Presso gli Istituti scolastici pesanti tagli ai fondi per pagare gli straordina​ri degli insegnanti​, il commento della Cinti

La vice responsabile dell' Italai Dei Diritti per la Scuola e l' Istruzione: “Stiamo parlando delle figure di riferimento delle Scuole, professionisti interessati a trasmettere ai ragazzi non soltanto conoscenze e nozioni, ma un patrimonio di competenze da spendere nella vita al di fuori della scuola e sfruttare positivamente in età adulta”

Roma, 23 febbraio 2013 – Una situazione pesante quella che si è cominciata a respirare negli ultimi giorni con la recente erogazione dei fondi pervenuti agli Istituti bolognesi e destinati, tra le altre cose, alla retribuzione delle ore eccedenti l' orario di servizio svolte dai singoli docenti. Il riferimento è al Fis, un fondo per il miglioramento dell' offerta formativa, il cui ridimensionamento è sostanzialmente dovuto alla scelta dei Sindacati Cisl e Uil di dirottare le risorse in esso contenute per sostenere gli scatti di anzianità degli insegnanti. La conseguenza diretta è stata la non disponibilità di finanziamenti da ddicare ad altre attività e necessità. Come ha avuto modo di testimoniare la Dirigente dell' Istituto Comprensivo 12 di Bologna, Filomena Massaro, ” Non possiamo chiedere agli insegnanti di lavorare gratuitamente, già fanno molto volontariato, dovremo ridurre i progetti”. Di fatto si è alle prese con una erogazione di risorse normalmente attuata a dicembre, e che si è verificata sotanto ora, per giunta sotto forma di acconto. Il pericolo tensione nelle Scuole è alto, soprattutto perchè le decurtazioni si annunciano nette e gravose, per gli insegnanti e per la vita e l' organizzazione interna degli Istituti. Sarà necessario fare nuove scelte in merito a cosa lasciare e cosa eliminare tra le scelte operate sinora, ripensare alle ore da dedicare a progetti individuali, come l' educazione civica e ambientale, laboratori di scrittura, lettura, sostegno per gli alunni in difficoltà e per le attività extra lavorative indispensabili ai docenti nell' organizzazione e miglior gestione dell' Istituto stesso. Presso l' Istituto comprensivo 11, ad esempio, i docenti hanno deciso di farsi pagare in maniera forfettaria pur di non abbandonare gli incarichi assunti al di fuori dell' orario di servizio e veder venire meno la realizzazione dei progetti esterni all' orario scolastico, poichè in tal caso ne verrebbero danneggiati i ragazzi con i propri legittimi interessi. Mario Maria Nanni, Dirigente presso la Direzione Didattica 13, a tal proposito dichiara: “Piuttosto bisognerebbe ripensare alla radice il contratto di lavoro del compartimento scuola e la riorganizazione scolastica”. E alcuni Dirigenti scolastici affermano: ” Si è barattata la quantità con la qualità, dimezzando, o quasi, la possibilità di organizzarsi al meglio e offrire una didattica più ricca”.
Luana Cinti, esponente dell' Italia Dei Diritti e vice responsabile per la Scuola e l' Istruzione commenta: ” Ciò che emerge con chiarezza, purtroppo, è la non possibilità di coprire, e pertanto garantire, un panorama minimo e indispensabile di attività, progetti e pratiche di quotidiana gestione scolastica in cui i docenti in prima persona, con impegno, dedizione e da molto tempo pressochè gratuitamente, dedicano tempo prezioso ed energie, per continuare ad alimentare,ognuno con il proprio incarico extra e alle prese con difficoltà di ogni genere, il buon funzionamento delle singole realtà scolastiche di ciascun territorio. Stiamo parlando delle figure di riferimento delle Scuole, professionisti interessati a trasmettere ai ragazzi non soltanto conoscenze e nozioni, ma un patrimonio di competenze da spendere nella vita al di fuori della scuola e sfruttare positivamente in età adulta. Il desiderio di imparare, di confrontarsi con i propri coetanei in maniera costruttiva e di sperimentare approcci diversi al sapere, anche per scoprire interessi da valorizzare e coltivare, parte dal docente nel suo quotidiano rapporto con i colleghi di team e di Istituto, il quale si fà guida e sperimentatore allo stesso tempo, e per questo necessita di risorse, imprescindibile simbolo della funzione che gli è stata attribuita e della sua importanza come educatore. Che messaggio si veicola nel momento in cui ci si appresta ad un drastico ed inesorabile ridimensionamento del supporto alle sue indispensabili attività e agli strumenti di cui sin qui disponeva? Non è giusto che i docenti, ormai costantemente alla prova e spesso costretti a compiere immotivati sacrifici, a confronti che pongano al centro della discussione la necessità di eliminare di volta in volta questo o quel progetto, di togliere spazio a questa o a quella forma di sostegno (pensiamo ai tanti bambini e ragazzi in difficoltà) a causa dell' esiguo numero di fondi e finanziamenti messi a disposizione. Le necessità della Scuola sono tante, le sue priorità numerose e meritevoli di essere affrontate, non accantonate in nome di un processo che mina seriamente la qualità dell' offerta formativa e di conseguenza indebolisce la speranza di gestire e tutelare una scuola ricca, tanto negli obiettivi quanto nei mezzi per realizzarli. Il pericolo reale è che si incentivi una forte tensione, carica di incertezze riguardo al futuro prossimo per insegnanti e Istituti, con un risvolto negativo in merito alla buona riuscita di tutto il processo educativo – formativo di cui la Scuola è da sempre co-protagonista insieme ai genitori. E' pertanto il sistema scolastico e la sua complessiva organizzazione a dover essere posta al centro di un rinnovato dialogo con le Istituzioni e di una riflessione attenta che valuti con cura ciò che della Scuola e dei suoi insegnanti non si può e non si deve toccare, ma al contrario necessita di essere implementato, migliorato, garantito, sempre”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Scuola e Istruzione
italiadeidiritti@yahoo.it
http:/www.italiadeidiritti.it

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