L’intervento dell’on. Franco Laratta di oggi alla Camera

Dal '600 ai primi del '900, quando uno tsunami distrusse Reggio eMessina, la Calabria è stata al centro di diversi eventi sismicidisastrosi. La regione è indicata dagli studiosi come una delle areepiù a rischio del Paese. Negli annali i terremoti distruttiviricordati sono almeno quattro, ma i movimenti tellurici sonoall'ordine del giorno, sebbene, per fortuna, non sempre di grandeintensità. Nel 1638 furono devastati circa un centinaio di centri.Particolarmente colpita fu la piana di Sant’Eufemia, nell'istmo diCatanzaro. Le stime sulle vittime non sono precise, ma gli storicihanno annotato dai 10.000 ai 30.000 morti. I terremoti del 1783colpirono, distruggendoli, circa 200 paesi in varie aree dellaCalabria centrale e settentrionale, uccidendo circa 32.000 persone. Ilterremoto del 1905 devastò diversi centri della Calabria centrale con600 morti e 3.000 feriti. Nel 1.908 forse l'evento più drammatico:furono distrutte Reggio e Messina. Al terremoto seguì un gigantescomaremoto che investì l'area dello Stretto e furono uccise da 60.000 a100.000 persone . Nel Pollino, da soli non ce la possono fare e la situazione si fasempre più grave! Rilancio qui L'allarme del sindaco di Mormanno: “Servono interventi urgenti” In seguito al terremoto che ha colpito nei giorni scorsi la zona delPollino, la situazione nei comuni interessati si fa sempre piùpesante. L'immediata presenza sul posto delle squadre della Protezionecivile, insieme a tutte le altre forze dello stato, degli enti localie del volontariato, hanno contribuito a sostenere le popolazionicolpite. E la loro presenza è davvero preziosa in questo momento. Ma dopo i primi giorni, vista anche la violenta ondata di maltempo eil ripetersi incessante di scosse sismiche, il sindaco di Mormanno(Cs), ha lanciato stamane l'allarme: «Stiamo valutando, con gli altrisindaci della zona, un'azione forte. Non possiamo essere abbandonati». Guglielmo Armentano, sindaco di Mormanno, uno dei paesi del Pollinopiù colpiti dalla scossa di magnitudo 5 di venerdì scorso, si èespresso con molta preoccupazione: «Stamani ho dovuto chiudere ilsupermercato nella piazza centrale del paese. Le case inagibili, nelcentro, sono una trentina e sono chiuse otto chiese su 10. Per nonparlare dell'ospedale, sul quale occorreranno accertamenti cherichiederanno tempo. Qui il paese rischia di chiudere. Da soli non cela facciamo». Il sindaco prosegue: «Non possiamo fermarci alle buone intenzioni. LaGiunta Regionale deve trovare il modo di intervenire. Stamani hoincontrato una famiglia con padre, madre e tre figli. Uno di loro vivea Roma e stamani il capofamiglia mi ha detto che a questo punto stannopensando di trasferirsi tutti nella Capitale. Anche perché la terracontinua a tremare, notte e giorno»! Dal Pollino molta gente sembra intenzionata ad andare via, moltivivono nella paura e trascorrono le notti nelle automobili. Lamancanza di prospettive certe e di interventi immediati sta provocandoun senso di amarezza e la paura di essere abbandonati dalleistituzioni. Anche in considerazione di uno sciame sismico infinito:nella notte tra lunedì e martedì la terra ha tremato alle 18.01, alle21.57, alle 0.24, alle 3.24, alle 5.12 e alle 5.55. Il picco diintensità ha raggiunto 2.6, tale da essere avvertita dallapopolazione. L’ultima scossa poche ore fa di 2.9. Chiediamo quindi al Governo Di non sottovalutare il terremoto del Pollino. I rischi sono moltoalti. La gente ha paura. Non possiamo dare la sensazione alla gente dei luoghi interessati alsisma, di essere lasciata da sola dalle istituzioni. Qualche riunione,i vertici, gli appelli, la solidarietà: va bene tutto. Ma alla fine occorrono gesti concreti. Interventi per la messa insicurezza degli edifici, delle case, delle strade, degli splendidimonumenti che appaiono molto fragili. A Mormanno è inagibile lastorica cattedrale e gran parte delle chiese e dei monumenti. C’è la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza. Valutibene il Governo. Non ci si risparmi su nulla, non si sottovalutiquello che è accaduto e che potrebbe accadere. Non si lascino da soli i sindaci: mi risulta dell’ottimo lavoro chesta facendo il prefetto di Cosenza Cannizzaro, dell’impegno costante einfaticabile del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri con ilColonnello Ferace, della Protezione Civile, della Croce Rossa, deiVigili del Fuoco e di tutti gli altri volontari, dei tecnici. Benetutto: ma non dimentichiamo che senza un piano di interventi, senzauna regia competente e qualificata, senza le necessarie risorse, nonsi fa nulla. E poi chiediamo prevenzione, prevenzione, prevenzione. Non serve a nulla intervenire dopo. Serve a tutti intervenire prima.Prevedere. Mettere in sicurezza le strutture e le infrastrutture.Educare le popolazioni che oggi si sono comportate egregiamente. Voglio qui spendere una parola sulla necessità del potenziamentodell’emergenza-urgenza sanitaria nell’area della Calabria interessatadal terremoto: sia nella fascia ionica che in quelle tirrenica cherisulta anch’essa molto provata. L’Appello è al presidente della regione Calabria, Scopelliti. Loabbiamo già lanciato nei giorni scorsi con il consigliere regionaleGuccione. Si tratta del potenziamento delle strutture ospedaliere delterritorio, alcune depotenziate o addirittura soppresse con il Pianodi Rientro dal deficit sanitario C’è il forte rischio che in quelle ampie zone, che hanno visto unfortissimo ridimensionamento del sistema ospedaliero, che davanti aduna emergenza non ci siano le condizioni per garantire ai cittadinil’immediato soccorso e le cure del caso. Non basterebbe il soloospedale di Castrovillari, non basterebbero le strutture minime edepotenziate che risultano attivo. Facciamo appello al Commissario ad acta Scopelliti ad intervenire rapidamente. Vorremmo che di questo fosse interessato il Ministro della salute Balduzzi.

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