Franco Laratta: "Può Scopelliti continuare ad essere Commissari​o straordina​rio per la Sanità  in Calabria?

on Laratta: “E' evidente l'incongruenza di un funzionario, delegato a recuperare un disavanzo ed un debito, che invece è imputato per avere prodotto un enorme debito pubblico, con una condotta continuata per diversi anni ed in diverse circostanze

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

DA ONN LARATTA, L GARAVINI, A .NAPOLI

al sig. Presidente del Consiglio dei Ministri

Al sig. Ministro alla Salute
Al Ministro degli Interni

Per sapere

Premesso che

Il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti è stato nominato Commissario ad acta, ai sensi dell'art.4, comma 2, del D.L.n.159/2007 (convertito con modificazioni dalla L. 222/2007 e s.i.m.) con obiettivo tecnico dell'abbattimento del disavanzo e rientro dal debito sanitario della Regione Calabria. E' quindi organo straordinario ed eccezionale dello Stato, con funzioni e compiti specificatamente indicati nella deliberazione del Consiglio dei Ministri di nomina, per l'esercizio di funzioni amministrative in regime di temporanea deroga organizzativa dell' ente locale.

In data 20.7.2012 il presidente Scopelliti è stato rinviato a giudizio per i reati di falso in atto pubblico e abuso di atti di ufficio, per avere concorso alla falsificazione dei bilanci comunali, con evidente e palese grave danno per l'ente ed i suoi cittadini, e ne sono conferma oggettiva le risultanze delle relazioni tecniche degli ispettori ministeriali e dei periti della Procura della Repubblica di Reggio Calabria ed il successivo lavoro della commissione nominata dal Governo dopo lo scioglimento del Consiglio per contiguità con la criminalità organizzata che avrebbe accertato un ulteriore buco di debiti fuori bilancio oltre i 300 milioni di euro.

Lo stesso Scopelliti a febbraio 2012 ha ricevuto un avviso di garanzia dalla procura della Repubblica di Catanzaro per la convenzione firmata dalla Regione con l'AIOP per l'ospedalità privata (Patto di legislatura Regione-AIOP).

Successivamente, il presidente Scopelliti è stato indagato per abuso di ufficio nell'ambito della nomina della signora Sarlo Alessandra, alla quale è stato creato un settore della Regione Calabria al fine della nomina apicale e successivamente affidato l'incarico di verifica e certificazione del rispetto degli obiettivi del piano di rientro in sanità, con grave danno alla struttura organizzativa dell'ente ed alle sue finanze.

E' evidente l'incongruenza di un funzionario, delegato a recuperare un disavanzo ed un debito, che invece è imputato per avere prodotto un enorme debito pubblico, con una condotta continuata per diversi anni ed in diverse circostanze.

Si rilevano, peraltro, nella quotidianità dalle aziende e dalla stampa segnali inquietanti circa la mancata contabilizzazione dei debiti in varie aziende e in particolare nell'ASP 5 di Reggio Calabria dove peraltro sono stati pagati soltanto il 15 % dei debiti accertati.

Il direttore generale del Dipartimento Sanità della Regione, nominato intuitu personae dal presidente Scopelliti, è indagato dalla procura della Repubblica di Catanzaro e si è avvalso della facoltà di non rispondere a proposito del parere espresso nella deliberazione della giunta regionale n.375 del 2011 con cui la Regione decideva di far acquistare dall'ASP 5 un immobile destinato a mercato ittico (!) dal Comune di Reggio Calabria, accendendo un mutuo di 7 milioni di euro. Tale deliberazione è stata poi revocata su intervento del sub commissario Pezzi che ritenne ” di non ravvisare l'esistenza dei presupposti giuridico-economici richiesti dalla Cassa Depositi e Prestiti.

Che i media hanno fatto rilevare come tale decisione della giunta fosse stata presa al solo fine di far pervenire al Comune di Reggio preziose risorse per scongiurare la dichiarazione di dissesto, provocato dalla precedente gestione Scopelliti.

In data 5 ottobre 2012 il sub commissario Pezzi si è dimesso dall'incarico adducendo la 'persistente incompatibilità ambientale' e mancanza di “tranquillità” nell'espletare il mandato, il che induce a far ritenere pressioni di carattere non, o non solo, di carattere amministrativo dell'apparato politico e burocratico della Regione Calabria.

Successivamente il generale Pezzi ha ritirato le dimissioni in data 24 ottobre 2012 con una lettera che mette in evidenza la situazione di criticità in cui vive in Calabria rispetto ai rapporti con la politica regionale.

Si assiste all'assurdo che in ottobre 2012 il d.g. dell'azienda ospedaliera di Cosenza nominato dal commissario Scopelliti sia arrivato a fare ricorso al Tar Calabria per vedere annullato un provvedimento del sub Commissario per l'emergenza sanitaria gen. Pezzi.

Proprio di recente, il 'tavolo Massicci' ha prorogato per altri tre anni il

commissariamento della Regione Calabria nel presupposto che non siano stati raggiunti gli obiettivi di piano, rivelando così il fallimento dell'azione del Commissario Scopelliti.

E' evidente che gli scarsi risultati dipendono dall'incapacità ed inattendibilità allo scopo del Commissario Scopelliti, che sembra essere proprio la persona meno adatta formalmente e sostanzialmente per recuperare il disavanzo in sanità.

TUTTO CIO' PREMESSO

SI INTENDE SAPERE

-come sia possibile che il presidente Scopelliti permanga, nonostante tutto, funzionario delegato del Governo, laddove i fatti in se considerati lo pongono in una condizione di assoluta carenza di legittimazione, e probabilmente anche di “titolo” a ricoprire il ruolo di carattere straordinario ed altamente specifico. Ma va altresì considerato il serio e reale rischio che una condotta similare a quelle per cui è indagato/imputato, comporterebbe l'impossibilità di ridurre il debito se non anche il suo aggravamento con conseguente rischio di default della Regione Calabria, le cui conseguenze sono di facile immaginazione;

-Se il Governo sia a conoscenza di detta situazione e del rischio di vedere prima occultato e poi dilatato il già enorme debito della sanità calabrese, a tutt'oggi ancora non contabilizzato per intero;

-se il Governo non intenda provvedere, senza alcun indugio, alla nomina di nuovo commissario, deputato al fine, con la immediata revoca di Scopelliti e la sua sostituzione.

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