Vendetta (calcistica) è fatta. I ricordi di quel biscotto agli Europei del 2004 tra Danimarca e Svezia (pareggio 2-2 che di fatto eliminò gli azzurri che invano vinsero 2-1 contro la Bulgaria) sono ormai lontani.
Ieri, vis à vis, Italia e Danimarca si sono incontrate per l'incontro valido per la qualificazione ai Mondiali di Brasile 2014. E al San Siro, ieri sera, gli azzurri di Prandelli hanno sfoderato una superba prestazione, fissando il risultato finale sul 3-1.
Una vittoria importante, non solo per il discorso qualificazione ma anche per prendere coscienza delle potenzialità di questa squadra.
Prandelli sta riuscendo nel progetto di rendere responsabile Balotelli, non solo con sè stesso ma anche nei confronti della squadra intera.
Ieri, l'attaccante del City, ha lottato e ha sofferto, ritornando a dar man forte anche nella fase difensiva. Ha preso sportellate ed è stato decisivo sia nel primo gol di Montolivo – suo l'assist – sia nel siglare il gol della tranquillità, quello del 3-1 finale.
Proprio Montolivo, ieri, si è espresso su i suoi standard più alti. Nella posizione, tra centrocampo e attacco, sta trovando la giusta collocazione per dare il meglio di sè.
Nel centrocampo azzurro, De Rossi – ieri ancora a segno – e Marchisio sono due autentici pilastri che sostengono Pirlo, libero di poter orchestrare la manovra.
Gli azzurri hanno dato dimostrazione anche di saper soffrire, giocando l'intero secondo tempo in dieci, causa l'espulsione di Osvaldo.
Ora il cammino verso il Brasilesi fa in discesa e Prandelli potrà guardare al futuro con più ottimismo.
Paolo Natale