L'avvocato e' un laureato in legge abilitato ad assistere una parte in processi civili e penali. Il mediatore laureato specializzato, e' colui che mette pace tra due contendenti privo del potere di rendere giudizi o decisioni vincolanti per i destinatari del servizio medesimo. Questo lo dice il Consiglio Nazionale Forense (C.N.F.) ed e' confermato da tre recentissime sentenze del TAR Lazio. Ecco perche' – Pecoraro presidente dell'associazione nazionale per l'arbitrato & la conciliazione (ANPAR) – ha scritto la seguente lettera al Ministro.
“Egr. Ministro della Giustizia Avv. PAOLA SEVERINO , apprendiamo da organi di stampa che la S.V. si riunisce con i vertici politici dell'avvocatura “per verificare quali possano essere le possibili forme di mediazione obbligatoria”. Non e' sentendo l'organismo politico dell'avvocatura, da sempre contrario alla mediazione, che la S.V. puo' trarre conclusioni o motivi di cambiamento all'ossatura del D. Lsg 28/2010. Qui si tratta di sanare un “eccesso di delega” al solo comma 1 dell'art. 5 del citato decreto. Avevamo avuto assicurazione dalla S.V. che – noi quale UNICA associazione regolamentata ai sensi dell'art. 26 del D.Lsg 206/2007 e dell'art. 15 comma 2 della direttiva 2005/36/CE (con le quali si stabilisce che ” le piattaforme comuni” definite con la medesima Direttiva possono essere sottoposte alla Commissione degli Stati membri o da ASSOCIAZIONI e ORGANISMI professionali rappresentativi a livello nazionale ed europeo) – saremmo stati sentiti e valutate opportunamente le nostre proposte. Purtroppo, rileviamo che i suoi unici interlocutori sono soggetti che non hanno NULLA a che vedere con la risoluzione di controversie civili e commerciali extragiudiziali. Ne' si puo' imporre in questa risoluzione di controversie l'assistenza obbligatoria di rappresentanti “coartando la volontà” dei cittadini o creare camere arbitrali a vantaggio di una sola categoria professionale. Per questi motivi, facendo anche riferimento a quanto da Lei comunicato di prendere in considerazione le nostre proposte. Le chiediamo di prevedere al tavolo delle riunione anche la presenza di nostri rappresentanti, essendo la nostra sigla sindacale l'unica a rappresentare e tutelare la nuova categoria professionale dei mediatori, unitamente a tutte le altre categorie professionali vigilate dal ministero di Giustizia da Lei presieduto.”