A Rimini la Preside di un Istituto scrive ai genitori sull’ educazione dei figli, il commento della Cint

La vice responsabile dell' Italia Dei Diritti per la Scuola e l' Istruzione: “Evidentemente la Dirigente si è resa conto dell' ampliarsi, oltre limiti accettabili, di comportamenti alla lunga lesivi per gli stessi ragazzi, nei confronti dei quali una più stretta compartecipazione tra casa e scuola contribuirà a tutelare con più forza i risultati via via raggiunti lungo il percorso formativo degli studenti”

Roma, 13 febbraio 2013 – La Preside di un Liceo paritario di Rimini, Suor Maria Rossetti, ha scritto una lettera ai genitori dei propri studenti, attraverso la quale fà un appello affinchè si impegnino a seguire con più attenzione i figli, i quali, secondo le osservazioni della Dirigente, continuano a non rispettare regole basilari come quella di limitare le assenze ad esigenze reali e riscontrabili, evitando pertanto quelle strategiche in vista di interrogazioni, compiti in classe o per dedicarsi alla preparazione della terza prova in vista degli esami di Stato nel caso dei ragazzi all' ultimo anno. Stesso discorso per l' uso troppo disinvolto dei cellulari in classe nel corso delle lezioni e per le entrate o uscite anticipate. I genitori sono invitati a mostrarsi più intransigenti e in merito al rispetto di ” norme non negoziabili”, per le quali si esprime dicendo: ” Vedo che i nostri ragazzi, in genere, devono ancora imparare che nella vita ci sono alcune norme da osservare, ad ogni livello, e che l' impulso alla trasgressione va controllato e, a poco a poco eliminato”. Inoltre, invita a valorizzare quanto di positivo è stato costruito nella prima parte dell' anno scolastico attraverso una fattiva collaborazione, basata sull' incentivo ad una più regolare frequenza scolastica, fattore imprescindibile per una buona riuscita del progetto educativo che una scuola racchiude in sè.
Luana Cinti, esponente dell' Italia Dei Diritti e vice responsabile per la Scuola e l' Istruzione dichiara: ” E' probabile che la Preside dell' Istituto in questione abbia accuratamente monitorato e poi valutato la situazione nel complesso, raccogliendo informazioni e di conseguenza decidendo di appellarsi direttamente ai genitori, di fatto principali responsabili dell' educazione dei propri ragazzi, allo scopo di chiarire la realtà effettiva di alcune problematiche ricorrenti all' interno della scuola, e spronarli ad assumere un atteggiamento sempre più consapevole. Evidentemente si è resa conto dell' ampliarsi, oltre limiti accettabili, di comportamenti alla lunga lesivi per gli stessi ragazzi, nei confronti dei quali una più stretta compartecipazione tra casa e scuola contribuirà a tutelare con più forza i risultati via via raggiunti lungo il percorso formativo degli studenti. Di certo questo è un aspetto che va salvaguardato, insieme all' impegno costante a non lasciare mai i ragazzi da soli, ma seguirli da vicino, valorizzando gli aspetti legati alla socializzazione senza dimenticare l' importanza di trasmettere valori precisi, regole necessarie alla vita in mezzo agli altri, al di là di mode passeggere o abitudini che assecondano atteggiamenti non sempre corretti, in modo particolare in alcuni contesti. La comunicazione reciproca e l' attiva partecipazione alla vita dei ragazzi, dunque, come elementi essenziali del vivere scolastico e di una loro crescita positiva. Vero è che la trasgressione cui fà riferimento la Dirigente, e la menzione del fatto che gradualmente va eliminata, andrebbe forse smussata o meglio interpretata con la possibilità che un monitoraggio più attento e l'impegno congiunto nel portare avanti con coerenza la trasmissione di un certo tipo di regole e buone abitudini, porterà con sè maggiori frutti”.

Ufficio Stampa Italia Dei Diritti Scuola e Istruzione
italiadeidiritti@yahoo.it
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