Questo 2012 sarà ricordato anche come l’anno della tensione politica correlata, tra l’altro, al ritorno sul fronte politico del Cavaliere e, forse, per le elezioni politiche anticipate. Ancora una volta, l’uomo d’Arcore intende essere attivamente presente nella vita del Paese. La novità ha, soprattutto, impressionato la “sinistra” nazionale. Le formazioni di centro potranno avere un ruolo durante la campagna elettorale dell’On. Berlusconi. Senza aver la sfera di cristallo, potrebbe anche essere che il Cavaliere riesca a spuntarla nelle consultazioni politiche dell’anno prossimo. Con un Esecutivo non necessariamente di “Centro/Destra”. Data l’evoluzione del “Centro”, la maggioranza parlamentare potrebbe essere tutta nell’ala media del Parlamento. Con la studiata astensione dei partiti di “destra”. Senza tanti preamboli, la possibilità che l’ex Presidente del PdL possa tornare alla guida del Paese, non è tanto fantascientifica. Dopo un anno che è stato un Calvario, gli italiani potrebbero ridargli fiducia per un’Italia meno vicina alla Grecia e più verosimile a livello UE. Dato che l’Esecutivo Monti ha i mesi contati, la politica potrebbe riprendere un corso già vissuto; anche se con qualche “assestamento” per evitare possibili incidenti di percorso. Resta, però, l’incognita del varo, che speriamo imminente, della nuova Legge Elettorale. L’attuale normativa non è garanzia per nessuno e se non fosse rivisitata, il pericolo dei “ribaltoni” resterebbe in prima linea. Se Berlusconi ha deciso di tornare alla politica attiva, siamo certi che non sia una decisione dell’ultimo momento. A nostro avviso, la stessa è stata ponderata anche nell’ottica di cambiare, se non il nome, alcuni ingranaggi del Partito da lui fortemente voluto e la cui composizione è andata, progressivamente, a deteriorarsi. Alle porte dell’inverno, i partiti della “destra” stanno rivedendo parecchie posizioni. Potrebbe, di conseguenza, mutare la squadra guidata dall’On. Berlusconi, quindi una composizione non allineata a quella che lo ha accompagnato nei primi quattro anni di questa Legislatura. Cioè sino agli inizi di novembre dell’anno passato. L’attuale presenza di un Esecutivo “tecnico” ed apartitico è servito solo per il lavoro che non si sarebbe “ingraziato” nessuno dei tanti politici rampanti di questa sbiadita Seconda Repubblica. L’ assenza del Senatore a Vita Dott.Monti non sarà rimpianta da nessuno e se l’attuale Presidente del Consiglio si presentasse in veste politica, il suo destino non cambierebbe più di tanto. A ben osservare, neppure la “sinistra” avrebbe interesse a proporre la candidatura del Professore. Per una serie di motivi, anche abbastanza comprensibili, il dialogo dovrà riprendere tra i politici di “lungo corso” con l’eventuale apertura ad uomini nuovi. Un conflitto politico in questa fase di transizione non gioverebbe a nessuno e sarebbe una iattura per l’Italia. In definitiva, la prossima maggioranza politica dovrà fare i conti con una realtà economica che non potrà cambiare in tempi rapidi. I sacrifici continueranno. Chi prenderà il timone d’Italia avrà da tener conto del presente per non ipotecare ulteriormente il nostro futuro. Il Cavaliere, a differenza di altri, potrebbe avere già in mente un suo programma. Una linea d’interventi da favorire ed altri da ridimensionare. Nel contesto UE, il nostro Paese riuscirà a mantenere un suo ruolo. Le scuse dei politici in questi mesi di dolorose privazioni, che non ci hanno per nulla convinto, c’interessano sempre meno. Vedremo se altri Leaders mostreranno la stessa voglia dell’On. Berlusconi nel voler guidare la Penisola. Certo è che la “nuova” linea non riprenderà da dove si è interrotta la precedente.
Giorgio Brignola
