LA SCUSA DELLA GOVERNABILITA’

Pur col tempo inclemente, i mandorli sono già in fiore e la primavera si è preannunciata in modo imprevedibile. Certo è che tutti sanno che, dopo l’inverno, viene sempre primavera. Per la politica, lo stesso principio non vale. Dopo le elezioni e la mancanza di una maggioranza”qualificata” per varare un esecutivo capace di dare all’Italia quella governabilità che le manca, dopo gli incontri ( a vuoto) col Capo dello Stato, si è ripresa la strada del confronto con un “mandato esplorativo”. L’incarico, ma non ci ha meravigliato più di tanto, è stato dato a Bersani che, nonostante la posizione stressante del suo Partito, lo ha accettato. Se si esclude, per il momento, il consueto “dialogo” tra sordi, le scelte restano quelle che abbiamo ipotizzato al momento della pubblicazione dei risultati elettorali. Centro/Destra e Centro/Sinistra hanno bisogno d’alleanze per spuntare una “maggioranza” idonea a cogliere quella fiducia senza della quale ogni Governo avrebbe, da subito, le ore contate. L’incarico è stato dato, com’è noto, al Segretario del PD che ha iniziato a prendere contatto con i possibili schieramenti capaci di “sostenere” un suo improbabile Esecutivo. Lo abbiamo capito tutti: Bersani non avrà la fiducia del Cavaliere, né di quella del Movimento 5 Stelle che, tranne qualche tentennamento “ad personam”, non è disponibile a concederla a nessuno. Allora? Qual è lo scopo di questo sondaggio tra “sordi” su posizioni tanto diverse da non consentirci possibili ripensamenti? A nostro avviso è come voler tenere in “vita” che è già in coma irreversibile. Insomma quella forma di “non vita” che precede, salvo un miracolo, la “morte”. Mentre il dialogo tra “muti” procede a segnali di “fumo” sempre meno comprensibili, l’Italia ha superato, a nostro avviso, l’ultima “linea” di ritorno. La crisi appare inconvertibile ed ogni possibilità potrebbe essere meglio di nulla. I programmi dei Partiti del “non” dialogo, sono ambiziosi e, sotto molti aspetti, anche condivisibili. Il fatto è che, data la situazione, non sono attuabili. Lo ripetiamo: il patto di stabilità finanziaria per il corrente anno è già stato varato ed il carico fiscale darà il colpo di grazia ad un sistema che è programmato per finire. Prendiamo, se non altro, atto della buona volontà del Capo dello Stato nel tentare di “ricucire”. A nostro avviso, lo”strappo” è troppo ampio per “tenere” il rammendo”. L’unica alternativa, veramente percorribile, resta quella di un Esecutivo di Salute Pubblica, aperto a tutti, con “fiducia” a vista. In pratica data, volta per volta, sui disegni di legge proposti. Che, tra l’altro, dovrebbero essere pochi. Dato per scontato che la nomina del Presidente della Repubblica andrà a concretizzarsi con le vecchie regole, l’Esecutivo istituzionale dovrebbe solo approvare una nuova legge elettorale ed una nuova formula parlamentare. Sarà la XVIII Legislatura a prendersi carico dell’augusta “malata”. In pratica l’Italia. Sempre che la cura possa ancora essere somministrata. A punto in cui siamo, la governabilità è una scusa per allungare la sopravvivenza di un sistema che pochi hanno il coraggio d’eliminare dal fronte politico nazionale. Almeno sotto quest’ottica i “Grillini” sono stati, da subito, chiari. Anche quando nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul loro travolgente successo. Il dopo del M5S non è più solo nelle idee del suo Fondatore ufficiale. Dietro c’è un Popolo d’elettori che ci hanno creduto ed hanno, di conseguenza, votato. Se il programma 5 Stelle sgarrasse anche in un solo punto da quanto è stato enunciato, cadrebbe anche la “fiducia” su chi si è battuto per la sua affermazione. La catarsi, allora, sarebbe imprevedibile e spazzerebbe via, gioco forza, anche chi avrebbe ancora qualche buona carta da mettere in gioco.

Giorgio Brignola

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