“ Così come era accaduto anche per la libreria Guida Merliani “
Dopo 10 anni scompare un altro importante punto di riferimento per il Vomero
“ Anche per il megastore FNAC, così come era già accaduto in occasione della chiusura della libreria Guida Merliani, avvenuta oltre un anno fa, le istituzioni interessate si sono limitate alla partecipazione a manifestazioni che, peraltro, non si sono rivelate risolutive del problema, come i vari flash mob nell’isola pedonale di via Luca Giordano, all’enunciazione di qualche impegno molto generico, come, nel caso della libreria Guida Merliani, quello di trovare nuovi locali per questo importante spazio culturale e sociale, locali che poi non sono stati mai reperiti, nonché a lanciare tardivi appelli a non meglio identificate forze imprenditoriali che dovrebbero rilanciare la cultura, senza che dagli organi istituzionali arrivino segnali che incoraggino la ripresa degli investimenti nelle attività culturali e sociali – stigmatizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. Così il Vomero perderà anche lo spazio culturale offerto da FNAC in uno alla libreria, per fare posto ad un altro negozio unicamente di elettrodomestici. Notizia che potrà avere aspetti certamente positivi per i dipendenti, salvo le necessarie verifiche con i sindacati per quanto riguarda il mantenimento effettivo dei livelli occupazionali, ma che ha ripercussioni certamente negative per il quartiere collinare che perde un altro punto importante di aggregazione culturale e sociale, quale quello rappresentato da quasi dieci anni a questa parte dal megastore di via Luca Giordano “.
“ Quando il 22 maggio 2003, circa dieci anni or sono, aprì FNAC al Vomero salutai l’evento con grande enfasi – ricorda Capodanno – ponendo in evidenza le ricadute positive di una tale apertura anche perché avvicinava di fatto Napoli all’Europa. Eppure all’epoca erano numerosi coloro che esprimevano le loro perplessità rispetto a questa operazione “.
“ Nel comunicato diramato nell’occasione mettevo, in particolare, in evidenza il dato che la FNAC rappresentava il primo distributore di beni culturali e per il tempo libero francese – prosegue Capodanno -. Carta vincente dell’azienda francese, che ne aveva determinato il successo in meno di mezzo secolo di vita, visto che il primo esercizio aveva visto la luce nel 1957, stava in un’impostazione differente dei rapporti con i clienti, molti dei quali, circa 1milione, era anche soci, con i quali la ditta stabiliva una sorta di alleanza tesa ad un’azione sui prezzi, ad una selezione dei prodotti ed all’informazione capillare “.
“ Il ruolo svolto dalla FNAC al Vomero in questo decennio – puntualizza Capodanno – è stato estremamente importante, anche come punto di riferimento per numerosi eventi culturali e spettacolari, pure attraverso uno spazio a tanto adibito e con una programmazione mensile di manifestazioni che hanno sempre richiamato numerose persone provenienti da tutti i quartieri della Città e anche da altri Comuni della Provincia“.
“ La perdita di un vero e proprio punto di riferimento come FNAC – conclude Capodanno – rappresenta l’ennesimo passo verso la depauperizzazione culturale e sociale del quartiere collinare, che segue appunto di poco più di un anno la chiusura di un altro importante spazio costituito dalla libreria Guida Merliani che, nonostante le tante dichiarazioni e gli impegni assunti, non ha più riaperto, benché ancora oggi campeggiano le insegne sui locali che l’avevano ospitata in quarant’anni di attività “.