Vomero, chiude anche Aiello arredamenti in via Bernini

Capodanno: “ Continua la crisi dei negozi storici “

“ Mentre c’è chi pensa ad organizzare feste e manifestazioni ludiche o a chiudere le poche strade del quartiere, senza predisporre parcheggi d’interscambio, potenziando nel contempo il trasporto pubblico, le ditte storiche operanti al Vomero, con oltre cinquant’anni di attività, continuano ad abbassare definitivamente le saracinesche “ afferma lapidario Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione.

“ Dopo la libreria Guida, chiusa dall’inizio del corrente anno, per citare il caso più eclatante – continua Capodanno – è toccato in questi giorni ad un altro esercizio commerciale molto noto e non solo al Vomero. Si tratta della ditta Aiello arredamenti, operante, come ricorda una targa ancora apposta sull’ingresso, dal 1948, e che occupava i locali in via Bernini 68 e 68a, il cui titolare Antonio Aiello, insieme a tutto lo staff, accoglieva sempre con competenza e cordialità la clientela. Da alcuni giorni i locali sono vuoti mentre all’ingresso uno striscione annuncia la prossima apertura di un centro benessere “ .

“ Purtroppo non possiamo che constatare con amarezza la scomparsa di aziende che, in oltre mezzo secolo di vita, avevano contribuito a far conoscere anche al di fuori della cinta urbana il quartiere collinare, richiamando una vasta clientela che arrivava da tutta la regione – prosegue Capodanno -. Né s’intravedono all’orizzonte, sia da parte del Governo nazionale sia da parte degli Enti locali, iniziative concrete tese ad agevolare e a supportare le tante attività in crisi del terziario commerciale, che rischiano anch’esse di chiudere a breve“.

“ Una trasformazione quella settore commerciale al Vomero che ha subito una preoccupante ed emblematica impennata negli ultimi dieci anni – prosegue Capodanno -. Al posto delle botteghe artigianali e di esercizi commerciali di antiche tradizionali famiglie vomeresi, che si trasmettevano di padre in figlio, sono arrivate attività di ogni tipo, con prevalenza, negli ultimi tempi, di pubblici esercizi “.

“ Di questo passo, senza alcun intervento da parte della Regione Campania e del Comune di Napoli – continua Capodanno -, nei prossimi mesi al Vomero, come in tutto il capoluogo partenopeo, potrebbero essere tantissimi i negozi a rischio di chiusura. Occorrerebbero al riguardo iniziative concrete per supportare economicamente le attività in difficoltà. Invece tutto tace. Anche la proposta di legge regionale per la salvaguardia delle botteghe storiche, annunciata nei mesi scorsi, non è mai approdata in aula. In essa erano previsti interventi economici sia per dare contributi ai Comuni per la rivalutazione dei locali storici, sia per il censimento di questi ultimi “.

“ Peraltro – sottolinea Capodanno – al ritmo di chiusure di esercizi commerciali che si sono registrati solo nei primi dieci mesi dell’anno in corso, credo che saranno davvero poche le botteghe storiche che potranno usufruire a Napoli delle provvidenze previste, se e quando la proposta di legge entrerà in vigore. Laddove invece in altre Regioni italiane, come in Piemonte, in Lombardia e nel Lazio, la normativa che istituisce le botteghe storiche, con relative provvidenze economiche, è già in vigore da lustri, contribuendo a salvare tante attività commerciali ed artigianali che altrimenti avrebbero rischiato, così come sta accadendo a Napoli, di chiudere definitivamente “.

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