Da Messapo a Mago Greguro, da Bianca Lancia e le notti d’amore con Federico II nel castello di Massafra alle vicende leggendarie della Madonna della Cerva.
Si terrà sabato 11 maggio, alle ore 19.30, presso la galleria d’arte contemporanea di corso Roma, 107 a Massafra, l’interessante conversazione sul tema “Antiche leggende massafresi”.
Interverranno: Antonio Cerbino, assessore alla Cultura di Massafra e Vito Spada, curatore della Rassegna d’arte contemporanea.
Relazionerà sul tema delle leggende massafresi Antonio Dellisanti, giornalista pubblicista, redattore de “La Voce”, editore ed autore dei libri “Storia di Margherita, la leggenda del Mago Greguro”, “Il segreto delle Cerve”.
Secondo la tradizione popolare Massafra sarebbe “terra di masciari”, cioè di coloro che praticano la magia. A questa tradizione è legata la leggenda del “mago Greguro”, di cui viene indicata l'abitazione rupestre nella gravina della Madonna della Scala. Secondo la leggenda Greguro aveva una figlia, Margherita o Margheritella, desiderata da tutti gli uomini e invidiata dalle donne: condannata al rogo, sarebbe stata salvata all'ultimo momento dall' “igumeno” Anselmo.
In “Storia di Margherita, figlia di Greguro”, pagg. 80, prime edizione nel 2001 e 2008) Dellisanti racconta che intorno all’anno Mille visse nella Gravina 
della Madonna della Scala un botanico greco, 
chiamato mago Gregùro. 
Aveva una figlia adolescente, di nome Magarella.
L’uomo godeva della fama di guaritore, santone 
e praticava la sua arte in alcune grotte, 
indicate dagli storici come farmacia del mago. 
Gregùro raccoglieva le numerose piante medicinali 
che crescevano nella gravina e preparava pozioni 
che somministrava ai malati.
Magarella errava solitaria per i boschi e il popolo, 
per invidia e gelosia, l’accusò di stregoneria.
Il Catapano l’arrestò e la consegnò al popolo, 
che aveva nel frattempo preparato la pira, 
affinché la ragazza fosse bruciata viva.
Apparve l’Igumeno Anselmo, che abitava nella gravina
di San Marco e conosceva le virtù di Gregùro…
“Il segreto delle cerve” è il secondo libro di Antonio Dellisanti (Dellisanti Editore, pagg. 144, 2003) che ripercorrere “il segreto delle cerve”.
La devozione per la Madonna della Scala a Massafra, si fa risalire, infatti, ad un antico miracolo delle Cerve. Cerve che troviamo scolpite in marmo anche nel Santuario, ai lati dell’altare maggiore. Una cerva, invece, è in atto di arrampicarsi sulla scaletta, posta accanto alla statua della Madonna. La leggenda è raccontata in diverse versioni. Una di queste, diversa comunque, è quella che viene raccontata da Antonio Dellisanti. Tra altre leggende ricordiamo quella dello scrittore massafrese Giuseppe Portararo (nato nel 1859 e morto nel 1947), il quale parla del terremoto del 324 d. C. e del ritrovamento dell’affresco di Santa Maria Prisca grazie ad “alcune cerve che si davano convegno in ginocchio, ogni sabato, davanti all’affresco”. Altri scrittori, invece, hanno evidenziato scene di caccia. Alcuni cacciatori, inseguendo delle cerve, le videro fermarsi ed inginocchiarsi sopra un sasso. Questo fatto fu riferito al Protonotabile Gustavo, paciere del paese, che il 1° maggio 418 ordinò lo scavo e lo sgombero delle macerie. Fu scoperto l’affresco della Vergine che già si venerava nei primi secoli del cristianesimo. L’immagine era rimasta sepolta per diversi secoli. Il suo antico nome di Santa Maria Prisca, fu poi sostituito con quello di Santa Maria della Cerva e, infine, in quello di Madonna della Scala.
Ai nostri lettori, consigliamo, comunque di leggere “Il segreto delle cerve” di Antonio Dellisanti che ha portato la sua casa editrice anche in campo internazionale. Tra le ultime novità in libreria ci piace segnalare: il primo volume dell’antologia di racconti dal titolo “Quindici” (pagg. 168) con racconti, appunto di quindi autori (Maria Picaro, Roberta Mormando, Sabrina Colandrea, Sara Lorenzini, Silvia Rizzo, Carmengrazia Assi e Claudio Boccuni, Sara Montorsi, Ylenia Scarcia, Alessandro Faino, Marisa Lo Martire Schiavone, Antonio Dellisanti, Davide Galati, Giovanni Argentina, Maria Consiglia Mosca
e Ophelinha Pequena); il primo volume (A-L) del “Dizionario etimologico e grammatica 
del dialetto di Massafra 
e dei dialetti dell'arco ionico delle Gravine” di 544 pagine (L'opera, arricchita da illustrazioni tratte da vivaci opere pittoriche di Nicola Andreace. è fondamentale perché per la prima volta si dà finalmente una norma codificata e scientificamente ineccepibile per scrivere in dialetto, visto che fino ad ora i vari autori hanno usato forme orecchiate, diverse fra loro e spesso di difficilissima lettura). Antichità-Medioevo-Rinascimento, infine nell’opera del medico e cultore della storia della medicina Gianni Iacovelli “La storia della Medicina
nel Mezzogiorno d'Italia”
(a cura di Martino De Cesare,
Antonio Tramonte e Ileana Iacovelli).
Una Casa Editrice che segnaliamo anche ai nostri lettori (possono inserire i loro racconti anche nelle prossime antologie “Quindici”): Antonio Dellisanti Editore s.r.l. – Tel. Fax (+39) 0998805761; e-mail: info@antoniodellisantieditore.it
Per informazioni sulla conversazione che terrà domani sera telefonare al numero: 3346753102
Nella foto Antonio Dellisanti.