Napoli, 17 maggio 1993–17 maggio 2013: 20 anni dal brutale assassinio
“ Il 17 maggio prossimo cadrà il ventennale del brutale assassinio di Maurizio Estate, spirato tra le braccia del padre, dopo che gli avevano sparato per essere intervenuto, poco prima, sventando uno scippo “ esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, promotore su Facebook dell’evento che annuncia la manifestazione che si terrà nell’occasione a Napoli, al largo Vetriera a Chiaia, dove avvenne il grave fatto di sangue, al fine di ricordare la nobile figura di questo giovane che ancora oggi rappresenta un fulgido esempio, per tanti giovani, di altruismo e di amore per il prossimo.
“ I familiari di Maurizio – puntualizza Capodanno – hanno voluto ricordare il brutale assassinio del congiunto con un’iniziativa che si terrà, a partire dalle ore 11:00, nei pressi dei giardinetti a lui intitolati, dove campeggia la targa fatta apporre dal Comune di Napoli. Invitati tra gli altri anche rappresentanti dell’amministrazione comunale e scolaresche, con l’auspicio che possa intervenire pure il sindaco del capoluogo partenopeo “.
“ Nell’occasione verrà, tra l’altro, reiterata la richiesta di eliminare i cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi posti lungo la strada adiacente ai giardinetti – afferma Capodanno -. Questo perché, a ragione dell’inciviltà di alcuni, come testimonia un corposo dossier fotografico, gli stessi cassonetti vengono sovente spostati a valle, in modo da consentire la sosta delle autovetture a monte, danno luogo a cumuli di rifiuti costituiti anche da ingombranti, che restano abbandonati per lungo tempo nei pressi della lapide, con un’immagine indecorosa inaccettabile, segnatamente dai familiari del giovane assassinato “.
“ Negli anni passati, in occasione della commemorazione, erano stati presenti anche gli alunni di una scuola media statale che ha assunto Maurizio Estate come simbolo di eroismo, realizzando pure un filmato dove si descriveva la vita della giovane vittima della criminalità con i momenti che ne precedettero la morte, mentre si spegneva tra le braccia del padre – continua Capodanno -. In occasione della commemorazione del 17 maggio 2005, il primo cittadino del capoluogo partenopeo, nel ricordare il giovane, che, quando fu ucciso, aveva appena 23 anni e stava per sposarsi nel corso dell’intitolazione di una piazza a Scampia, lo paragonò a Nicola Calipari, il funzionario del Sismi che si gettò su Giuliana Sgrena per difenderla “.
“ Leggendo la lapide dedicata a Maurizio – conclude Capodanno – vengono in mente le parole del fratello: “ Spero che questa lapide sia di monito per i giovani, altrimenti ci piegheremo alla barbarie. Ricordare è importante, una città senza memoria non ha futuro. È facile andare via, il difficile è vivere qui a Napoli. Ma non possiamo andarcene. Dobbiamo sperare ed essere sempre di più a farlo “ “.