ITALIA ALLO SPECCHIO

E’ dal 1959 che, con alterne fortune, tentiamo d’offrire un nostro spassionato parere sulle vicende socio/politiche della Penisola. Per il passato, anche in video ed audio. Per libera scelta, abbiamo favorito una forma di giornalismo propositivo e siamo intenzionati nel continuare per la medesima strada. In primo piano l’informazione: sempre. Il fronte dei commenti lo abbiamo lasciato agli opinionisti. Molto più preparati di noi. Ora, al tramonto di questo 2012 che è stato la croce dei partiti e degli uomini sempre meno “onorevoli”, dovremo affrontare una tornata elettorale, velate da tante incertezze e voglia di cambiare, senza aver sentore di come. I mesi dei “dubbi” e degli “intoccabili” sono alle nostre spalle. Spalle, fortunatamente, forti che di “fardelli” ne hanno portati sempre tanti. La prima meta che ci preme, ma che è sempre disattesa, resta il varo di una Legge Elettorale che consenta la formazione di una nuova Maggioranza con meno opercoli e condizionamenti di quelli sopportati nel passato. Non ci sentiamo di scrivere d’abbandonare la “Dieta” Monti, ma riteniamo che la stessa possa essere rivista sotto un profilo più “politico” e meno “tecnico”. Certo è che il compito per concretizzare il tutto resta di pertinenza parlamentare. Di fatto, però, anche l’attuale Potere Legislativo ci sembra inconcludente ed i partiti che gli danno vita sono sempre più lontani dalle esigenze reali del Paese. Alla nascita della Seconda Repubblica, ci avevano assicurato che i cambiamenti di sistema ci sarebbero stati. Tutto è rimasto come già era nella Prima. Quando le questioni sono d’interesse per il Paese, è il Parlamento che dovrebbe pronunciarsi. Pur se ha perduto la fiducia di tanti elettori. Dalle prossime elezioni, invernali o primaverili, la struttura parlamentare potrebbe essere differente. Ovviamente, non ci aspettiamo miracoli, né li auspichiamo. Sollecitiamo, invece, coerenza per poche mete che dovrebbero, però, essere raggiungibili entro fine legislatura. Al punto in cui siamo, è assurdo pretendere programmi faraonici; è da ingenui sperare in un governo “forte”. Solo sollecitiamo la riforma di un sistema politico che consenta al Palazzo di non essere solo ricettacolo di farse e litigi plateali. Dopo Monti, si dovrebbe ripartire da “zero”. Senza preconcetti o condizioni di sudditanza. Chi dimostrerà reali capacità, potrà governare. L’Opposizione, figlia di un dio minore, dovrà tornare in una posizione di democratico controllo delle decisioni avanzate dalla Maggioranza. Con la premessa che non sarà possibile ridimensionare la nostra recessione in tempi contenuti. Tra poco, saremo tutti chiamati alle consultazioni politiche generali. Si dovrebbe promuovere la nascita di una Repubblica nuova, anche se molto rispettosa dei principi inderogabili della nostra Costituzione. Chi intende candidarsi, e saranno parecchi, faccia di necessità virtù e si muova verso gli interessi della Nazione. L’Italia allo specchio sarà anche bella; ma ciò che si osserva a “destra”è a “sinistra” e viceversa.

Giorgio Brignola

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