diventi parlamentare per Grazia Divina e posizione di lista ma certo non per meriti, chi te lo fa fare a correre? In questo senso andrebbe corretto anche il criterio dei rimborsi delle spese di viaggio e soggiorno perché chi vive a Roma ha molte meno spese di chi viaggia settimanalmente da lontano. Su questo aspetto però i “romani” sono distratti.
Circa la regione ricordo che quando nei primi anni ‘90 ero consigliere regionale del Piemonte i contributi versati ai gruppi permettevano ad un consigliere di organizzare al massimo un solo incontro elettorale al bimestre poi rimborsi e contributi sono saliti in modo esponenziale (e ingiustificato): come sempre le esagerazioni prima o poi si pagano.
Infine la questione dei partiti e dei loro rimborsi elettorali: è una pagliacciata, una autentica mascalzonata perché si sono presi in giro gli italiani ed il loro voto al referendum allora promosso dal Partito Radicale. Uno squallido moltiplicarsi negli anni i forfait “a voto” che invece dovrebbero sparire o almeno essere molto più modesti, soprattutto per chi non riesce ad eleggere nessuno. Non solo ci sono partiti “famigliari” che per decenni hanno prosperato alle spalle degli italiani, ma molti altri non spendono minimamente quanto ricevono a rimborso oppure sprecano nel disinteresse generale: vi sembra giusto?
VERSO UNA (RI) COSTITUENTE DELLA DESTRA ITALIANA ?
Cosa è rimasto oggi di una esperienza politica nata subito nel dopoguerra e che con caparbietà, onestà e militanza ha difeso per decenni una delle posizioni politiche più scomode del nostro paese? 20 anni fa, con la candidatura di Gianfranco Fini a sindaco di Roma e il 47% dei voti conquistati al ballottaggio, iniziò di fatto l’avventura di Alleanza Nazionale. Diventammo progressivamente credibili come destra democratica ed europea che nel 2006 arrivò a raccogliere il 16% dei voti alle elezioni politiche (e ci sembravano perfino pochi!). Migliaia di eletti, sindaci, parlamentari, importanti esperienze di governo e alla guida di regioni e città in ogni parte d’Italia. Cosa rimane oggi? Un pugno di parlamentari divisi tra loro, un voto ridotto e polverizzato in tanti rivoli, nessuna credibilità complessiva ma soprattutto – almeno per me – l’amarezza di aver visto cadere giorno per giorno speranze ed opportunità soprattutto tradendo il nostro mondo umano che ci aveva dato aiuto e fiducia.
Credo sia ora di ricominciare a pensare seriamente ad una “Costituente della Destra” che non sia una ciambella di salvataggio per nuovamente trovare un posto a chi lo ha perso, né a fare da semplice collante a tanti gruppi o groppuscoli nati nel frattempo, ma piuttosto per un serio laboratorio di idee, un discutere sul come rimetterci insieme, superare gli steccati, prendere atto degli errori, trovare nuovi leader, scrivere un manifesto costituente fatto di principi chiari e condivisi. Lettori (ed elettori) di destra, voi che ne pensate?

EUROPA
Sia pure “con riserva” l’Europa si è degnata di prendere atto dei sacrifici dell’Italia, ma non cambierà molto per tutti noi visto il perdurare di comprensibili ma severi limiti di bilancio. Resta il problema di cosa fare per far ripartire il nostro paese quando il governo Letta si sta sempre più caratterizzando per i continui rinvii. A una riflessione su questo aspetto e sui nostri rapporti con l’Europa sarà dedicato uno dei prossimi numeri de IL PUNTO.

DURANTE IL PROSSIMO MESE DI GIUGNO SARO’ ALL’ESTERO PER LAVORO (soprattutto negli USA) E QUINDI NON SEMPRE RIUSCIRO’ AD ASSICURARE LA CADENZA SETTIMANALE DI USCITA DE ”IL PUNTO”: me ne scuso con i lettori, ma sarò peraltro sempre contattabile via mail

Un saluto a tutti

Marco Zacchera

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