Presso la libreria Rinascita di largo Agosta, 36,Roma, verrà presentato il volume di Antonella Colonna Vilasi STORIA DEI SERVIZI SEGRETI ITALIANI.Oltre all'autrice interverranno il magistrato Erminio Amelio e il giornalista Francesco Neri. Il volume, costruito con un metodo scientifico e rigoroso, con indicazioni bibliografiche e note a margine, ripercorre le tappe fondamentali dell'Intelligence italiana mettendo in evidenza come i Servizi Segreti che dovrebbero garantire sicurezza nelle fasi storiche più delicate spesso invece in Italia sono stati strumento di trame oscure e depistaggi. Dalla vicenda del generale De Lorenzo al piano Solo, da Licio Gelli alla P2. Fino all'episodio, per molti versi ancora oscura, della morte di Nicola Calipari. Del tutto inedite fino ad ora le interviste ad ex capi dell'Intelligence. Modera l'incontro Maria Grazia Gerina.
La Libreria Rinascita Agosta – Roma
Presenta
“Storia dei Servizi Segreti Italiani” ed. Città del Sole
di Antonella Colonna Vilasi
Lun. 22 Aprile 2013 ore 18.30
Largo Agosta, 36 (Villa Gordiani)
Tel. 06/21807838
organizzazione generale e rapporti con la stampa
Alessandro Lisci
Tel +39 331. 63.79.346 – alessandrolisci@yahoo.it
Modera
Maria Grazia Gerina . Giornalista, “L’Unità”, “Servizio Pubblico”
Intervengono
Erminio Amelio . Sostituto procuratore della Repubblica di Romaincaricato delle indagini sulla morte di Nicola Calipari, numero due dei “servizi” italiani, avvenuta il Iraq, durante le ultime fasi della liberazione della giornalista Giuliana Sgrena. Autore del volumeL'omicidio di Nicola Calipari (Rubettino editore) la requisitoria che non ha potuto pronunciare. Un lavoro prezioso, ché altrimenti le carte su quella morte violenta divenuta un caso internazionale sarebbero rimaste sepolte negli archivi giudiziari.
Francesco Neri . Giornalista, Collabora con “Il Manifesto”, “Rai TV” (Uno Mattina, Ballarò, La grande storia in prima serata). Ha curato “Dal nostro inviato. 50 anni di giornalismo italiano” ed. Bulzoni , autore de “l’Ultimo Bunker- La vera storia della cattura di Michele Zagaria, il più potente e feroce boss dei Casalesi” Garzanti con Catello Maresca
Letture di Daniela Martani
Sarà presente l’autrice
Antonella Colonna Vilasi. Saggista con numerose opere all'attivo sulle tematiche criminologiche-forensi vive a Roma. Ha conseguito numerosi primi premi in concorsi letterari. Come scrittrice si è messa in evidenza per essere stata la prima autrice europea ad aver pubblicato una trilogia sui temi dell'intelligence.
STORIA DEI SERVIZI SEGRETI ITALIANI
di Antonella Colonna Vilasi
SINOSSI Il cuore del volume consiste dell'esposizione della storia dell'Intelligence italiana, dagli Stati preunitari alle ultime nomine ai vertici delle agenzie informative attuali. I sei capitoli che compongono questa Storia dei servizi segreti italiani dall'Unità d'Italia alle sfide del XXI secolo sono corredati da schede di approfondimento su fenomeni e/opersonaggi degni di nota nell’ambito dei diversi periodi di riferimento affrontati nella trattazione. Contiene, inoltre, ben 13 interviste, realizzate dall'autrice, ad illustri protagonisti dei servizi d'informazione del nostro paese: ex direttori d'Intelligence, tra cui Mario Mori, ex capo di Stato Maggiore e generali d'Armata, come Vincenzo Camporini ed infine politici ed esperti internazionali d'Intelligence, Carlo Jean e Giuseppe De Lutiis in primis. Materiali e documenti utili per la consultazione e l'approfondimento – come la legislazione italiana vigente nell'ambito dell'Intelligence e i curricula dei direttori dei servizi segreti italiani succedutisi nella storia, nonché un’esauriente bibliografia – arricchiscono e completano il saggio.
NOTA INTRODUTTIVA
La cronologia dei servizi segreti italiani fa data dal 1 settembre 1949, con la nascita del SIFAR (Servizio Informazioni Forze Armate). Il SIFAR nasce dal dissolvimento del SIM, e ne mantiene le strutture ed il personale. Il Servizio d’Informazione Militare (SIM), fu creato durante il regime fascista.
Il primo direttore del SIFAR è il Generale di brigata Giovanni Carlo Del Re. In carica per tre anni, Del Re viene sostituito nel 1951 dal Gen. Umberto Broccoli, l’uomo che darà l’avvio a Gladio, sostituito, un anno e mezzo dopo, dal Gen. Ettore Musco. Musco, che nel 1947 aveva formato l’AIL, Armata Italiana per la Libertà, una formazione militare, sostenuta economicamente e militarmente dagli alleati, incaricata di vigilare su un’eventuale insurrezione comunista, acquistò i terreni di Capo Marrargiu in Sardegna, la base di Gladio.
LA GESTIONE DE LORENZO
Con l'ascesa al vertice del Sifar del Gen. Giovanni De Lorenzo i servizi segreti italiani si trasformano e cominciano a giocare un ruolo sulla scena politica italiana. La nomina di De Lorenzo è gradita agli americani ma anche alle sinistre che per anni evidenzieranno il suo passato nella resistenza.
De Lorenzo diventa direttore del SIFAR nel gennaio del 1956. Resterà in carica fino all'ottobre del 1962. E’ sotto la gestione De Lorenzo che l’Italia sottoscriverà il piano, redatto dalla CIA, denominato “Demagnetize” il cui assunto è: «La limitazione del potere dei comunisti in Italia e in Francia è un obiettivo prioritario: esso deve essere raggiunto con qualsiasi mezzo».
De Lorenzo ordina le schedature di massa: saranno raccolti oltre 157 mila fascicoli, molti dei quali falsi, ma utili per attuare pressioni e ricatti. Nominato sul finire del 1962 comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e quindi costretto a lasciare la guida del servizio segreto, De Lorenzo riuscì comunque a mantenere il controllo del SIFAR, facendo in modo che al suo posto venisse nominato un suo fedelissimo, Egidio Viggiani e che i posti chiave del servizio stesso fossero occupati da suoi uomini di fiducia: Giovanni Allavena, responsabile, contemporaneamente, dell’ufficio D (informazioni) e del CCS (controspionaggio) ed in seguito egli stesso ai vertici del SIFAR; Luigi Tagliamonte che avrà il doppio incarico di responsabile dell’amministrazione del SIFAR e capo dell’ufficio programmazione e bilancio dell’Arma. Nel luglio del 1964, la formazione del secondo governo di centro-sinistra, guidato da Aldo Moro, si realizzò sotto la minaccia, più o meno velata, di un colpo di stato: il Piano Solo.
IL PIANO SOLO
Anche se le schedature del Sifar e del Piano Solo verranno alla luce solo tre anni dopo, nel 1967, in seguito ad alcuni articoli del settimanale L’Espresso. Nel 1965 il SIFAR viene sciolto. Con un decreto del Presidente della Repubblica, il 18 novembre 1965, nasce il SID (Servizio Informazioni Difesa) che del precedente servizio manterrà personale e strutture. Il comando del SID passa all’Amm. Eugenio Henke, genovese, molto vicino al ministro dell’Interno dell’epoca Paolo Emilio Taviani, democristiano.
Sotto la gestione Henke, in carica fino al 1970, inizia la strategia della tensione con la strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969). Henke lascia il SID il 18 ottobre 1970 ed è sostituito dal Gen. Vito Miceli che già dal 1969 guidava il SIOS (il servizio informazioni) dell’Esercito. Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 1970 un gruppo capeggiato dal “Principe Nero” Junio Valerio Borghese, ex comandante della X MAS, mette in atto un tentativo di colpo di Stato, il cosidetto Golpe Borghese, che tuttavia fallì. Miceli lascerà la direzione del SID, travolto da incriminazioni che porteranno al suo arresto, riconducibili alla creazione della Rosa dei Venti, una struttura militare para-golpista. Inoltre la sua direzione fu caratterizzata dallo scontro con il capo dell’ufficio D, un fedelissimo di Andreotti, il Gen. Gianadelio Maletti. Gli anni della gestione Miceli sono gli anni dello stragismo in Italia: da Peteano, alla strage alla Questura di Milano, da Brescia all’Italicus. Come De Lorenzo, anche Miceli fu eletto, dopo aver lasciato il servizio, nelle file del MSI-DN di Giorgio Almirante.
LA RIFORMA
La prima riforma dei servizi segreti risale al 1977. Il PCI vi partecipa direttamente, con il contributo del sen. Ugo Pecchioli.
E' introdotta una figura di responsabile dell’attività dei servizi segreti di fronte al Parlamento: il Presidente del Consiglio, che si avvale della collaborazione di un consiglio interministeriale, il CESIS che ha anche un compito di coordinamento. Inoltre i servizi devono rispondere di quello che fanno ad un Comitato parlamentare. Ma una importante novità introdotta dalla riforma dei servizi segreti riguarda lo sdoppiamento dei servizi stessi: al SISMI (Servizio d’Informazioni per la Sicurezza Militare) il compito di occuparsi della sicurezza nei confronti dell’esterno, al SISDE (Servizio d’Informazioni per la Sicurezza Democratica) quello di vigilare all’interno. Il SISMI è composto solo da personale militare, mentre il SISDE diventa una struttura civile, affidata alla polizia.
Diretto dal 1974 al 1978 dall’Amm. Mario Casardi, il SISMI vedrà l’ascesa, nello stesso anno, del Gen. Giuseppe Santovito, ex collaboratore di De Lorenzo. La direzione del SISDE fu affidata al Gen. dei Carabinieri Giulio Grassini. Il primo scandalo dei servizi riformati è quello della Loggia P2. I nomi di tutti i vertici dei servizi segreti sono compresi nella famosa lista del maestro venerabile Licio Gelli, scoperta il 17 marzo 1981 dai magistrati milanesi che indagano su Sindona.
GLI ANNI OTTANTA
Nel 1984 è nominato al vertice del SISMI l’Amm. Fulvio Martini, che sarà ricordato come rinnovatore. Resterà in carica fino al febbraio del 1991 quando, assieme al suo capo di stato maggiore, il Gen. Paolo Inzerilli, finirà travolto dalla vicenda di Gladio. Al Sisde si succederanno i prefetti Vincenzo Parisi (1984-1987), che diventerà capo della polizia e Riccardo Malpica (1987-1991), che sarà condannato per lo scandalo dei fondi neri del SISDE.