“INSIEME per gli italiani" è una realtà  dirompente perché di contenuto e non di facciata. Vogliamo abolire il CGIE

di Melo Cicala Presidente di “INSIEME per gli italiani”

Le 19 domande ai nostri avversari politici:

Non c’è alcun dubbio che è il movimento di Salvatore Ferrigno quello che sulla scena politica internazionale propone cose nuove. Ma soprattutto, quanti si stanno avvicinando e sono tantissimi, apprezzano l’approccio disinteressato ed il linguaggio decisamente fuori dai parametri stantii dei politicanti da prima repubblica. Non è stato agevole se si pensa che sino a qualche giorno addietro, autorevoli commentatori tacciavano il sottoscritto di essere un fantasma. Cicala? Chi è? Ma come spesso vado dicendo, il linguaggio della politica a volte diventa sgradevole e fa parte del gioco di contrapposizioni in ballo. Fare la politica come noi abbiamo deciso di fare presuppone una onestà, e lo diremo sino allo spasimo, intellettuale di base senza la quale non vi può essere proposta fattibile né programma articolato. Lo vediamo ogni giorno assistendo ad una approssimazione della quale i nostri avversari politici hanno fatto manifesto. La sottovalutazione della massa di italiani residenti all’estero porta a propinare loro qualsiasi cosa nella consapevolezza che essi non abbiano alcuna capacità di analisi e di critica. INSIEME è per l’abolizione del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), organismo ormai del tutto pletorico, estremamente costoso e inefficiente. Intendiamo esercitare un severo controllo sulla correttezza, sull’efficienza, sulla trasparenza e sull’uso del denaro pubblico. La lotta agli sprechi e ai soprusi andrà a beneficio di tutti gli italiani. Probabilmente, ma solo e molto probabilmente, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) ha dato i suoi frutti in epoche nelle quali ancora non erano approdati parlamentari eletti all’estero a Roma. Ma oggi, possiamo affermare che non possiamo più permetterci il pagamento di oneri che non fruttano nulla soprattutto in epoche congiunturali di carattere eccezionale come quelle attuali. Il CGIE impiega una enorme, colossale, scandalosa quantità di denaro che potrebbe essere utilizzata assai meglio per i nostri connazionali. Una per tutte? Scuole di lingua e cultura italiana per esempio! Piuttosto i milioni di euro necessari affinché questo organismo funzioni, siano impiegati in favore delle strutture istituzionali come i Comites primo elemento di rappresentanza assolutamente necessario alle popolazioni di italiani residenti all’estero, Ambasciate, Consolati, Uffici Commerciali, Istituti di Cultura, Scuole, Camere di Commercio, ecc…Questo elefante malato, non è altro che l’esempio più eclatante di strenua volontà di protrarre gli andazzi allegri e spendaccioni di un tempo. Da destra a sinistra, sia ben chiaro, con una predominanza quasi totale della sinistra che ne ha strette bene nelle proprie mani le redini. D’altro canto, l’insulsa quanto inefficace politica di una certa destra, che si ostina a salvaguardarne l’esistenza, aiuta, tapina, la sinistra a impossessarsene meglio e di più. Per il rinnovo del CGIE occorrerebbero 20 milioni di euro. Niente male no? L’organismo spende ogni anno circa 4 milioni di euro per viaggetti, riunioni, e compagnia bella. Ma 20 milioni di euro chi glieli dà oggi giorno quando di ciccia per gatti non ve n’è neanche l’ombra? Il governo si è dichiarato disponibile a concedere solo 6 miseri milioncini di euro che non sono sufficienti a fare un bel nulla. Cosicché questo meccanismo che era inutile quando diceva di essere funzionante, oggi è addirittura pernicioso. Vale la pena parlarne se in tutta onestà vogliamo dire la verità alla gente? Eppure c’è ancora chi non si vergogna ad affermarne l’importanza con parole ed argomentazioni zuppe di demagogia becera della peggiore risma. A quanti ancora proclamano che il CGIE serve agli italiani residenti all’estero, noi di “INSIEME per gli italiani” diciamo: smettetela!

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