News On. Luca Marconi

Cari amici, care amiche,

innanzitutto grazie a tutti coloro che ci hanno seguiti in questa particolare fase della campagna elettorale leggendoci qui o su facebook.

Non è stato facile dialogare con gli italiani attraverso un ragionamento pacato e convincente.

Sono prevalsi emozioni, giuste o sbagliate, slogan, frasi ad effetto, insulti, scontri, delegittimazioni reciproche.

Un primo risultato è stato quello di un ulteriore calo dei votanti del 5%, anche se 75% di votanti è comunque una delle percentuali più alte in Occidente.

Voglio tentare una lettura diversa, non politica, non sociologica, dell’evento elettorale.

Più di vent’anni fa, in piena tangentopoli, si coniò la parola “sfascismo” quale atteggiamento distruttivo verso tutto e verso tutti che stava prevalendo soprattutto ad opera della destra e della sinistra di allora, MSI e PCI-Pds, volto a demolire il sistema DC-PSI al potere.

Il problema vero non era l’affermare un’alternativa di governo, legittima e necessaria, in democrazia, ma saper offrire qualcosa in cambio con uomini validi e proposte. Confrontarsi sul da fare e non sul terreno dello scontro totale e delegittimante.

Dopo vent’anni, un altro soggetto, dichiaratamente sfascista, Grillo, abbatte il duopolio PD-PdL e si propone come unica e assoluta alternativa (dice di volere il 100% dei voti per governare come un Re, senza doversi confrontare con nessuno!).

Indubbiamente esistono e sono esistite colpe, anche gravi, in chi ha governato. Ma queste sono sufficienti per giustificare la demolizione della Repubblica ogni 20 anni per ricominciare??

Questo nostro paese riuscirà un giorno a superare l’atteggiamento estremo verso chi comanda: o supino e ossequioso fino al silenzio complice e ruffiano o ribelle e distruttivo in modo radicale?

Ci sarà la possibilità di essere un po’ più sereni ed obbiettivi, capaci di vedere le cose come sono, partendo dai numeri, e da quello che alcuni considerano come una mia fissa personale: “il rendere conto”, che negli USA è la prassi di ogni azione pubblica o privata per verificare esattamente i livelli di responsabilità di chi comanda?

Un esempio per tutti: gli attacchi contro la casta politica.

Ho incontrato centinaia di persone convinte che bastava colpire certi privilegi per risolvere il debito pubblico italiano. Quando, numeri alla mano, dimostravo che, pur essendo sacrosanto togliere alcuni livelli di governo e ridurre le spese di gestione della cosa pubblica, non avremmo risparmiato neanche 400 milioni di euro, cioè un decimo dell’IMU sulla prima casa, la delusione e la sorpresa sono state alte. Ragionare con freddezza, cercare l’equilibrio valutando i pro e i contro e poi scegliere liberamente e consapevolmente. Certo il popolo italiano non è stato aiutato dal sistema informativo molto incline alla demagogia, all’approssimazione e allo sfascismo. Ma di questo tratteremo un’altra volta.

Per ora ancora e solo grazie per l’attenzione prestata.

Luca Marconi

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