Se oggi l’ Italia e’ uno dei pochi paesi, poco o niente virtuosi dell Unione Europea e’ dovuto esclusivamente da oltre 4 decenni di pessime riforme incostituzionali.
Tutto inizio’ nel 1970, il legislatore in nome di un decentramento ammistrativo (art. Cst. 5) istitui’ le regioni, togliendo competenze al governo centrale, eppure sarebbe bastato devolvere alcune competenze fiscali a provence e comuni e adesso non staremmo qui a discutere di mega regioni o secessioni. Nello stesso anno ( o meglio nel 1971) si introdusse l’autoregolamento delle due camera, garantendo al consiglio dei ministri la questione di fiducia, non in Costituzione (vedi art. Cost. 94) e da li’ all' “ostruzionismo dell’ opposizione” e le questioni di fiducie, da parte dell’ esecutivo. Chi oggi si lamenta che anche ponendo la fiducia per passare una legge ordinaria occorre troppo tempo, farebbe meglio a fare un passo indietro e rivedere queste due leggi.
Nel 1988 si introdusse la responsabilita’ civile dei magistrati e come tutti (o quasi) sappiamo il cittadino che da questi subisce un danno puo’ denunciarlo alla presidenza del consiglio. A differenza della questione di fiducia (non in Costotuzione) questa fu basata su di un articolo della nostra Costituzione non molto contemplato dai nostri presenti e passati politici, l’ articolo 28 :” I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici. Badate bene che questa fu una buona legge, peccato che la responsabilita’ civile non fu estesa anche a tutti i funzionari dello Stato, nella lista mancavano i politici, ecco, perche’ oggi come allora si continua a parlare di questione morale.
Come se non bastasse il legislatore dopo il referendum del 1993 sul sistema elettorale, nel tentativo di rispondere al desiderio da parte del popolo di opzionare per un sistema maggioritario uninominale, si invento' il bipolarismo e le liste bloccare: il mattarellum, ispirando dopo un decennio l' attuale porcellum
Queste tre riforme “faraoniche” (per non dire altro) hanno condotto il Paese su di una strada di quasi non ritorno. I prossimi riformisti (se cosi’ li vogliamo chiamare) nella prossima legislatura che verra’ fra pochi giorni al di la del colore politico, dovrebbere seriamente e con coesione nazionale, sedersi ad un tavolo e rivedere queste tre riforme, se vogliono realmente cambiare il futuro del Belpaese, che fu prima del 1970.
Carmine Gonnella
Progetto Pie
Londra